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sabato 24 novembre 2012

PdCI Reggio Calabria: La Corte dei Conti e il Dissesto


La delibera-ultimatum della Corte dei Conti notificata, qualche giorno fa, ai Commissari Straor-dinari del Comune di Reggio lascia poco spazio alla fantasia o all’immaginazione. I diretti re-sponsabili della devastazione, dell’affossamento e della distruzione della città, vale a dire le giunte degli ex sindaci Scopelliti, Raffa e Arena, hanno creato uno spaventoso e macroscopico buco finanziario. Infatti, il debito complessivo, provocato dal vergognoso decennio caratterizza-to dal “modello-Reggio” coniato da Scopelliti, si aggirerebbe intorno alla spaventosa e abissale cifra di oltre 679 milioni di euro. La Corte dei Conti ha reso pubblico e confermato ciò che noi comunisti, per anni, abbiamo ripetutamente e pubblicamente sostenuto subendo sistematiche minacce e quotidiani attacchi personali; contemporaneamente l’atto della Magistratura con-tabile ha definitivamente zittito e sbugiardato tutta la pletora dei sedicenti amministratori della città, i quali, negando l’evidenza dei fatti, per troppo tempo hanno offeso l’intelligenza dei reg-gini raccontando solo bugie e falsità. Ed è davvero incredibile la faccia tosta di questi personaggi che, tutt’oggi, invece di andare a nascondersi hanno ancora il barbaro coraggio di parlare pubblicamente, pensando di poter continuare ad imbrogliare la gente.
Reggio e i reggini hanno dovuto prendere atto di quanto fallimentare fosse il modello ammini-strativo di Scopelliti, Raffa e Arena: un sistema di potere che ha completamente raso al suolo la città provocando un’immane bancarotta. E  non è certo un caso se, proprio in questi giorni, per la prima volta, i dipendenti comunali non riceveranno lo stipendio di novembre a causa dell’assoluta mancanza di risorse: un enorme choc da riparare in ogni modo. Dopo lo scioglimento per mafia e l’insediamento dei Commissari era chiaro che si sarebbe arrivati al redde rationem relativo alle casse comunali. La Corte dei Conti ha accelerato i tempi e, come noto, vi è il concreto rischio che si proceda rapidamente verso il dissesto finanziario del Comune di Reggio. Noi pensiamo che si debba tentare, in tutti i modi, di evitare la dichiarazione di dissesto. Sarebbe un’ulteriore ingiusta punizione nei confronti dei cittadini, per questa situazione drammatica provocata dai famigerati personaggi del centrodestra. E’, quindi, sbagliato scaricare sui reggini gli effetti di precise, personali e soggettive responsabilità. Aumentare le tariffe e le aliquote al massimo consentito, specie in questa drammatica fase di pesantissima crisi finanziaria, non è assolutamente una ricetta opportuna. Occorre un intervento straordinario del governo nazionale per evitare il dissesto; un aiuto che, però, deve coincidere con l’immediata rimozione da ogni incarico amministrativo dei massacratori di Reggio, a partire da Scopelliti e Raffa, che, peraltro, con il dissesto finanziario sarebbe automatica. 
Le precise e ineludibili responsabilità relative al buco finanziario sono esclusivamente da addebitare nei confronti di Scopelliti, Raffa e Arena e di tutti quegli amministratori (consiglieri e assessori) e quei dirigenti comunali (molto spesso esterni e strapagati) che hanno avallato, condiviso e votato scelte e decisioni che hanno prodotto l’odierna situazione di default. Per essere chiari fino in fondo, auspichiamo che paghino i diretti responsabili: si proceda rapidamente ad aggredire, senza se e senza ma, i patrimoni personali (beni mobili e immobili) dei protagonisti del tragico decennio amministrativo procedendo alla loro confisca. Una riflessione è doverosa: ben due tra gli ex sindaci che hanno portato la città alla bancarotta sono gli attuali, speriamo ancora per poco, presidenti di provincia e regione. Preso atto degli enormi danni che hanno causato al comune di Reggio reputiamo offensivo che, al di là dell’iter legislativo in materia di dissesto, proseguano a guidare due enti come la Regione e la Provincia. Pensare che Raffa e Scopelliti gestiscano, ancora oggi, la cosa pubblica è fonte di enorme preoccupazione. Sarebbe, quindi, opportuno che rassegnassero immediatamente le dimissioni. E’ la nostra richiesta che coincide perfettamente con l’unanime sentire comune dell’opinione pubblica stanca, tradita e schifata dai personaggi che hanno la responsabilità storica del totale fallimento della città.

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