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lunedì 5 novembre 2012

Last News Calabria (ore 15)

Calabria: Giordano(Idv), crisi Veolia e Sorical dimostra declino servizi (ASCA) - Reggio Calabria, 5 nov - ''La crisi della Veolia mette a nudo il declino inesorabile che colpisce servizi essenziali per la comunita' calabrese quali il ciclo integrato delle acque e il sistema dei rifiuti, compromessi ormai da inefficienze, collusioni con la criminalita' organizzata, spreco di risorse''. Lo ha dichiarato il consigliere regionale della Calabria, Giuseppe Giordano, di Italia dei valori, sottolinenando che ''sparare sul pianista, ovvero a tutte le giunte, di centrodestra e centrosinistra che si sono alternate negli anni al governo della regione, senza raggiungere alcun risultato, anzi rendendosi responsabili a vario titolo di un peggioramento dei servizi e di una voragine finanziaria; cio' che conta, in questa fase, invece, e' quello di individuare dei percorsi virtuosi che possano invertire la rotta ed evitare il collasso. In questa direzione, evidenzia l'esponente politico, rispetto al sistema dei rifiuti urge uscire dalla fase commissariale ed impedire che la scadenza, fissata a fine anno, possa essere ulteriormente prorogata. E' indubbio che la gestione commissariale si sia rivelata un fallimento sotto ogni profilo e sul punto concordano le diverse forze politiche e la stessa Commissione parlamentare di inchiesta sulle attivita' illecite connesse al ciclo dei rifiuti la cui relazione finale disegna un quadro nel quale le organizzazioni criminali hanno giocato un ruolo di primo piano. Da qui l'importanza che il governo regionale assuma ogni iniziativa atta ad impedire una proroga della fase emergenziale, si renda attivo nell'avviare una concertazione tra i diversi livelli istituzionali con il coinvolgimento degli Enti locali per giungere ad una nuova legislazione regionale che riorganizzi il settore puntando ad un attento monitoraggio sull'intero processo di gestione integrata del ciclo dei rifiuti nel quale ogni organo competente assuma responsabilita' specifiche''. ''Con riferimento, invece, al caso Sorical - denuncia Giordano - il ritardo accumulato dal governo regionale ha visto la messa in liquidazione della societa' e la contestuale crisi economico/finanziaria degli enti locali che per anni,inutilmente, hanno contestato l'illegittimita' delle tariffe e la qualita' del servizio erogato''. 

'NDRANGHETA: BOMBE REGGIO; PROCESSO, AMMESSE INTERCETTAZIONI (ANSA) - CATANZARO, 5 NOV - I giudici del tribunale di Catanzaro hanno ammesso l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche ed ambientali svolte nel corso delle indagini sugli attentati del 2010 contro la sede della Procura generale di Reggio Calabria, contro l'abitazione del Procuratore generale Salvatore Di Landro e per l'intimidazione all'ex procuratore ed ora capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone, . Nel processo per le bombe sono imputati Luciano Lo Giudice, fratello del boss e collaboratore di giustizia Antonino condannato il 5 ottobre scorso per le bombe di Reggio alla pena di 6 anni e 4 mesi; Antonio Cortese e Vincenzo Puntorieri, questi ultimi ritenuti gli esecutori materiali degli attentati. I difensori degli imputati avevano avanzato un'eccezione circa la non utilizzabilita' delle intercettazioni. I giudici hanno deciso di rigettare l'eccezione difensiva. Nel corso dell'udienza di stamane il pubblico ministero, Gerardo Dominijanni, ha anche presentato una serie di atti processuali e sentenze che riguardano la cosca dei Lo Giudice. Il Pm ha poi chiesto la sospensione dei termini di custodia cautelare ed i giudici si sono riservati di decidere. Il processo e' stato poi aggiornato al 19 novembre quando sara' affidato l'incarico per la trascrizione delle intercettazioni e saranno sentiti i primi otto testi dell'accusa. Al processo per i tre imputati si e' giunti dopo le dichiarazioni di Antonino Lo Giudice che si e' autoaccusato di essere il mandante degli attentati del 2010 a Reggio. Nino Lo Giudice ha iniziato a collaborare dopo essere stato arrestato per altri motivi e, per quanto riguarda le bombe e l'intimidazione, ha chiamato in causa anche il fratello, Luciano Lo Giudice, Antonio Cortese, considerato dagli investigatori l'armiere della cosca, e Vincenzo Puntorieri. 

