Avevamo ragione a chiedere la
riapertura del L. Daga di Laureana prima delle elezioni politiche, cioè prima
che un periodo di vulnus politico potesse consentire operazioni strane e
misteriose.
Se dovesse essere confermata la
notizia della trasformazione del carcere di Laureana in centro sanitario per
ammalati mentali gravi, ci troveremmo di fronte ad un atto di una gravità
inaudita che mortificherebbe l'impegno di un intero territorio e che
offenderebbe la dignità e l'intelligenza di tutti coloro i quali avevano
creduto che lo Stato avesse riparato ad un suo precedente pericoloso
errore.
Non è accettabile che il Dap e la
Regione stipulino una convenzione con l'Asp di Reggio Calabria attraverso la
quale chiudere un istituto carcerario speranza di recupero per tantissimi
giovani solo per ovviare alla carenza di strutture da adibire al ricovero di
malati mentali gravi.
Si tratterebbe di compiere una
scelta miope frutto di una politica incapace di programmare con razionalità ciò
che il decreto svuota carceri ha stabilito da tempo. Dove sono e cosa stanno
facendo tutti quei deputati e onorevoli regionali che in campagna elettorale
assicuravano la riapertura del L. Daga? Il fatto che il Dap regionale non
volesse riaprire l'istituto di Laureana non è una novità ma pensare di arrivare
sino a tale assurda decisione e' davvero troppo e mi auguro che il Ministro
della Giustizia lo impedisca categoricamente.
Se non rispettasse il nuovo piano
nazionale di riorganizzazione delle carceri che prevede la riapertura del L.
Daga, ancora una volta verrebbe penalizzata da parte della Regione una eccellenza
della Piana di Gioia Tauro che il Dap nazionale aveva premiato per la sua
efficienza e specificità.
Domani mi farò carico di incontrare
il Presidente Raffa affinché si assuma l'impegno di farsi ricevere
immediatamente a Roma presso il Ministero della Giustizia per fare in modo che
venga rispettato quanto deliberato poche settimane fa.
Ne' il Dap regionale quanto la
Regione Calabria possono pensare di sovvertire una decisione frutto di un
impegno corale che avrebbe ridato dignità alla Piana e speranza a tante
famiglie di giovani che avevano definitivamente abbandonato la criminalità
organizzata.
In caso contrario verrebbe inflitto
al nostro territorio un duro colpo imperdonabile e doloroso che
comprometterebbe ancor di più la fiducia dei cittadini nello Stato.
Giuseppe Longo
Consigliere provinciale PRC
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