Nelle prime ore della mattinata odierna, personale di questa Squadra Mobile, al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine, coordinata dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, ha tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare nr.458/11 RGNR DDA-nr.4879/11 RGIP DDA-nr.72/12 R.O.C.C., emessa dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, i sottoelencati soggetti:
1.
ROSMINI Francesco, nato a Melito Porto Salvo in data 26.06.1964 e residente in Reggio Calabria alla
Via Calveri nr.113;
2. CASILI
Antonino, nato a Condofuri in
data 04.09.1949 e residente in Reggio Calabria alla Via Modena nr.6;
3. MANDALARI
Carmelo, nato a Reggio
Calabria in data 16.06.1985, ivi residente in via Pio XI diramazione De
Domenico nr.10/A;
4. ROSMINI
Diego, nato a Reggio
Calabria in data 25.06.1972, in atto già detenuto presso la Casa Circondariale
di Reggio Calabria;
5. QUARTUCCIO Diego, nato a Reggio Calabria in data 27.03.1980,
ivi residente in Via Boschicello nr.20 in atto già detenuto presso la Casa Circondariale
di Reggio Calabria ;
6. ESPOSITO Giuseppe Pasquale, nato
a Reggio Calabria in data 29.03.1959, ivi residente in Via Argine Destro
Calopinace nr.64, in atto già
detenuto presso la
Casa Circondariale di Reggio Calabria;
7. ALAMPI Natale Paolo, nato
a Reggio Calabria in data 12.02.1974 ed ivi residente alla Via Ciccarello Case
Popolari nr.5;
8. STELLITANO
Antonio, nato a Melito Porto
Salvo in data 06.02.1980 e residente in Reggio Calabria alla Via Boschicello
nr.16;
9. ESPOSITO
Gesualdo, nato a Reggio
Calabria in data 31.03.1984 ivi residente in Via Argine
Destro Calopinace nr.64;
10. FRENO
Domenico, nato a Reggio
Calabria in data 24.07.1981 ed ivi residente alla Contrada Livari Superiore
Ravagnese nr.42;
11. ROSMINI
Bruno, nato a Reggio
Calabria in data 30.11.1933 ed ivi residente alla Via Modena S. Sperato VI
traversa nr.4;
12. ROSMINI
Luana,nata a Melito Porto
Salvo in data 22.09.1987 e residente in Reggio Calabria alla Via Ciccarello
diramazione Caprai nr.10
In
particolare:
ROSMINI Francesco;
CASILI Antonino; MANDALARI Carmelo;
del reato
p. e p. dagli art. 416 bis, commi da 1 a 5 C . p., per aver fatto parte di un’associazione a
delinquere di tipo mafioso denominata ‘ndrangheta operante su tutto il
territorio della provincia di Reggio Calabria con estensioni in altre parti del
territorio italiano ed all’estero;
ed in particolare dell’articolazione
territoriale definita: cosca ROSMINI;
finalizzata al
controllo dei quartieri di Modena, Ciccarello e S.Giorgio extra di Reggio
Calabria, previa spartizione con le altre cosche (quella Borghetto – Caridi
–Zindato e quella Serraino) ivi operanti – sulla base di deliberati mafiosi –
del territorio d’influenza e delle attività criminali da perpetrare sullo
stesso
Con le seguenti posizioni personali:
ROSMINI Francesco
(unitamente a ROSMINI
Diego per cui si procede separatamente nel proc. n. 259/2006/21 RGNR DDA)
quali capi e promotori del sodalizio;
CASILI Antonino
(unitamente
ad ALAMPI Natale Paolo e MASSARA Osvaldo Salvatore per cui si procede
separatamente nel proc. n. 259/2006/21 RGNR DDA)
quali dirigenti – organizzatori del
sodalizio, col compito: di reperire ed acquistare armi,
mediare i contrasti interni alla cosca, farsi carico delle necessità dei sodali
detenuti;
MANDALARI Carmelo
quale partecipe, uomo di
fiducia di ALAMPI Natale Paolo e ROSMINI Diego, col compito di accompagnare i familiari di quest’ultimo
alle visite presso i parenti detenuti, di riscuotere i proventi delle attività
estorsive ed il recupero dei crediti vantati dai sodali detenuti;
ALAMPI Natale Paolo; MANDALARI Carmelo;
del reato p. e p. dagli artt. 110, 56, 629
co. 2 c.p., 7 L .
