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martedì 3 aprile 2012

Reggio Calabria: SEL, Chi ha ucciso la politica e la democrazia in questa Città? Luigi Tuccio non era il solo a doversi dimettere. “Pascale e Morisani si dimettano subito”

Tra le varie dichiarazioni lette sui giornali, pronunciate da Luigi Tuccio e da altri esponenti del centrodestra reggino, all’indomani delle dimissioni dello stesso Tuccio, incuriosiscono e sorprendono particolarmente quelle che denunciano “antipolitica” e, addirittura, “uccisione della democrazia”. Ma chi ha ucciso la politica e la democrazia in questa Città?
Con il “teatrino” delle dichiarazioni del centrodestra reggino e calabrese che hanno accompagnato le dimissioni di Tuccio, prontamente premiato dal suo partito quale responsabile “giustizia e legalità”, premio che suona quasi canzonatorio, si è facilmente distolta l’attenzione da tutta una serie di questioni decisamente stringenti che gravano sulla classe dirigente cittadina che gettano una pesante ombra sull’origine stessa delle fortune elettorali dell’attuale maggioranza. Ricostruire, anche attraverso gli articoli di stampa recenti e pregressi, lo scenario politico del centrodestra reggino e calabrese è doloroso ma necessario. Con uno sforzo di fantasia vogliamo credere che Luigi Tuccio non fosse a conoscenza dei legami familiari della suocera e della compagna; quest’ultima, avvocato, cognata del Pasquale Condello (cugino omonimo del boss detto “Supremo”) detenuto da molti anni nel carcere di Voghera, nel 2010 fonda l’associazione Scopelliti Presidente (della quale è vicepresidente) che darà vita a liste in Calabria e in Città, ottenendo qui a Reggio oltre 10.000 voti, con in testa Pasquale Morisani, oggi assessore ai lavori pubblici. Sempre nel 2010, Giampiera Nocera è, guarda caso, consigliere di amministrazione della “Fata Morgana”, la mista del Comune di Reggio Calabria e beneficia a iosa di consulenze legali per il Comune di Reggio Calabria. Consulenze che sono attualmente in atto anche con l’amministrazione Arena! Ci chiediamo in base a quali criteri l’avvocato Nocera abbia ricevuto tali incarichi e, alla luce dei fatti emersi, riteniamo necessario che il Sindaco Arena ritiri le consulenze ancora affidatele.
Vi è più, la Giuseppa Cotroneo, destinataria del “pizzino” che le è costato lo stato di fermo, è suocera solo anche di Massimo Pascale, già segretario particolare di Giuseppe Scopelliti al Comune e adesso all’ufficio di Gabinetto della Regione Calabria. Anche in questo caso, al di la delle vicende squisitamente giudiziarie dalle quali gli esponenti in questione sono estranei, sembra però che il tema dell’opportunità politica sfugga platealmente a questo centrodestra calabrese che, imperterrito, persevera negli errori. E la regola dell’opportunità politica, della trasparenza e del rispetto delle Istituzioni deve valere per tutti né accetta deroghe. Come è valso per Tuccio vale anche per Massimo Pascale che, se gode di sufficiente giudizio, deve fare un passo indietro e dimettersi.
Ma per tornare ai fatti cittadini, in un refrain sempre più intonato, da mesi, ci chiediamo se pare quantomeno opportuno, anche in questo caso, che sieda in Giunta lo stesso Pasquale Morisani, assessore ai Lavori pubblici, intercettato nell’ambito dell’operazione Sistema, come ampiamente riportato anche dalla cronaca locale, mentre chiacchierava con ben individuati esponenti della ‘ndrangheta reggina; sia chiaro, anche in questo caso l’assessore resta del tutto estraneo al piano giudiziario. Ma poiché è il piano politico che ci interessa riteniamo gravissimo il silenzio (assenso?) assordante del Sindaco Arena e siamo convinti che, per una questione di opportunità, a garanzia della trasparenza, della legalità e del buon governo, Pasquale Morisani debba dimettersi.
Del resto la Commissione d’accesso al Comune di Reggio non arriva per caso; per tornare alla domanda iniziale, chi ha ucciso la democrazia e la politica in questa Città? Non sono state forse queste uccise da chi, per tanto tempo, ha creduto che la gestione della cosa pubblica equivalesse alla gestione della cosa privata, da chi ha succhiato ogni risorsa pubblica, da chi ha pensato di poter trarre beneficio personale dal proprio ruolo istituzionale, da chi è rimasto in silenzio e da chi continua a farlo, da chi ha fatto passare l’idea “così fan tutti” derogando consapevolmente a ogni regola, da chi ha intessuto trame strette tra politica, clientele e criminalità? La risposta è si. Reggio è stata uccisa da costoro. E solo una volta spazzata questa classe dirigente e con un radicale cambiamento è possibile farla risorgere.

Laura Cirella
Coordinatrice provinciale di Reggio Calabria

Andrea Di Martino
Coordinatore regionale della Calabria

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