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giovedì 7 marzo 2013

Miss Italia, 8 marzo


Le miss del Concorso: “niente da festeggiare

Non festeggia l’8 marzo Lucrezia Massari, Miss Deborah Milano. «E’ una data che viene dopo il 7 e prima del 9 perché tutti i giorni sono buoni per stigmatizzare i soprusi subiti dalle donne e ricordare le vittime del ‘femminicidio’  in ogni tempo. La celebrazione - spiega - ha un’origine nobile poiché  ricorda il primo sciopero femminile della storia, culminato in una tragedia che costò la vita a moltissime donne, ma nel corso degli anni questa data ha assunto altri significati ed è stata in parte snaturata. Per questo motivo, personalmente non ho mai festeggiato questa giornata. Credo che gli strumenti per realizzare la nostra crescita e la nostra formazione siano altri, e cioè lo studio, prima di tutto, l’impegno per ottenere il rispetto degli altri in qualsiasi campo. Ed è quello che intendo fare».

«E’ giusto - dice invece Giulia Gammanossi, Miss Fair Play - festeggiare l'8 marzo, sia per motivi storici che per altre riflessioni: ci sono donne oggi che lavorano, conducono aziende e uffici, che si svegliano alle cinque del mattino per lavorare 12 ore e parallelamente crescono figli, mandando avanti la famiglia e tenendo la casa pulita e ordinata.  In definitiva questa data è solo giorno per dirci quanto siamo belle e brave, un’occasione per passare un po' di tempo con alcune buone amiche e ‘staccare’ dagli impegni quotidiani. E poi,  diciamocelo, è sempre un piacere ricevere fiori dai nostri fidanzati. Io - conclude - andrò a cena con le mie amiche, tra risate e divertimento, ma non c’è niente di nuovo perché  noi ci festeggiamo ogni venerdì».

«Onoro l’8 marzo come giornata del ricordo, ma per il resto ha poco significato, anche se non vale la pena sottilizzare troppo. E’ un momento di spensieratezza in un periodo per tutti difficile: per 24 ore facciamo finta di niente e festeggiamo per riprendere subito dopo il nostro cammino. ‘Le donne devono allearsi’, dice Maria Rita Parsi, perché la conquista dei nostri diritti ha bisogno di  compattezza. Ma - aggiungo - gli uomini devono essere al nostro fianco perché la difesa della nostra dignità li riguarda da vicino»: è la riflessione di Giusy Buscemi, Miss Italia.

Silvia Bella, Miss Lazio 2012, non condivide il fatto di celebrare una festa solo per le donne, perché - dice - «credo che esse debbano essere rispettate a prescindere da questa data di cui non abbiamo bisogno. Considero addirittura  offensivo,  ad esempio, non farci pagare l’ingresso in una discoteca perché è ‘la nostra festa’. È vero che purtroppo la società è spesso violenta con noi donne, però  una volta eravamo chiuse letteralmente in casa, mentre oggi abbiamo molta più libertà. Dobbiamo ancora migliorare - conclude - ma non penso che la strada della commiserazione fine a se stessa sia la chiave giusta per aprire la porta dell'eguaglianza».

Dice Diletta Innocenti Fagni, Miss Ragazza in Gambissima Luciano Barachini: «Se si pensa che in Italia, una donna su tre è stata vittima di violenza e che ogni anno vengono uccise in media cento donne, spesso per mano di mariti e fidanzati, che cosa dovremmo festeggiare? Penso quindi che si debba spostare il significato di questa giornata, purtroppo come altre ricorrenze strumentalizzata e commercializzata, per tornare al significato originario: celebrare la donna e i traguardi che con gli anni, tra lotte e battaglie, è riuscita a conquistare e quelli che dovrà - e deve - ancora raggiungere».
«Mi sembra che ci sia poca coerenza nel festeggiare questa giornata - dice Carlotta Graverini, Prima Miss dell’anno 2103 - perché dovrebbe nobilitare la figura della donna per ciò che è riuscita a conquistare nel corso della storia, ma poi vediamo che quasi ogni giorno la popolazione femminile è soggetta ad ogni tipo di violenza e di soprusi. Per questo penso che, invece di regalare mimose, sia più sensato rispettare quotidianamente la figura della donna, e non solo l’8 marzo.

A me personalmente piace festeggiare questa ricorrenza in compagnia di persone a cui voglio bene e, proprio per questo, non sento il bisogno di fare "tavolate" con sole donne».
«Avere una giornata tutta per noi – spiega Claudia Tosoni, terza classificata a Miss Italia nel settembre scorso -  serve per smuovere per un giorno le coscienze altrui. E’ un buon modo per far capire che noi ci siamo e non ci arrendiamo a violenze e a situazioni di “subalternanza”. E’ giusto ricordare con una giornata il significato dell’8 marzo e per ribadire che quello che abbiamo conquistato ce lo siamo meritato».

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