n. 203/91, perché, in concorso tra loro, mediante minaccia, tentavano di
costringere “…mastro Ciccio…” (imprenditore non meglio identificato), a
consegnare loro una somma di denaro, al fine di conseguire così un ingiusto
profitto con altrui pari danno.
ROSMINI Diego; CASILI Antonino;
del reato
p. e p. dagli artt. 110 C .
p., 2 e 4 L .
n. 895/67, 7 L .
n. 203/91, perché, in concorso tra
loro, detenevano e portavano in luogo pubblico un’arma da guerra, esattamente
una mitraglietta marca Sites, modello Falcon, calibro 9 e tre caricatori.
ROSMINI Francesco;
del reato p. e p. dagli artt. 629 co. 2 C . p., 7 L . n. 203/91, perché, mediante
minaccia, costringeva D’Aqui Antonino, in qualità di amministratore unico della
“Compagnia Portuale T. Gullì” S.r.l., a mettere a disposizione una gru di
dimensioni speciali, per consentire all’impresa edile De Paoli S.r.l., di
montare e rendere operativa la gru necessaria alla prosecuzione delle attività
di un cantiere edile, conseguendo e facendo conseguire così un ingiusto
profitto, con altrui pari danno.
QUARTUCCIO Diego; STELLITANO Antonio;
del reato
p. e p. dall’art. 81 cpv., 110 c.p., 12 quinquies D. L. n. 306/92, perché, con più atti esecutivi di un medesimo
disegno criminoso, in concorso tra loro, Quartuccio Diego attribuiva
fittiziamente a Stellitano Antonio la titolarità dell’impresa individuale,
adibita a bar pasticceria “Settimo Cielo” con sede operativa in Reggio Calabria
alla via Pio XI nr. 184 e dei proventi economici conseguenti all’esercizio ed
allo sviluppo dinamico di detta attività d’impresa, al fine di eludere le
disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali.
ESPOSITO Giuseppe Pasquale, ESPOSITO Gesualdo;
del reato
p. e p. dall’art. 81 cpv., 110
C . p., 12 quinquies D.L. n. 306/92,
perché, con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in
concorso tra loro, Esposito Giuseppe Pasquale attribuiva fittiziamente a
Esposito Gesualdo la titolarità dell’impresa individuale esercente l’attività
di bar “L’angolo del Ritrovo” con sede operativa all’interno del centro
sportivo Parco Caserta di Reggio Calabria e dei proventi economici conseguenti
all’esercizio ed allo sviluppo dinamico di detta attività d’impresa, al fine di
eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione
patrimoniali.
ESPOSITO Giuseppe Pasquale, FRENO
Domenico;
del reato
p. e p. dall’art. 110 C .
p., 12 quinquies D.L. n. 306/92, perché
in concorso tra loro, Esposito
Giuseppe Pasquale attribuiva fittiziamente a Freno Domenico la titolarità
dell’impresa di individuale esercente l’attività di autolavaggio, con sede
operativa alla via Fondo Versace I Traversa nr. E dei proventi economici
conseguenti all’esercizio ed allo sviluppo dinamico di detta attività
d’impresa, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di
prevenzione patrimoniali.
ROSMINI Francesco; ROSMINI Bruno; ROSMINI Luana;
del reato
p. e p. dall’art. 110 C .
p., 12 quinquies D.L. n. 306/92,
perché in concorso tra loro, Rosmini Francesco e Rosmini Bruno attribuivano
fittiziamente a Rosmini Luana la titolarità della maggioranza delle quote
sociali della Cartaruga S.r.l. ed inoltre, Rosmini Bruno, attraverso il fittizio ruolo di amministratore unico,
attribuiva fittiziamente alla predetta S.r.l. i proventi economici conseguenti
all’esercizio ed allo sviluppo dinamico dell’attività sociale d’impresa, in
realtà gestiti e nella disponibilità di Rosmini Francesco, al fine di eludere
le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali.
