(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 7 NOV - Un milione di dollari: tanto ha fruttato agli scafisti il viaggio compiuto da 162 immigrati di varie nazionalita' sbarcati lunedi' scorso nel porto di Reggio Calabria da un peschereccio d'altura intercettato in mare da unita' navali della Guardia di Finanza. E' quanto e' emerso dalle indagini condotte subito dopo lo sbarco dai finanzieri del Gruppo e dai poliziotti della squadra mobile di Reggio Calabria con il coordinamento del pm della Procura reggina Sara Amerio e del procuratore aggiunto Michele Giarritta Prestipino. I passeggeri, in tutto 162, infatti, avrebbero pagato agli scafisti circa 5.000-6.000 dollari a persona. Il peschereccio battente bandiera turca, partito dal porto di Istanbul, dopo essere stato intercettato da due pattugliatori veloci ed un elicottero della guardia di finanza di Messina, supportati da un aereo Atr 42, e' stato abbordato dai finanzieri che hanno isolato parte dei presunti componenti l'equipaggio, portati in caserma una volta arrivati in porto. Le indagini dei finanzieri del Gruppo e dei poliziotti della squadra mobile diretti dal pm Amerio e dal procuratore aggiunto Prestipino, hanno quindi permesso di individuare, grazie anche alle immagini scattate e ai video girati al momento dell'abbordaggio e dalle numerose testimonianze, gli scafisti nel cittadino azero Ahamed Mahmudou, di 31 anni, nel cittadino iracheno Ahmad Maryvan, (27). I due avevano cercato di allontanarsi dalla plancia di comando per confondersi con i migranti. I rimanenti sei componenti l'equipaggio hanno, invece, coadiuvato gli scafisti a vario titolo e con precise mansioni a bordo, garantendo l'ordine e la ''disciplina'' dei trasportati e provvedendo alla saltuaria distribuzione di viveri ed acqua. Alla fine, su disposizione di Prestipino e di Sara Amerio, i baschi verdi e la squadra mobile hanno sottoposto a fermo, oltre ai due scafisti, Rafia Mashaali (19), iracheno, Haydari Jallat (25), iraniano, Abdollah Jabar Ahmad (20), iracheno, Armand Mohammad Reza (37), iraniano, Jhanizada Ruhid (21), afghano, e Zabeehullah Muhammad (31), afghano per favoreggiamento ed introduzione illegale nel territorio dello Stato italiano di immigrati clandestini con le aggravanti di aver esposto adulti e bambini a grave pericolo di vita sottoponendoli ad un trattamento inumano e degradante.
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