Senza soluzione di
continuità è l’aggressione ai patrimoni illecitamente acquisiti da parte di
soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta.
Il Tribunale di Reggio
Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta della Direzione
Distrettuale Antimafia della Procura
della Repubblica di Reggio Calabria, con decreto emesso il 30.10.2012, ha
disposto il sequestro di numerosi beni riconducibili a GRAMUGLIA Vincenzo, nato a Palmi (RC) il 26.05.1979.
Il provvedimento di
sequestro, eseguito da personale dell’Ufficio Misure di Prevenzione della
Divisione Anticrimine della Questura e del Commissariato di Palmi, rappresenta
la naturale evoluzione dell’indagine condotta locale Squadra Mobile e dal
Commissariato di P. S. di Palmi diretti dalla Procura della Repubblica - D.D.A.
di Reggio Calabria da cui è scaturito il procedimento penale n. 4508/06 R. G. N. R./D. D. A. e n. 2815/07
R. G. G. I. P./D. D. A., poi sfociato nelle due ordinanze di custodia cautelare
n. 107/09 O. C. C. e n. 1/10 O. C. C. del maggio 2010, noto come operazione
“COSA MIA”, a carico, tra gli altri, dei principali esponenti della cosca
GALLICO.
L’operazione cd. “cosa mia” ha
coinvolto i maggiori esponenti delle ‘ndrine dei
Gallico-Morgante-Sgrò-Sciglitano di Palmi e quelle contrapposte dei
Bruzzise-Parrello operanti nella frazione di Barritteri di Seminara,
protagoniste di una sanguinosa faida tra il 2004 ed il 2008, accusati a vario
titolo di associazione mafiosa, estorsione aggravata e altri delitti contro il
patrimonio, con particolare riferimento agli appalti legati all'ammodernamento
del V macrolotto dell'autostrada A3 (tra gli svincoli di Gioia
Tauro e Scilla), in relazione ai quali estorcevano alle ditte appaltatrici il
pagamento di una tangente del 3% sull’importo fissato nel capitolato d’appalto (c.d.
“tassa ambientale”) nonché il rifornimento di calcestruzzo da aziende vicine
agli ambienti mafiosi.
In particolare al Gramuglia
Vincenzo, unitamente al padre Matteo, veniva contestato, quale imprenditore “di
riferimento” della cosca di ‘ndrangheta dei Parrello-Bruzzise, operante nel comune di Palmi, di aver ottenuto, sul
V macrolotto della A3, sub-appalti,
forniture e noli con le tipiche modalità mafiose. Non casuale il fatto
che, nel dicembre 2005, in
concomitanza con l’esecuzione dei lavori di ammodernamento dell’A3 nella zona
di “competenza” (Barritteri di Seminara), l’oggetto sociale della ditta
individuale Gramuglia Matteo, che per quasi trenta anni si era occupata
esclusivamente del trasporto di legname, era stato modificato ad hoc con
l’aggiunta dell’attività di commercio all’ingrosso di materiale da costruzione,
quali ghiaia, sabbia e pietrisco provenienti da cave autorizzate. Medesimo
discorso per l’impresa individuale del Gramuglia Vincenzo, che, nel 2006,
modificava l’originario oggetto sociale, rappresentato dalla coltivazione di
cereali e dal trasporto del legname, aggiungendo l’autotrasporto di cose per
conto terzi.
·
Due
terreni, siti nei comuni di Seminara (RC) e
Bagnara Calabra (RC);
·
Un
appartamento sito nel Comune di Taurianova (RC);
·
Patrimonio
aziendale (comprensivo di conti correnti) dell’impresa individuale Gramuglia
Vincenzo con sede nel Comune di Seminara (RC);
·
Patrimonio
mobiliare ed immobiliare dell’associazione sportiva dilettantistica denominata
“Dallas Ranch” con sede legale nel Comune di Seminara;
·
Due
autocarri trasporto merci ed un semirimorchio;
·
Polizze
assicurative ed altri conti correnti, libretti di deposito al portatore o
nominativi.
L’attività odierna che
ha condotto al sequestro di un patrimonio il cui valore ammonta a circa 2.000.000,00
di euro rappresenta l’ennesimo brillante risultato nella lotta incessante ai
patrimoni mafiosi.
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