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lunedì 4 marzo 2013

Le donne in Parlamento: che cosa si aspettano le ragazze di Miss Italia


Le donne nel nuovo Parlamento sono aumentate del 10% rispetto alla precedente legislatura: dal 20,3% al 30,8%. Mai, nella storia della Repubblica, tante donne in Parlamento. Alcune ragazze dell’ultimo concorso di Miss Italia ritengono che deputate e senatrici debbano dedicarsi a iniziative e provvedimenti utili per il mondo femminile. Ma non solo.

Tra le tante questioni sul tappeto, Giusy Buscemi ne sceglie una: «le nostre parlamentari, che hanno questa sensibilità, si impegnino per valorizzare le bellezze del nostro Paese che sono la nostra ricchezza e un’attrattiva per i turisti e gli studiosi di tutto il mondo. Molte opere d’arte - aggiunge Miss Italia - sono dimenticate o non sono visibili né in musei, né in mostre, ed è  un comportamento grave, una situazione da cambiare. Mi piacerebbe che le donne appena elette prendessero a cuore la difesa di questo patrimonio di storia, di cultura e di bellezza che non appartiene solo a noi».    

«Il dato statistico della presenza delle donne nel nostro Parlamento – sostiene Diletta Innocenti Fagni, Miss Ragazza In Gambissima Luciano Barachini - è il segno di un'Italia che guarda in avanti, e finalmente con gli occhi delle donne, troppo spesso lasciate fuori dalle cariche più importanti e più autorevoli. Non solo donne, ma donne giovani: è un altro punto a favore per ricostruire l'Italia con idee nuove e soprattutto con l'entusiasmo e la voglia di fare che le contraddistingue. Credo che i primi temi da affrontare siano la riduzione drastica dei costi della politica e il cambiamento della riforma Fornero per quanto riguarda il sistema pensionistico. Inoltre è indispensabile finanziare la Sanità e l’Istruzione pubblica, contrastare la precarietà e incentivare l'occupazione giovanile e femminile, togliendo il dislivello nei redditi e nelle carriere con i colleghi uomini. E’ urgente, a mio parere - conclude - realizzare politiche di welfare a sostegno della famiglia, quasi inesistenti in Italia rispetto a paesi come Francia e Germania».

«Un dato importante - fa rilevare anche Lucrezia Massari, Miss Deborah Milano - riguarda il maggior numero di donne elette e con minore età. E’ un buon inizio per il cambiamento tanto auspicato. Credo che esse possano portare una marcia in più per affrontare, con la loro apertura mentale, i problemi del razzismo e per osteggiare il ‘femminicidio’ che dilaga e spaventa. La stabilità del paese, la lotta alla corruzione, l’equità fiscale e la tutela della salute sono le priorità: ho piena fiducia nelle donne, nelle giovani donne!».

Più dettagliate le attese di Chiara Carlini, Miss Sorriso Fiat. «A mio parere – dice – un provvedimento da prendere è quello di agevolare le donne nell’orario di lavoro in modo che esse possano trascorrere più' tempo con i figli, o comunque di creare asili nidi nelle aziende in cui lavorano. La loro efficienza non dipende dal tempo trascorso in un ufficio o in una fabbrica, ma dalla qualità dell’applicazione nella mansione loro affidata. Quindi, una donna avrebbe più tempo a disposizione per stare con la famiglia e il suo lavoro non ne risentirebbe, nonostante qualche ora in meno».

«In 50 anni siamo riuscite in parte a far valere i nostri diritti di uguaglianza. Oggi  - è il parere di Giulia Gammanossi, Miss Fair Play -- una donna è quasi riuscita a diventare presidente degli Stati Uniti e Angela Merkel è stato il primo cancelliere donna in Germania. Ormai questi ruoli non sono più un tabù per le donne, ma anzi esse si stanno facendo spazio da protagoniste. Inoltre, in Germania, Inghilterra e Olanda lo Stato aiuta le donne e in alcuni casi intere famiglie con contributi versati ogni mese alle madri per il mantenimento dei figli con cifre che permettono alle donne in difficoltà di garantire il futuro ai propri bambini. Queste iniziative vengono definite ‘un investimento per il futuro’. Infine - aggiunge -  lo Stato deve mettere le donne che subiscono violenze o abusi nella condizione di poterli denunciare senza aver paura. Ci sono troppe donne che ancora oggi non fanno denunce,  troppe vittime di uomini violenti: tutto  questo deve cambiare, e per farlo,  deve esserci una tutela più concreta per le vittime. Esse vanno protette e difese».

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