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venerdì 6 aprile 2012

Last News Calabria (ore 18)

'NDRANGHETA: SORVEGLIANZA SPECIALE PER BOSS E MOGLIE LATITANTE (AGI) - San Luca (Reggio Calabria), 6 apr. - Il tribunale di Reggio Calabria ha sottoposto Francesco Strangio, 77enne di San Luca, ritenuto a capo dell'omonima cosca, alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di due anni. Lo stesso tribunale ha disposto anche il sequestro, ai fini della confisca, di alcuni beni mobili e immobili di proprieta' di Strangio e della consorte per un valore che si attesta intorno ai 300mila euro. Con lo stesso provvedimento e' stata anche decisa la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di due anni nei confronti di Teresa Vottari, 42 anni, moglie del latitante Antonio Pelle.

CARCERI:ASSISTENTE PENITENZIARIA SUICIDA IN CASERMA CALABRIA SAPPE,SI E' TOLTO LA VITA UTILIZZANDO PISTOLA ORDINANZA (ANSA) - ROSSANO (COSENZA), 6 APR - Un assistente capo della polizia penitenziaria si e' suicidato nella caserma del carcere di Rossano utilizzando la pistola d'ordinanza. La notizia e' stata resa nota dal Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria. L'assistenze, di 44 anni, era in servizio al carcere di Cosenza dove prestava la sua attivita' da alcuni anni ed era stato distaccato a Rossano fino a dicembre dello scorso anno.

 LEGA: ALTRI DELLA SEGRETERIA SAPEVANO DEI SOLDI AI BOSSI ATTI, ELARGIZIONI SISTEMATICHE IN CORSO DA ANNI (ANSA) - MILANO, 6 APR - C'erano ''altri soggetti della segreteria'' che erano ''a conoscenza delle elargizioni che sistematicamente, da anni, vengono fatte a favore dei Bossi, del sen. Rosi Mauro, del Sindacato Padano, fuori da ogni regola contabile e di bilancio''. E' quello che si legge negli atti di indagine con al centro l'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito, indagato a Milano, Napoli e Reggio Calabria.

WHY NOT: SEI RINVII A GIUDIZIO PER ASSOCIAZIONE DELINQUERE SI TRATTA DI ESPONENTI POLITICI ED UN DIRIGENTE REGIONALE (ANSA) - CATANZARO, 6 APR - Sei persone, tra esponenti politici ed un dirigente della Regione Calabria, sono stati rinviati a giudizio per il reato di associazione per delinquere nell'ambito dell'inchiesta Why Not. Il giudice per le udienze preliminari, Livio Sabatini, ha accolto la richiesta del sostituto procuratore generale, Massimo Lia, ed ha fissato l'inizio del processo per il 6 luglio prossimo. Le sei persone rinviate a giudizio sono: Nicola Adamo, Ennio Morrone, Franco Morelli e Dionisio Gallo, il coordinatore del consorzio 'Brutium', Giancarlo FranzŠ, ed il dirigente della Regione Calabria, Aldo Curto. I sei erano stati prosciolti nel marzo del 2010 dal Gup, Abigail Mellace. In quella occasione il giudice aveva stabilito 17 proscioglimenti ed il rinvio a giudizio per altri 27. Il processo con rito ordinario a questi ultimi e' in corso. Nel luglio scorso la Cassazione ha annullato con rinvio il proscioglimento dei sei imputati accusati di associazione per delinquere e gli atti sono stati trasmessi al nuovo Gup che disposto il rinvio a giudizio.

CALABRIA: GOVERNO IMPUGNA LEGGE SU 'PIANO CASA' Roma, 6 apr. (Adnkronos) - Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare di fronte alla Corte costituzionale la legge regionale della Regione Calabria che modifica il precedente 'piano casa', "in quanto -spiega una nota di palazzo Chigi- alcune disposizioni, introducono previsioni che risultano in contrasto con i regolamenti statali che disciplinano la distanza tra gli edifici, la distanza degli edifici dal nastro stradale ed ulteriori prescrizioni tecniche, tra cui alcune volte a prevenire i rischi sismici". Un'altra disposizione della stessa legge e' stata impugnata "in quanto consente la sanatoria degli abusi edilizi realizzati in aree sottoposte a vincolo paesaggistico".

RAI: LARATTA(PD),DARE SPAZIO A SCRITTORI ANTIMAFIA CALABRESI (ANSA) - CATANZARO, 6 APR - ''La cultura italiana per la Rai non puo' finire a Napoli come la Tav. Il servizio pubblico radiotelevisivo nazionale dovrebbe dare ampio spazio anche agli editori, agli scrittori e intellettuali calabresi che sono da anni impegnati in prima linea nella difficile lotta contro la 'ndrangheta denunciando, purtroppo in solitudine, il malaffare in una regione ad alto rischio''. E' quanto chiede ai vertici della Rai il parlamentare del Pd Franco Laratta, componente della commissione Telecomunicazioni della Camera. ''Nelle rubriche e nei programmi delle reti Rai - aggiunge - vengono spesso trasmessi servizi che esaltano la cultura di alcune aree del paese, pubblicizzati libri pubblicati da molte case editrici del centronord. Al Sud, dopo il pur bravo Saviano, per la Rai sembra non esistere piu' nulla. Un po' come l'Alta velocita' che si ferma a Napoli. Eppure in Calabria, cosi' come in altre regioni del Sud, risiede una schiera di intellettuali, giornalisti e scrittori bravissimi che in termini culturali non ha nulla da invidiare a nessuno. Uomini che, soprattutto in Calabria, operano tra mille difficolta' e rischiano la pelle per il coraggio di denunciare con nomi e cognomi fatti e misfatti dell'organizzazione criminale piu' potente del mondo''. ''A queste persone - prosegue Laratta - andrebbe data la possibilita' di entrare nei circuiti mediatici che contano per raccontare una 'guerra culturale' che riguarda tutto il Paese. Voglio auspicare che il presidente della Rai Paolo Garimberti e il direttore generale Lorenza Lei accolgano questo invito per dare voce ad una regione isolata e incoraggiare a proseguire nella denuncia quanti si espongono a rischi altissimi pur di difendere la democrazia del nostro Paese''.

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