Contestualmente è stato eseguito il sequestro
preventivo delle sotto indicate ditte:
1) CARTARUGA
S.r.l. sedente a Reggio Calabria in via Laboccetta snc, P.I. 02290910807,
amministratore unico ROSMINI Bruno nato a Reggio Calabria in data 30.11.1933
ivi residente in via Modena San Sperato nr 4,
avente ad oggetto la
commercializzazione all’ingrosso ed al dettaglio di carta, cartone, prodotti
per l’imballaggio, buste in plastica e non e sacchetti per nettezza urbana.
2) Impresa individuale ROSMINI Francesco
sedente a Reggio Calabria in via Vecchia San Sperato nr. 1, P.I. 02324070800,
di proprietà di ROSMINI Francesco nato a Melito Porto Salvo in data 26.06.1964,
residente a Reggio Calabria in via Calveri nr. 113, avente ad oggetto l’attività di agente di commercio di prodotti in
plastica e per l’imballaggio, infissi e porte blindate.
3)
Impresa
individuale STELLITANO Antonio proprietaria del Bar Pasticceria Settimo Cielo sedente
a Reggio Calabria in via Pio XI nr. 184, P.I. 02519310805, intestata a
STELLITANO Antonio nato a Reggio Calabria in data 06.02.1980, ivi residente in
via Maresciallo Cusmano nr. 3.
4)
Impresa
individuale ESPOSITO Gesualdo proprietaria del Bar L’angolo del Ritrovo
P.I. 02583530809 sede legale a Reggio Calabria in via in via Argine destro
Calopinace nr. 64, e luogo di esercizio all’interno del centro sportivo Parco
Caserta di Reggio Calabria, intestata ad ESPOSITO Gesualdo nato a
Reggio Calabria in data 31.03.1984.
5)
Impresa
individuale FRENO Domenico proprietaria dell’autolavaggio sito
in Reggio Calabria in via Fondo Versace I Traversa nr. 3 P.I. 02623380801,
intestata a FRENO Domenico nato a Reggio Calabria in data 24.07.1981.
Preliminarmente si rappresenta
che provvedimenti restrittivi in
argomento, eseguiti all’esito
dell’operazione denominata “Cartaruga”, si innestano nella prosecuzione dell’attività
investigativa condotta sempre da questa Squadra Mobile e che era sfociata
nell’emissione di una prima ordinanza di misura cautelare nell’ambito
dell’operazione cd. “Alta Tensione”, seguita da un secondo analogo
provvedimento restrittivo nell’ambito dell’operazione cd. “Alta Tensione 2” e da una terza misura cautelare nell’ambito
dell’operazione denominata ”San Giorgio”.
Come si ricorderà, infatti, detta
prima fase investigativa aveva consentito di ricostruire gli equilibri
criminali nella zona sud di Reggio Calabria, vessata dalla pressione di una
pluralità di cosche diverse, una volta nemiche - all’epoca della ormai lontana
guerra di mafia degli anni ’90- e successivamente armonizzatesi nella
spartizione del territorio e delle relative attività criminali da esercitare
sullo stesso, nel modo seguente: la cosca LIBRI, con le sue articolazioni
legate ai CARIDI per la zona di San Giorgio Extra, agli ZINDATO per la zona di
Ciccarello ed ai BORGHETTO per la zona di Modena; la cosca ROSMINI nella zona di
Rione Marconi; la cosca SERRAINO per la zona di S.Sperato. La prima, con le sue
articolazioni, attiva, in passato, nello schieramento destefaniano, invece la
seconda e la terza nel contrapposto cartello condelliano.
