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lunedì 15 ottobre 2012

Regione: intervento vicepresidente del Consiglio Nicolò (PdL) a iniziaitiva per Consorzi per l'esportazione per PMI


l’intervento svolto stamani alla Camera di Commercio di Reggio Calabria dal Vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò, sui Consorzi per l’internazionalizzazione delle Piccole e Medie imprese”. 
“Il nostro Paese è caratterizzato da una struttura imprenditoriale di medie e piccole dimensioni, una dimensione che finora è stata di notevole contributo sotto il profilo della creazione di ricchezza e dell’export.
L’Italia, con oltre il 95% di imprese al di sotto dei 10 addetti, detiene il primato di frammentazione produttiva. Se da un lato, dimensioni aziendali ridotte conferiscono maggiore flessibilità al sistema produttivo italiano, dall’altro, limitano l’efficienza, rendono più difficile lo sviluppo di prodotti e tecniche innovative e condizionano la natura e le modalità di internazionalizzazione delle imprese e la loro capacità di competere sui mercati internazionali.
E’ un problema che si ripropone, sempre attuale, quello dei limiti che le PMI incontrano nell’affrontare i mercati esteri. In molti casi l’impossibilità di conseguire adeguate economie di scala, soprattutto di tipo gestionale, spinge le piccole realtà produttive – in Calabria sono tantissime - ad ampliare le potenzialità di penetrazione dei mercati esteri mediante il ricorso a servizi avanzati di supporto all’internazionalizzazione, sia con acquisizione degli stessi dall’esterno, sia mediante diverse soluzioni di collaborazione interaziendale.
E’ proprio da questa situazione che trae forza propulsiva un’entità organizzativa particolare, quella dei consorzi all’esportazione, il cui ruolo può risultare fondamentale nel sostenere la crescita qualitativa delle PMI ed il loro collegamento con il mercato internazionale.
Tale ruolo diviene tanto più rilevante quanto più la domanda mondiale si orienta su beni complessi, su sistemi integrati di prodotti e servizi la cui commercializzazione non può essere attuata con gli strumenti tradizionali a disposizione delle PMI, essendo richiesto un insieme di capitali, di conoscenze tecnologiche e di marketing che le imprese minori non possono generare in via autonoma ma che possono invece ottenere ricorrendo ad altre forme organizzative interimpresa.
Per questi motivi, l’iniziativa legislativa dell’on Nino Foti ha il pregio di incrociare le problematiche e i limiti di azione delle PMI che nella nostra regione soffrono in modo particolare perla distanza dai mercati, la carenze di infrastrutture, le difficili condizioni di accesso al credito.
La legge consente alle imprese che faranno richiesta, di avviare politiche di formazione del personale impegnato nei rami export delle aziende, fare ricerca per individuare prodotti innovativi adeguati alla sfida dei mercati internazionali. I Consorzi – continua Alessandro Nicolò – saranno chiamati a svolgere un ruolo fondamentale di aggregazione tra tutte le imprese i cui prodotti vanno all’estero, favorendone la penetrazione e l’assistenza alle imprese in un quadro di relazioni economiche sempre più internazionalizzato e caratterizzato da andamenti di mercato non sempre lineari che mettono a repentaglio la vita stessa dell’azienda. L’occasione è buona soprattutto per la Calabria, e le sue piccole e piccole imprese, potranno così giovarsi del sostegno dei Consorzi per superare soprattutto gli aspetti logistici e organizzativi che hanno un ruolo di primaria importanza.
L’eliminazione referendaria del Ministero del Commercio con l’Estero  ha prodotto danni incalcolabili e non meglio certificabili risparmi a seguito della chiusura delle attività istituzionali.
Le imprese calabresi, a conclusione dell’iter parlamentare che sarà abbastanza rapido, potranno convivere con altre venticinquemila sparse nel Paese per agguantare occasioni di sviluppo grazie ad una rete di relazioni e di assistenza che sarà attribuita ai Consorzi chiudendo così, speriamo per sempre, quella fase politica italiana caratterizzata da eccesso referendario che ha rallentato, in taluni casi, le performance internazionali di molte imprese italiane”. 

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