Detto
fatto per le “Valli Cupe”, ossia per quell’insieme di paesaggi eterogenei ed
abitati da diverse specie di animali e vegetali della Presila catanzarese. Si è
infatti giunti, dopo un mese dall’apertura del “tavolo tecnico” a Sersale
promosso dal presidente della Commissione “Ambiente” del Consiglio regionale
Alfonso Datolo ed al quale ha
partecipato una variegata rappresentanza di attori sociali e culturali, alla
stesura di 14 articoli che compongono la proposta di legge regionale denominata
“Istituzione del Parco naturale regionale delle Valli Cupe”. La proposta di legge è stata presentata ieri nella Commissione consiliare competente e
sarà trasferita al Dipartimento “Ambiente” della Regione per il previsto esame
da parte del Comitato tecnico scientifico istituito proprio ieri dalla Giunta
regionale.
Obiettivo:
trasformare le “Valli Cupe” in area naturale protetta e valorizzarne il
potenziale turistico. Ha sostenuto il presidente della IV Commissione Alfonso
Dattolo: “La Regione Calabria garantisce la conservazione e la valorizzazione
del suo patrimonio naturale, rappresentato da formazioni fisiche, biologiche,
geologiche e geomorfologiche, in un’ottica di gestione sostenibile delle
risorse ambientali, di rispetto delle condizioni di equilibrio naturale e di
conservazione del patrimonio genetico di tutte le specie vegetali e animali.
Tali finalità sono perseguite, tra l’altro, attraverso l’istituzione di aree
protette. In questo disegno organico rientrano perfettamente le Valli Cupe,
un’area che identifica tre ambiti territoriali distinti geograficamente, ma
tutti caratterizzati dalla presenza di comuni elementi naturalistici di grande
valenza ecologica e paesaggistica, certamente tra i più rilevanti dell’intera
regione calabrese”
L’area
protetta si articolerebbe, pertanto, in un sistema costituito da tre corpi tra
loro distinti, ma tutti gravitanti intorno al centro urbano di Sersale, ubicato
in posizione baricentrica rispetto ai siti di seguito descritti: a) tratto del
fosso Valli Cupe, con il Canyon Valli Cupe e l’acrocoro di monte Raga; b)tratto del torrente Campanaro, con la Cascata
Campanaro, la Cascata dell’Inferno, ecc.; c)tratto del fiume
Crocchio, con le Gole e cascate del Crocchio, monolite di Pietraggìallu
e alberi monumentali di Cavallopoli.
Soddisfazione ed apprezzamento “per l’impegno profuso dalla Commissione
consiliare e l’attenzione riservata dalla Regione verso questa meravigliosa
area naturalistica”, hanno espresso i
sindaci di Sersale e di Zagarise, rispettivamente Torchia e Raimondi. Ha spiegato il presidente della Comunità
montana della Presila catanzarese Carmine Lupia: “Il Canyon Valli Cupe è una
rara formazione geologica profondamente incassata in un substrato costituito da
conglomerato poligenico – di straordinario effetto scenografico – originatasi a
seguito della lenta azione di scavo esercitata dal torrente omonimo, che nasce
a circa 700 m di altitudine alle pendici meridionali del Monte Crozze, con
sulla vetta la splendida Chiesa votiva eretta sul finire degli anni Venti del
secolo scorso e il cui versante settentrionale si sviluppa proprio dirimpetto
il centro storico di Sersale. Fin dalla prima parte del suo corso il torrente
Valli Cupe scorre in una profonda forra che assume la caratteristica profonda incisione nota
come Canyon delle Valli Cupe e, dopo un percorso di circa 15 km, si tuffa nelle
acque del mar Jonio all’altezza di Sellia Marina. Il corso del torrente si
sviluppa tra la rigogliosa macchia che fa da cornice ad entrambe le sponde,
lungo i crinali che congiungono il monte Crozze al maestoso monte Raga, roccaforte della foresta mediterranea che ne
copre quasi interamente le pendici, formando boschi estesi per qualche
centinaio di ettari. Lungo il versante occidentale, monte Raga è costeggiato
dall’omonimo torrente che, dopo un percorso di circa 4 km, si immette nel fiume
Uria. Il torrente Valli Cupe costituisce un collettore naturale che raccoglie
le acque di numerose e brevi aste torrentizie che solcano fittamente i versanti
del bacino. Il corso del torrente si sviluppa per buona parte nel territorio
del Comune di Sersale e, nella parte terminale continua in quello del comune di Sellia
Marina”.
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