“Sosterrò l’iniziativa popolare per abolire le misure
con cui il decreto ‘salva-Italia’ ha liberalizzato le aperture domenicali 24
ore su 24 degli esercizi commerciali. Ho già avuto un confronto con tutti gli
amici che condividono da anni il mio percorso politico e insieme abbiamo deciso
di dire un ‘no’ chiaro alla mercificazione della domenica”.
Lo afferma il presidente della Commissione regionale
contro la ‘ndrangheta Salvatore Magarò, che ha condiviso la proposta della
Confesercenti sostenuta dalla Cei e da Federstrade. “Ciò che colpisce di quel
provvedimento – ha spiegato Magarò - è che mentre non favorisce i consumi,
perché oltre tutto assistiamo in questa drammatica congiuntura ad un
impoverimento progressivo delle famiglie, depaupera e svuota i centri delle
nostre realtà, in quanto le persone confluiscono all’interno degli spazi della
grande distribuzione, l’unica a trarre vantaggi da quella decisione,
trasformandosi in consumatori. Tutto ciò non soltanto viola alcune norme etiche
e religiose sul riposo settimanale, ma quel che è peggio è che riduce
fortemente la nostra umanità e taglia le gambe alla piccola e media impresa.
Non è possibile assistere con le mani in mano a questa impennata di centri
commerciali che distrugge i piccoli commercianti e desertifica le città.
Opporsi alla liberalizzazione senza regole e senza rispetto del valore della
persona umana, a mio avviso è un dovere civico prima ancora che etico o legato
ad un credo. I numeri consegnati da Confesercenti sono del resto agghiaccianti:
alle 100 mila imprese già perse si aggiungono altre 80 mila che chiuderanno nei
prossimi cinque anni, con la conseguente scomparsa di circa 240mila posti di
lavoro. Nessun neoclericalismo né da parte mia né da parte di chi lancia
l’allarme attraverso la raccolta di firme per la legge volta a ripristinare la
precedente regolamentazione della chiusura dei negozi, soltanto. Rispetto ad
alcuni fenomeni cosi massicci e peggio ancora cosi ineluttabili quasi nel loro
procedere senza fermarsi dinanzi a niente e a nulla, è indispensabile la
mobilitazione del coscienze attraverso una cittadinanza attiva che deve
coniugare doveri civici e norme morali”.
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