Alle
prime luci dell’alba, gli agenti del Commissariato di P.S. di Palmi e i
militari della Compagnia CC di Palmi, coordinati dalla Direzione Distrettuale
Antimafia di Reggio Calabria, nella persona del Procuratore Aggiunto Dott.
Michele PRESTIPINO GIARRITTA e del Sostituto Procuratore Dott. Roberto Placido
DI PALMA, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in
carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria Dott. Massimo
MINNITI, nei confronti dei fratelli OLIVERI Giovanni, di anni 56, e OLIVERI
Antonio, di anni 63, entrambi originari di Seminara, accusati di aver posto
in essere, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, con
minacce e violenza sulle cose, atti idonei e diretti in modo univoco a
costringere un noto imprenditore agricolo della zona di Seminara a vendere i propri
terreni agli stessi arrestati, arrecando loro un ingiusto vantaggio ed
agevolando, in tal modo, la locale consorteria ‘ndranghetistica.
Il tipo di estorsione su cui
si è fatto luce con la presente operazione di p.g. è costituito da una delle
più diffuse e nello stesso tempo più subdole forme attraverso le quali si
manifesta la ‘ndrangheta in Calabria,
la c.d. “guardiania abusiva”
correlata a continui e vessanti danneggiamenti di terreni, fabbricati rurali e
colture, ma anche furti, minacce e altri reati; questo fenomeno, nelle
intenzioni degli autori, individui perlopiù vicini alle cosche
di ‘ndrangheta, che assuntivamente
ritengono di avere un “diritto” al possesso dei terreni e che, senza alcuno
scrupolo, continuano, nel tempo a comportarsi come proprietari dei beni stessi, tende ad ostacolare
le vittime (in
genere imprenditori agricoli e proprietari terrieri) nel
libero esercizio dei loro diritti e nella possibilità di disporre dei propri
beni fino a “sfiancarle”
per riuscire a sottrarre loro, gratuitamente o dietro pagamento di
corrispettivi irrisori, i possedimenti.
E’ questo infatti il “modus operandi” tipico delle consorterie
mafiose della zona interna pre-aspromontana di questa provincia, tendente ad
acquisire ingenti proprietà facendo desistere i proprietari dall’esercitare i
propri diritti, appunto, a seguito delle sopra dette condotte delittuose.
Nello
specifico, questa vicenda, i cui primi risvolti sono addirittura risalenti al
1998, è stata oggi conclusa con una operazione congiunta delle Forze di Polizia
che nel tempo hanno operato distintamente su singoli fatti-reato le cui
indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria,
hanno unitariamente alimentato le medesime conclusioni investigative.
Infatti le indagini hanno
permesso di accertare che alcuni imprenditori agricoli, proprietari di terreni che si trovano al centro di
forti interessi mafiosi, situati nei territori compresi nei comuni di Seminara, San Procopio e Melicuccà,
hanno subito nel tempo reiterati episodi di sopraffazione e di violenza, con
sistematica intimidazione, nel tentativo, perpetrato dagli autori dei reati, di
acquisire o di farsi cedere detti terreni.
In particolare una delle
vittime, noto imprenditore e proprietario di una grande azienda agricola,
composta da circa 28 ettari di terreno, di cui 18 coltivati ad uliveto, 1 a
frutteto 2 ad agrumeto ed 1 a vigneto consociato ad uliveto, nel corso degli
anni ha subito innumerevoli atti delittuosi (danneggiamenti, furti,
introduzione abusiva di animali, taglio e/o incendio di colture) tanto da
indurlo a considerare più volte l’ipotesi di vendere la predetta azienda
agricola, non riuscendo tuttavia ad intrattenere alcuna concreta trattativa di
compravendita, per il timore ingenerato nei possibili acquirenti di un
interesse, per la medesima azienda, dei clan della zona e nello specifico degli
OLIVERI.
I fratelli OLIVERI, infatti, noti con l’alias “Pergola”,
sono considerati vicini alla consorteria mafiosa dei “GIOFFRE’” intesi “ndoli”, e sono collegati con il clan
“ALVARO” di Sinopoli, rivestendo, nel
panorama criminale della zona, una propria rilevanza atteso che, come accertato
dalla presente e da precedenti attività di indagine, sono riconosciuti come
autonomo gruppo criminale (sebbene collegato alle sopradette consorterie) dominante
sul territorio di Sant’Anna di Seminara.
L’OLIVERI Giovanni è gravato da pregiudizi di polizia per reati
contro il patrimonio e la persona, reati in materia di stupefacenti, reati in
materia di armi, è stato libero vigilato e sorvegliato speciale di P.S..
L’OLIVERI Antonio invece annovera pregiudizi di polizia per reati
contro il patrimonio, porto abusivo e detenzione di armi, ricettazione.
Al termine delle formalità
di rito, gli arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Palmi a
disposizione della competente A.G..
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