Con la nuova attività di indagine
venivano rivisitati ed approfonditi gli esiti della precedente attività
investigativa, identificando ed individuando le responsabilità di altri
associati alle cosche ROSMINI
e CARIDI e contestualmente veniva
avviata una proficua nuova attività investigativa cui si associavano i
conseguiti riscontri alle dichiarazioni dei nuovi collaboratori di
giustizia, FREGONA, MOIO, VILLANI e LO
GIUDICE Antonino, il tutto perfettamente confermato dagli esiti della corposa attività
tecnica di intercettazioni telefoniche ed ambientali condotte da quest’Ufficio.
In particolare, la nuova indagine,
sempre coordinata dalla locale Procura Distrettuale, ha consentito di assestare
un duro colpo ad esponenti apicali della cosca
ROSMINI, cioè Diego ROSMINI cl’72 e soprattutto il vertice
assoluto dell’omonima consorteria mafiosa, vale a dire ROSMINI Francesco cl’64,
raggiunti entrambi dall’odierna misura restrittiva quali veri e propri capi del
sodalizio criminale, unitamente ad altri affiliati quali ALAMPI Natale e CASILI Antonino, assurti al ruolo di
dirigenti ed organizzatori della cosca, unitamente a MANDALARI Carmelo, uomo di
estrema fiducia di Diego ROSMINI e soprattutto dell’ALAMPI. Ancora, oltre al
delitto di cui all’art.416 bis c.p., ai citati sono stati contestati una serie
di reati-fine espressione tipica dell’associazione mafiosa di cui gli stessi
sono partecipi, delitti che spaziano dalle estorsioni alle intestazioni
fittizie di attività commerciali, il tutto arricchito dalla disponibilità di
armi da guerra per fini altrettanto illeciti.
Inoltre, la medesima attività
investigativa ha consentito di acclarare tutta una serie di intestazioni
fittizie di esercizi commerciali in capo a soggetti gravitanti nella
contrapposta consorteria CARIDI,
pure egemone nel medesimo comprensorio di riferimento,ossia i quartieri Modena,
San Giorgio Extra e Ciccarello di questo centro cittadino.
I risultati complessivamente
conseguiti venivano così compendiati nell’ odierno provvedimento cautelare.
Per
quanto riguarda le responsabilità degli indagati si precisa che la figura
cardine è stata individuata in ROSMINI Francesco, al quale è stato contestato
non solo il pieno inserimento nell’omonimo sodalizio ma anche e soprattutto la
assoluta posizione verticistica e, per come emerso nel corso delle indagini, se
il cugino Diego ha svolto un ruolo più politico, di paciere, tendente alla
composizione dei dissidi, invece Francesco può definirsi un’azionista, un vero
capo, figura dominante della cosca che ha stretto un patto di ferro con il clan
SERRAINO. Francesco ha manifestato la sua spiccata personalità criminale
curando i suoi interessi economici, nello specifico gestendo di fatto la
società CARTARUGA, attiva nella fornitura all’ingrosso di materiale cartaceo e
buste, non disdegnando di entrare in contrasto con analoghe attività esplicate
da esponenti delle cosche LO GIUDICE e LABATE, arrivando finanche ad imporre le
sue forniture presso grandi centri commerciali, invadendo perfino il territorio
di competenza di altre consorterie, operando in regime di quasi monopolio.
Contestualmente il predetto Rosmini ha
operato attraverso l’omonima impresa individuale nel settore degli infissi di
ogni genere, imponendo le forniture degli stessi nei lavori edili ricadenti nel
medesimo contesto territoriale su cui incide la cosca da lui diretta, arrivando
a costringere mediante minaccia l’amministratore
unico della “Compagnia Portuale T. Gullì” S.r.l. a mettere a disposizione
una gru di dimensioni speciali per consentire all’impresa edile De Paoli S.r.l.
di montare e rendere operativa la gru necessaria alla prosecuzione delle
attività di un cantiere edile, conseguendo e facendo conseguire così un
ingiusto profitto, il tutto sulla base di un precedente accordo con l’impresa
edile menzionata per la fornitura dei relativi infissi, nella circostanza esplicitamente vantandosi
dell’estorsione perpetrata e prontamente
carpita durante le attività tecniche di intercettazione.