'NDRANGHETA:REGGIO;SANTELLI,PERCHE'RELAZIONE NON CITA CANALE? ESTERNALIZZAZIONE SERVIZI AVVIATA DA EX SINDACO FACENTE FUNZIONI (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 5 NOV - ''Mi chiedo come mai nella relazione della Commissione d'accesso nel Comune di Reggio Calabria non compaia il nome del candidato a sindaco del centrosinistra, l'avvocato Massimo Canale, del Partito Democratico''. Lo ha detto a Reggio Calabria la deputata del Pdl Jole Santelli. ''Come risulta dalle visure catastali della Camera di commercio - ha aggiunto Santelli - lo stesso Canale e una sua sorella sono proprietari della societa' Habitat Calabria. Questa societa' e' titolare, insieme alla Gienne costruzioni Srl, di cui sono soci i fratelli Giovandomenico e Antonino Guarnaccia, destinatari di provvedimento restrittivo per associazione per delinquere di tipo mafioso, alla I.C.E.M. srl e alla Calcestruzzi Sant'Agata, della Cemer Italia Srl che ha sede in via Aurora 6 di Reggio Calabria, lo stesso indirizzo della Gienne srl''. L'on.Santelli, inoltre, facendo riferimento ad una recente operazione di polizia giudiziaria che ha coinvolto la gestione della societa' esternalizzata Leonia, che gestisce lo smaltimento dei rifiuti, ha sostenuto che ''l'architettura dell'esternalizzazione dei servizi del Comune di Reggio Calabria fu progettata ed avviata dall'ex sindaco facente funzioni, Demetrio Naccari Carlizzi. Negli atti della stessa gli inquirenti scrivono che la cosca Fontana della 'ndrangheta faceva riferimento allo stesso Naccari Carlizzi''. 

'NDRANGHETA:SANTELLI, PERCHE' NO INTERVENTO SU COMUNE RENDE? GENTILE, A REGGIO ACCANIMENTO PER IMPEDIRE PERCORSO RINNOVAMENTO (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 5 NOV - ''Noi del Comune di Rende non abbiamo mai parlato usando termini di criminalizzazione nei confronti di quella comunita'. C'e' pero' un'interpellanza lunghissima e circostanziata di Angela Napoli e mi chiedo perche' nessuno intervenga''. Lo ha detto la vicepresidente dei deputati Pdl, Jole Santelli, intervenendo alla conferenza stampa nel corso della quale e' stato annunciato il ricorso al Tar contro lo scioglimento per mafia del Comune di Reggio Calabria. ''A me pare - ha aggiunto - che se ci dovessimo limitare a quanto riportato nella relazione della Commissione straordinaria sul Comune di ReggioCalabria, potremmo assumere la conclusione che sulla base di quella documentazione quasi tutti i Comuni, da Napoli in giu', corrono il rischio di essere sciolti e mi pongo di nuovo la domanda del perche' di questo accanimento contro Reggio Calabria. I dubbi, e nel caso specifico di Reggio anche gli errori, sono tanti ed e' necessario che trovino la giusta risposta. La relazione della Commissione straordinaria fornisce un quadro nebuloso e fortemente indiziario. Io credo che il Ministro dell'Interno, forse perche' non ha avuto modo di verificare compiutamente la relazione, dovrebbe chiedere scusa a tutti quei cittadini citati o per omonimia o per episodi che non hanno alcun fondamento rispetto ai contenuti riportati nella relazione e che in questi giorni hanno pubblicamente comunicato agli organi d'informazione la loro estranieta' alla vicende del Comune di Reggio Calabria''. ''Voglio anche ricordare - ha detto ancora Santelli - come lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria sia stato praticamente annunciato da un quotidiano nazionale nonostante in quella giornata tale provvedimento non fosse all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri''. Secondo il senatore Antonio Gentile, ''lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria e' stato frutto di una decisione improvvisa. Abbiamo voluto essere stamattina a ReggioCalabria per tutelare non solo il Pdl ma l'intera citta' poiche' riteniamo che nel provvedimento di scioglimento sussistano condizioni di palese illegittimita'. Peraltro ci sono numerosi precedenti che hanno portato alla rimodulazione di simili decisioni del Governo. InCalabria ci sono compiacenze benevoli per edulcorare altre situazioni non sempre trasparenti. A Reggio Calabria invece abbiamo assistito ad un eccesso di accanimento forse perche' qualcuno ha voluto impedire il percorso di rinnovamento politico che era partito da questa citta'''. Il Coordinamento della Calabria del Pdl, con una nota, interviene sul Comune di Rende sostenendo che ''l'on. Lo Moro e' l'esempio plastico dell'assoluta mancanza della separazione di poteri in Italia: un magistrato cavalca l'onda di Tangentopoli, diventa sindaco di Lamezia Terme e poi deputato, con una parentesi assai lacunosa di assessore regionale alla sanita' di cui e' meglio non parlare. E' grave che un parlamentare ex magistrato accusi un partito di voler strumentalizzare il caso Rende. A lei e a chiunque che, per ragioni di difesa corporativa, cerca di mettere la polvere sotto il tappeto ricordiamo che i nostri parlamentari hanno chiesto una commissione d'accesso che e' un atto dovuto, a seguito di una grave indagine antimafia che e' in corso. Non a caso la Procura di Cosenza ha dovuto trasmettere gli atti alla Dda''. 

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