Le
esternazioni di Giuseppe Scopelliti contro i giornalisti, rei di star
raccontando i fatti calabresi, ovvero di star svolgendo semplicemente il
proprio lavoro, sono la dimostrazione dell’incertezza politica nella quale
naviga adesso il governo della Regione Calabria. Riteniamo tali esternazioni
gravissime, antidemocratiche e anticostituzionali. Siamo solidali con i
giornalisti Parenzo, Baldessarro, Ruotolo e Musolino e con tutti i giornalisti
calabresi che quotidianamente, spesso nonostante le intimidazioni e gli
ostacoli, continuano a raccontarci la verità, anche quando è scomoda.
E’ chiaro che
Scopelliti sente il terreno tremare sotto i piedi. Il commissariamento di
Reggio Calabria ha segnato la fine definitiva del “sogno scopellitiano” e la
relazione della Commissione d’accesso ha fatto luce su uno scenario, politico e
amministrativo, inquietante.
I responsabili
di tale scenario non sono altri che coloro che hanno determinato quelle
nefandezze, non certo i giornalisti che, coerenti con le proprie regole
deontologiche, le hanno semplicemente raccontate.
Le
esternazioni di Scopelliti espongono i giornalisti citati rendendoli bersagli
facili. I calabresi sono stufi della teoria del complotto e dei nemici di
Reggio, sono stufi di una classe dirigente incapace che fa acqua da tutte le
parti e soprattutto stufi di una politica inadeguata che non ha fatto nulla per
arginare le forze criminali e la ‘ndrangheta, anzi spesso ci è andata a cena e
ci ha stretto affari.
E’ ora che
anche la maggioranza che sorregge il governo regionale prenda atto della
situazione e che Scopelliti faccia un passo indietro per riconsegnare la
Calabria ai calabresi.
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