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martedì 3 aprile 2012

ENERGIA - Bollette gas e luce: + 16% in un anno a carico delle famiglie

Pietro Giordano, Adiconsum: “Inconcepibile l’applicazione “burocratica” degli aumenti dalla parte dell’Autorità per l’energia”

In un anno la bolletta elettrica è aumentata di oltre il 16% e da maggio si potrebbe arrivare ad un ulteriore incremento del 4%. E la bolletta del gas non è da meno: + 16% in un anno.
È inconcepibile - dichiara Pietro Giordano, Segretario generale Adiconsum -  che l'Autorità applichi in modo burocratico aumenti che peseranno ancora una volta sulle buste paga e sui cedolini di lavoratori dipendenti e pensionati, sempre più in difficoltà anche per le manovre di risanamento del Paese che hanno colpito quasi esclusivamente queste categorie.
Adiconsum evidenzia le criticità di questi aumenti:
-            Piuttosto che intervenire tempestivamente sulle cause che hanno prodotto questi aumenti, si preferisce promettere azioni future capaci di limitare ulteriori aumenti.
-            Piuttosto che riconoscere che la Borsa Elettrica non ha svolto al meglio il suo compito istituzionale durante l'emergenza neve di febbraio, gli effetti dei disagi subiti si scaricano sui consumatori.
-            Piuttosto che proporre come ridurre i costi legati agli oneri di distribuzione, si fanno aumentare automaticamente.
-            Piuttosto che, sul fotovoltaico, far sostenere integralmente gli oneri dei servizi ai produttori invece che ai consumatori, ci si limita ad un "lavoreremo per farli sostenere parzialmente".
-            Piuttosto che istituire un tavolo congiunto con le Associazioni dei Consumatori per elaborare proposte comuni su come ridurre il costo delle bollette, eliminandone oneri e tasse improprie, per il trimestre aprile-giugno 2012 la bolletta elettrica subirà un aumento del 5,8%, con un possibile ulteriore aumento del 4% da maggio, mentre quella del gas aumenterà dell'1,8%.
-            Piuttosto che proporre come comparare il costo dell'energia rispetto ai paesi dell'Unione Europea e come ridurne il differenziale permettendo di non ricoprire il triste primato di Paese dove l'energia costa di più, si sceglie la via burocratica del semplice aumento, mettendo in difficoltà consumatori ed imprese, frustrate, nel loro sforzo di essere competitive, dai costi dell'energia che si scaricano inevitabilmente sul prodotto finale.

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