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giovedì 22 novembre 2012

Reggio Calabria sull'orlo del dissesto: il futuro è utopia?

(foto Demislaga)

Commissari o superman? Sì, perché ci vorrebbero dei supereroi per fronteggiare il buco nero spaziale rilevato dalla Corte dei Conte nel Comune di Reggio Calabria. SEICENTOSETTANTANOVE MILIONI DI EURO. Sì, 679, avete letto bene. E' quanto riporta stamane "Il Quotidiano della Calabria" in merito alla storia del dissesto. Si torna a parlare dei "debiti" verso le società partecipate, che dovrebbero ammontare a circa 60 milioni di euro, dei bilanci pareggiati con acrobatici artifizi, di un'amministrazione comunale alquanto allegra. Altro che "Modello Reggio". Sembra più un "Modello Peggio"!
Certo, peggio di così si inizia a raschiare il fondo. Una città sull'orlo del baratro, all'interno di una Regione dimenticata da mondo, senza futuro apparente. Eppure, basterebbe poco. Basterebbe recuperare un minimo di coscienza critica, di coesione sociale e di moralità per capire che Reggio Calabria avrà un futuro solo se i reggini lo vorranno. Perché se la l'ex sindaco dice che "più o meno siamo tutti contigui" senza che ci sia una levata di scudi, se continueremo a dar fiducia ai politici di dubbia estrazione con la speranza di ottenere dei "favori" senza pretendere il bene della città, se i giovani continueranno a farsi incantare da feste, festini, concerti, frizzi e lazzi (ahiloro ormai un ricordo) e non scenderanno compatti in piazza per pretendere giustizia, equità e lavoro, se tutti i cittadini non capiranno che chi si affida alle scorciatoie e alle "amicizie", anche per le necessità più semplici, non fa che alimentare la mentalità mafiosa, allora la speranza varrà zero. E tutti i lavoratori "appiedati" da una politica egoista e miope (GDM, Leonia, AcqueReggine, Forestali...) non avranno speranze. E i loro figli, le famiglie, non avranno possibilità di riscatto, né possibilità di trovarlo altrove.
E se si pensa che ben 22 milioni di euro di contributi dei dipendenti comunali sono spariti, mai versati all'Erario, non si può che far montare la protesta. Dove sono finiti questi soldi? Chi li ha fatti sparire? Affidare tutto alla magistratura? Utopia. Le lungaggini giudiziarie porteranno, probabilmente, ad assoluzioni e prescrizioni. L'unica via sarebbe la promulgazione di una legge che preveda la RESPONSABILITA' DIRETTA DI DIRIGENTI E POLITICI rispetto ai conti rilevati durante il loro "regno". Perché è assurdo che per le colpe di alcuni paghi un popolo intero. Questo a livello nazionale e locale. Solo chi i soldi li gestisce deve rispondere dei buchi di bilancio. Così se un dirigente ha fatto registrare un ammanco di 1000 euro, ne risponderà con il proprio stipendio, a meno che non porti le prove che il colpevole è un altro. Idem per politici, siano essi presidenti, sindaci, consiglieri o assessori.
Depotenziandoli, ostacolando la gestione allegra della cosa pubblica, forse impediremo le infiltrazioni mafiose. Perché la mafia punta al potere per il denaro.

Infine, vorrei che finalmente Arena, Scopelliti e coloro che sono stati al potere in questi anni (ma anche chi all'opposizione ha taciuto), ci spieghino finalmente di chi è la responsabilità. A meno che anche la Corte dei Conti non sia faziosa come i giornalisti. I giornalisti, quelli veri, quelli che non si rendono schiavi delle lobby di potere, lottano per informare i lettori, per renderli liberi di capire, di scegliere. Qui non è questione di destra o sinistra, qui è il nostro futuro a essere in gioco, nazionale, regionale, comunale. E che finalmente sia la verità, perché si possa ripartire da zero per costruire qualcosa che rilanci la nostra città, la nostra Regione. Non certo le navi da crociera, ovvero una cattedrale nel deserto. La prova? Il primo attracco della nave della Costa a Reggio Calabria è stata una pubblicità negativa. Perché? Portare in giro per la città i turisti stranieri per far loro ammirare i cumuli di spazzatura accatastati ai bordi della strada, l'asfalto dissestato piuttosto che le acque nere che sversano nelle strade della città non costituisce certo un bel biglietto da visita. Partiamo dai servizi di base, il resto arriverà di conseguenza...

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