La Giunta regionale, nella seduta dello scorso 5 ottobre, ha
deliberato di impugnare le norme relative al riordino delle province contenute
nell’art. 17 del decreto-legge sulla spending review, in quanto il procedimento
ipotizzato viola varie norme costituzionali e lede le competenze regionali.
Il ricorso – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta
regionale - è stato notificato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri entro
i termini previsti. La difesa della Regione è stata affidata al dirigente generale
dell'avvocatura, Paolo Arillotta, ed all'avvocato regionale Enrico Ventrice.
In particolare la Regione ha deciso di proporre ricorso alla Corte
Costituzionale per “violazione degli artt. 77 e 114 Cost., sotto il profilo
dell’illegittimo utilizzo della decretazione d’urgenza per comprimere il
sistema delle autonomie locali; per violazione degli art. 3, 5, 114, 117 e 118
Cost., in quanto l’art. 17 incide irrazionalmente sul sistema delle autonomie
locali costituzionalmente garantito, cagiona ingiustificate disparità di
trattamento tra i cittadini, mediante adozione di criteri arbitrari per il
riordino quali la dimensione territoriale e la popolazione residente; viola l’art.
118 Cost., che impone, nella distribuzione delle funzioni amministrative tra i
vari livelli di governo, il rispetto dei principi di sussidiarietà,
differenziazione e adeguatezza; dell’invasione della sfera di competenza
legislativa riservata alla Regione; della violazione del procedimento previsto
dall’art. 133 Cost. che impone la consultazione dei cittadini interessati”.
“Vicini ormai alla ormai imminente scadenza del 24
ottobre, termine entro il quale le Regioni dovranno trasmettere una propria
proposta di riordino territoriale, ancora lo scenario nazionale risulta poco
chiaro e confuso – ha dichiarato la Vicepresidente Antonella Stasi. Oltre la
metà delle Regioni italiane hanno impugnato il decreto e sono poche le Regioni che
hanno completato una proposta chiara da presentare ai ministeri competenti. Il
Presidente Scopelliti e tutta la Giunta regionale hanno assunto l’iniziativa di
ricorrere contro un decreto ritenuto incostituzionale, in adesione anche alla
deliberazione del Consiglio regionale per le autonomie locali, adottata nella
seduta dello scorso primo ottobre, con la quale i rappresentanti degli enti
locali hanno evidenziato le gravi violazioni delle prerogative costituzionali
riconosciute alle province. L'auspicio è che la Corte possa accogliere i
ricorsi delle Regioni al fine di avviare, invece, un percorso di riforme
condivise, non conflittuali, che riportino fiducia nelle Istituzioni. Riforme
frettolose, non chiare e non condivise non produrranno reali benefici e nessun
risparmio alla collettività”.
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