“L’istituzione dell’Autorità regionale denominata Sua, mediante la legge risalente al 7 dicembre 2007 n. 26, ha rappresentato una qualificante e meritoria iniziativa in termini di disciplina della trasparenza in materia di appalti pubblici, di lavori e forniture e,[more...] più in generale, un rilevante contributo alla rigenerazione morale nell’attività di un ente pubblico fondamentale quale la Regione”. Lo asseriscono i consiglieri regionali di Italia dei Valori Emilio De Masi (capogruppo) e Mimmo Talarico che hanno predisposto un progetto di legge per riformare la legge istitutiva della Sua. Secondo i due consiglieri regionali “Il vantaggio ottenuto in termini di risparmio, ad esempio in materia sanitaria nell’arco di due anni, rappresenta la testimonianza più viva dell’importanza procedurale di quel dispositivo; infatti sono state conseguite, per un totale di un miliardo e 349 milioni di euro di appalti, economie che ammontano alla considerevole cifra di 121 milioni di Euro. A fronte dell’emblematico valore di questo dato il Consiglio regionale - puntualizzano De Masi e Talarico - seppur non in contrasto con la su richiamata legge, vi ha fatto ricorso in misura tanto marginale da indurre una presa di posizione che valga a conferire al corso futuro nell’attività di appalti del Consiglio, una opportuna e doverosa inversione di approccio. E difatti, dal momento dell’istituzione della S.U.A. l’Assemblea consiliare ha disposto circa 30 appalti per un valore di oltre 28 milioni di Euro, ma il ricorso ad essa è avvenuto una sola volta, nell’aprile 2012 e per un pubblico impegno di circa 3 milioni”. Secondo i due consiglieri regionali “Ne discende che la proposta di modifica ed integrazione della legge istitutiva della Stazione Unica Appaltante, nasce dalla consapevolezza che, approfondendo tutte le misure a garanzia della trasparenza, si determini presupposto di un sistema efficace ed efficiente dell’azione amministrativa, oltre che l’allontanamento di qualunque possibilità di interferenza delinquenziale nell’ambito di quel sistema. D’altro canto è paradossale che il massimo organo legislativo regionale, promotore per primo in Italia di un dispositivo di così elevato valore etico nella gestione delle risorse pubbliche, non vi riconduca sistematicamente l’ispirazione di qualunque sua attività in materia di appalti pubblici. Né valgono a giustificazione della difficoltà di utilizzare puntualmente quello strumento, rilievi quale insufficienza dell’organico o a questo simili. La gestione delle risorse umane può serenamente essere ripristinata secondo criteri di loro razionale utilizzazione”. Concludono i due esponenti di Idv: “La proposta che abbiamo, come Gruppo di Italia dei Valori, depositato il 7 marzo, mira, pertanto, semplicemente alla soppressione del comma 3 dell’art. 15 (definita al momento dell’approvazione “norma transitoria”) e in virtù del quale viene meno l’obbligo da parte del Consiglio di ricorrere alla SUA”.
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