Roma, 3 apr. (Adnkronos) - "Dopo gli attentati, non potrei piu' fare serenamente il mio lavoro, qualsiasi decisione dovessi prendere non mi sentirei piu' libera come prima". Queste le motivazioni con le quali il sindaco di Monasterace, in provincia di Reggio Calabria, spiega a 'Repubblica' la sua decisione di dimettersi da prima cittadina e tornare a fare la farmacista. Paura? "Si', anche un po' di paura", confessa Maria Carmela Lanzetta, dopo i quattro colpi di fucile sparati tre notti fa contro la sua auto, ultimo di una serie di 'avvertimenti' da parte della 'ndrangheta. L'estate scorsa fu incendiata la sua farmacia. "In Comune - riferisce - abbiamo fatto solo cose normali, normalissime: abbiamo fatto pagare l'acqua a tutti, anche ai morosi; abbiamo chiesto equamente i tributi a tutti; abbiamo cercato di far funzionare al meglio gli uffici dell'amministrazione. Niente di piu' e niente di meno. Nel mio paese - osserva - non ci sono piu' le condizioni per fare il sindaco con tranquillita'. Non posso combattere a mani nude, me ne vado perche' non posso fare fino in fondo il sindaco di Monasterace: senza liberta' e senza sicurezza, un sindaco non puo' fare il sindaco".
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