Durante queste ultime, altresì, è
emerso come Francesco ROSMINI si paragonasse ad un monarca assoluto ma generoso con i sudditi, che esercitava il potere senza
tuttavia affamare il popolo, Ma
dategli il pane al popolo così vi vuole bene, sai quei film quando c’è il re…allora
il popolo che grida che ha fame…allora tu dagli il pane e vedi come li tieni
buoni!. Chiaro si dimostrava in questo caso il senso di questa
affermazione, con la quale il ROSMINI faceva riferimento alla opportunità di
avanzare richieste estorsive “ragionevoli”,
in modo da non esasperare gli imprenditori destinatari delle loro illecite
pretese, metodologia questa che comportava due benefici, ovvero quello
palesemente dichiarato dal ROSMINI che consisteva nel guadagnare una sorta di
benevolenza da parte delle vittime delle richieste estorsive, dal quale ne
derivava un secondo, sottinteso, ma di maggiore importanza per ogni
appartenente alle organizzazioni mafiose, ovvero l’evitare di esasperare con le
proprie richieste estorsive le vittime, fino al punto da portarle a sporgere
denuncia presso le competenti autorità, evidenziando la strategia delle
richieste estorsive miti, in poche
parole, richieste estorsive che non devono essere asfissianti, ma devono essere
ragionevoli, quasi tali da far
guadagnare la benevolenza della vittima in modo, peraltro, da evitare che,
esasperata, essa possa parlare male, rectius sporgere denuncia. Insomma, per
usare la metafora narrativa da lui stesso operata, ROSMINI Francesco si
presenta e si dipinge come un re generoso!
Sempre dalle indagini è, altresì,
emerso come il cugino di Francesco, Diego ROSMINI, unitamente al suocero di
quest’ultimo, CASILI Antonino, anch’esso affiliato al medesimo clan, abbiano
acquistato da una guardia particolare giurata un’arma da guerra pagandone il
corrispettivo in contanti e stupefacente.
Altra figura determinante
all’interno della cosca ROSMINI si è rivelata quella di MANDALARI Carmelo,
affiliato di fiducia di ALAMPI Natale, con il quale ha condiviso il compito di
riscuotere i proventi delle attività estorsive, nonché quello di accompagnare i
familiari di ROSMINI Diego alle visite presso i parenti detenuti. Inoltre,
dalle attività di intercettazione è emerso come il citato si fosse adoperato
per il recupero di veicoli rubati da esponenti della comunità nomade stanziate
nel territorio di competenza della cosca di appartenenza, garantendo anche, in
occasione delle recenti elezioni amministrative comunali, il suo appoggio e
soprattutto il suo personale intervento per consentire l’affissione dei
manifesti elettorali della candidata a sindaco capolista del PD, LA NUCARA , ai cui attacchini
era stata impedita l’affissione perché esponenti della cosca contrapposta dei
CARIDI avevano esplicitato che lo spazio era unicamente destinato agli analoghi
manifesti del candidato del PDL PLUTINO, poi eletto consigliere comunale e
successivamente arrestato sempre da questa Squadra Mobile per il delitto di
concorso esterno nell’associazione mafiosa CARIDI a conclusione dell’operazione
“Alta Tensione 2” .
Contestualmente è stato eseguito il
sequestro di alcune attività commerciali,
per un valore di circa 5 milioni di euro, di cui le prime due indicate
in premessa riconducibili alla cosca ROSMINI e le ultime tre alla contrapposta
cosca CARIDI. Nella medesima circostanza sono stati tratti in arresto anche i
soggetti che si sono prestati consapevolmente nel realizzare il delitto di
fittizia intestazione dei beni sequestrati, espediente per eludere le
disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali,
finalizzato ad evitarne il sequestro in quanto direttamente riconducibili ad
esponenti delle menzionate consorterie mafiose.
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