Sinistra
Ecologia Libertà aderisce alla mobilitazione indetta dai movimenti per giorno 6
marzo, davanti la sede dell’autorità portuale, contro la costruzione del
rigassificatore a San Ferdinando.
Proprio il 6
marzo, infatti, il Comitato Portuale si dovrà pronunciare sulla concessione
quarantennale di un’area demaniale nella 2° Zona Industriale del Comune di San
Ferdinando, alla LNG MedGas Terminal S.r.l.. Una concessione necessaria ad
impiantare dei tubi di canalizzazione del gas indispensabili all’opera. Un
pronunciamento che porterà a compimento un iter autorizzativo costellato di
irregolarità e abusi, a cominciare dalle prime autorizzazioni rilasciate dalle
giunte commissariali che nel 2009 reggevano i comuni di Gioia Tauro, San
Ferdinando e Rosarno, e non avevano nessun diritto a decidere per un problema
del genere, che va ben oltre l’”ordinaria amministrazione”. Un percorso
tortuoso, in cui gli organi dello stato si sono contraddetti tra di loro, fino
all’ultimo passaggio realizzato con l’art. 38 del Decreto Sviluppo del Governo
Monti, che con decisione nient’affatto tecnica mette a tacere le obiezioni
mosse in due occasioni dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
E’ il momento
della chiarezza.
Chiediamo a
tutti i Sindaci e rappresentanti locali che siedono al comitato portuale di
votare considerando bene il grido di allarme che in tanti hanno lanciato in
questi anni e, dunque, di opporre resistenza alla concessione dell’area
demaniale. Sarebbe un segnale chiaro teso ad ostacolare l’avvio della
costruzione dell’opera e a salvaguardare un intero territorio.
Invitiamo
tutti gli amministratori della Piana di Gioia Tauro a prendere parte alla
mobilitazione, di unirsi a questa battaglia e di non lasciare soli i cittadini
che chiedono dignità e sicurezza per un territorio troppo spesso saccheggiato e
violentato.
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