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domenica 3 marzo 2013

TERREMOTO: POLLINO, TRA BASILICATA E CALABRIA EMERGENZA SENZA FINE DOMANI A MORMANNO RIAPRE ALA OSPEDALE

Potenza, 3 mar. (Adnkronos) - Il terremoto di magnitudo 5.0 del 26 ottobre scorso ha lasciato ferite non ancora rimarginate nel territorio del Pollino, nella zona di confine tra le province di Potenza e di Cosenza. Il Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi non ha potuto fare altro che prorogare di 60 giorni lo stato di emergenza nelle aree colpite in quanto la ricostruzione non e' mai cominciata. La situazione non e' piu' emergenziale per le persone sgomberate che hanno trovato sistemazioni alternative, ma i disagi sono ancora enormi ed il ritorno nelle loro case ancora lontano. Gli interventi di messa in sicurezza sono ancora al palo. Le procedure sono complesse. Il caso Pollino e' stato complicato anche dallo sciame sismico che prima e dopo il 26 ottobre e' stato molto intenso, con numerose scosse quotidiane. La situazione appare in miglioramento: a febbraio la terra quasi non ha tremato piu', stando alle rilevazioni ufficiali dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Non si abbassa la guardia ma il senso acuto di paura e' alle spalle e si puo' quindi guardare alla ricostruzione ed al rilancio dell'immagine del Pollino con maggiore serenita'. La vita quotidiana, ben lontana dalla normalita', inizia a ripartire. Domani a Mormanno, Comune cosentino della zona epicentrale e maggiormente colpito, riapre un'ala dell'ospedale che era stato chiuso per intero. Il terremoto ha scosso sia Mormanno che la vicina Rotonda, sul versante lucano. Nel Comune potentino i problemi sono minori. Del sisma ha risentito soprattutto la frazione rurale di Piano Incoronata dove ad ottobre sono state sgomberate diverse famiglie, per un totale di circa 40 persone. Le loro case in campagna sono state dichiarate inagibili, parzialmente o totalmente. Non dormono piu' in tende. Qualche settimana dopo il forte tremore della terra, sono stati allestiti dei container vicini alle loro masserie e fattorie in modo da consentire di non lasciare gli orti e gli animali. Sempre in territorio lucano il turismo ha risentito di un'immagine molto negativa sia per il terremoto che per lo sciame sismico che ha allontanato turisti e visitatori. I disagi maggiori, pero', si registrano sul versante opposto, a Mormanno. Qui le ordinanze di sgombero sono state 300. Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scoppelliti, ha da poco affidato alla Protezione civile i lavori di messa in sicurezza della viabilita' strategica per l'emergenza. Le somme stanziate dalla Regione serviranno anche per affrontare le spese di trasloco sostenute da altre famiglie per l'inagibilita' delle loro abitazioni e per la messa in sicurezza della parete rocciosa franata a ridosso degli impianti sportivi. Nel frattempo il prefetto di Cosenza, commissario delegato all'emergenza, ha individuato i soggetti a cui affidare gli interventi riguardanti il patrimonio edilizio, fortemente compromesso. In questi mesi l'Ente nazionale Parco del Pollino si e' fatto da promotore e da pungolo verso le altre istituzioni poiche' nell'area protetta rientra proprio la zona colpita. Ha quindi un osservatorio privilegiato per sondare la situazione. ''Tutte le persone sgomberate hanno trovato una sistemazione ma la ricostruzione non e' ancora iniziata, la situazione piu' delicata e' quella di Mormanno - spiega all'Adnkronos il presidente del Parco Domenico Pappaterra - Dopo il terremoto il paese ha il centro storico completamente bloccato per le ordinanze di inagibilita' sia dirette che indirette. Una commissione tecnica del Comune ha calcolato la necessita' economica per la ricostruzione in 30-35 milioni di euro. Mormanno e' stato completamente stravolto nella sua vita sociale e collettiva''. Finora era chiuso anche l'ospedale. ''Con la riapertura di un'ala dell'edificio e dei laboratori di analisi e diagnostica - aggiunge - abbiamo almeno un segnale positivo per ricominciare con un minimo di normalita' in un Comune ancora smarrito dopo l'evento sismico''.  L'altra questione aperta e' quella del turismo. Il Pollino, con le sue vette e la sua ricca biodiversita', si e' ritagliato finora solo una nicchia tra i visitatori che arrivano in Basilicata. Per le poche strutture ricettive ed alberghiere, prevalentemente bed&breakfast, il terremoto e' stato un duro colpo perche' si e' ingenerato un effetto panico. Le strutture non hanno resistito in alcun modo, sono solide ma il timore di altre forti scosse e' stato un deterrente molto forte. Per questo verra' lanciato martedi' prossimo il programma ''Buongiorno Pollino'' che intende rilanciare l'immagine dell'area protetta. E' in programma, infatti, un incontro a Potenza tra le due Regioni, le rispettive Aziende di promozione turistica ed il Parco nazionale del Pollino. ''Purtroppo si e' registrato un forte calo di presenze nelle imprese locali - sottolinea Pappaterra all'Adnkronos - che sono molto preoccupate. L'associazione costante del nome Pollino agli eventi sismici dello sciame ha avuto impatti negativi. Su nostra richiesta martedi' a Potenza viene presentato il programma 'Buongiorno Pollino'. Vogliamo rilanciare il turismo con una forte azione promozionale, insieme agli operatori della zona''.

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