(ANSA) - BOVA (REGGIO CALABRIA), 5 NOV - Aveva viaggiato in lungo e in largo la Calabria Gerhard Rohlfs per andare alle radici della lingua regionale stabilendo nell'area grecanica reggina uno dei suoi principali 'laboratori di ricerca', con lo scopo di ridare dignita' al dialetto greco-calabro da considerare, diceva, alla stregua di un ''monumento nazionale''. E proprio la Calabria grecanica, quel grappolo di comuni ancora legati fortemente alle tradizioni dei padri, gli rende adesso omaggio con una mostra multimediale sul tema ''Calabria contadina nelle immagini di Gerard Rohlfs'', a cura di Antonio Panzarella, promossa dal Parco nazionale dell'Aspromonte e dal Comune di Bova. La rassegna e' stata inaugurata a Palazzo Tuscano di Bova alla presenza del figlio di Rohlfs, Eckart e del Console generale di Germania a Napoli, Cristian Much. Dalla culla di legno dove riposavano i bambini ai costumi tradizionali; dalla capanna del pastore (cui e' dedicata una installazione del percorso espositivo), alla preparazione del pane fresco o alle immagini dedicate a momenti relativi alle attivita' quotidiane della comunita', sono tanti i frammenti di vita che rivivono nelle immagini che ricostruiscono un mosaico dal quale emerge la grande fascinazione che il grande studioso morto nel 1986, che veniva salutato come ''u tudiscu'' nutriva per queste terre. ''Quello che per noi filologi e' specialmente importante - disse lo stesso Rohlfs in occasione della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Bova il 18 marzo del 1968 - e' costituito dal fatto che questa grecita' calabrese si rivela per molti aspetti e per molte particolarita' piu' antica della grecita' bizantina, con tanti fenomeni che sono indipendenti dal greco comune della Grecia''. Nel 1981 a Rohlfs venne conferita dall'Universita' della Calabria, come ricorda nel catalogo Luigi Maria Lombardi Satriani all'epoca preside della facolta' di Lettere e filosofia, la laurea honoris causa per il valore scientifico delle sue ricerche. ''La 'bella Calabria che Rohlfs contrappone alla sua 'terra fredda e priva di sole' - scrive - non costitui' soltanto occasione per 'giorni di sole indimenticabile' essa, piu' decisamente, fu spazio perche' si realizzasse un modello di ricerca scientifica e insieme un'esperienza umana di incontro e colloquio''.
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