(ANSA) - VIBO VALENTIA, 10 NOV - Il segretario della Federazione della Stampa, Franco Siddi, ha ricevuto a Vibo Valentia il premio Seminatore della speranza promosso dal Rotary club. Assieme a Siddi sono stati premiati il prefetto di Vibo Valentia Michele di Bari; mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Tropea-Nicotera, e Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal. Nell'ambito della manifestazione sono stati premiati anche il vicesegretario nazionale del sindacato dei giornalisti Carlo Parisi, a cui e' stato assegnato il riconoscimento ''Calabrese dell'anno'', e Gianfranco Tartaglia, direttore generale della Fnsi, che ha ricevuto il ''Premio Vibo Valentia 2012''. In occasione della cerimonia si e' svolto il convegno sul tema ''Lo stato di salute dell'informazione in Calabria'' alla presenza degli studenti del liceo scientifico Berto. Franco Siddi, nel suo intervento, si e' rivolto agli editori calabresi invitandoli a ''non associarsi a fenomeni che si dice di voler combattere appoggiando piani non regolari che promuovono lo sfruttamento. Non lasceremo i giornalisti soli in questa battaglia e terremo il presidio aperto fino all'ultima energia per stare vicino a chi quotidianamente ha il coraggio di non abbassare la voce laddove andrebbe alzata, non abbassare lo sguardo davanti a cose che sarebbe meglio non vedere''.''Il giornalismo calabrese - ha detto Tartaglia - rappresenta solo l' 1,7% del giornalismo italiano, un numero gravemente insufficiente, soprattutto rispetto alle problematiche del territorio''. Per Parisi, ''il giornalista e' responsabile nei confronti della comunita' e a tale scopo sono necessarie determinate condizioni, come liberta' e tolleranza zero nei confronti di chi, attraverso piani poco chiari e poco corretti non tutela i giornalisti e ne uccide dignita', sogni e speranze. Non si e' liberi di informare se bisogna soccombere alla paura di un'intimidazione o di una lettera anonima, una guerra davanti alla quale troppo spesso si e' lasciati in solitudine''. Il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, ha denunciato ''la precarizzazione selvaggia della categoria'' parlando di ''sfruttamento sistematico del lavoro. La stampa deve essere il lievito della democrazia e del confronto''.
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