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giovedì 8 novembre 2012

Regione: Magarò (Scopelliti pres.) favorevole a proposta Confesercenti


“Sosterrò l’iniziativa popolare per abolire le misure con cui il decreto ‘salva-Italia’ ha liberalizzato le aperture domenicali 24 ore su 24 degli esercizi commerciali. Ho già avuto un confronto con tutti gli amici che condividono da anni il mio percorso politico e insieme abbiamo deciso di dire un ‘no’ chiaro alla mercificazione della domenica”.
Lo afferma il presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta Salvatore Magarò, che ha condiviso la proposta della Confesercenti sostenuta dalla Cei e da Federstrade. “Ciò che colpisce di quel provvedimento – ha spiegato Magarò - è che mentre non favorisce i consumi, perché oltre tutto assistiamo in questa drammatica congiuntura ad un impoverimento progressivo delle famiglie, depaupera e svuota i centri delle nostre realtà, in quanto le persone confluiscono all’interno degli spazi della grande distribuzione, l’unica a trarre vantaggi da quella decisione, trasformandosi in consumatori. Tutto ciò non soltanto viola alcune norme etiche e religiose sul riposo settimanale, ma quel che è peggio è che riduce fortemente la nostra umanità e taglia le gambe alla piccola e media impresa. Non è possibile assistere con le mani in mano a questa impennata di centri commerciali che distrugge i piccoli commercianti e desertifica le città. Opporsi alla liberalizzazione senza regole e senza rispetto del valore della persona umana, a mio avviso è un dovere civico prima ancora che etico o legato ad un credo. I numeri consegnati da Confesercenti sono del resto agghiaccianti: alle 100 mila imprese già perse si aggiungono altre 80 mila che chiuderanno nei prossimi cinque anni, con la conseguente scomparsa di circa 240mila posti di lavoro. Nessun neoclericalismo né da parte mia né da parte di chi lancia l’allarme attraverso la raccolta di firme per la legge volta a ripristinare la precedente regolamentazione della chiusura dei negozi, soltanto. Rispetto ad alcuni fenomeni cosi massicci e peggio ancora cosi ineluttabili quasi nel loro procedere senza fermarsi dinanzi a niente e a nulla, è indispensabile la mobilitazione del coscienze attraverso una cittadinanza attiva che deve coniugare doveri civici e norme morali”.

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