La
delibera-ultimatum della Corte dei Conti notificata, qualche giorno fa, ai
Commissari Straor-dinari del Comune di Reggio lascia poco spazio alla fantasia
o all’immaginazione. I diretti re-sponsabili della devastazione, dell’affossamento
e della distruzione della città, vale a dire le giunte degli ex sindaci
Scopelliti, Raffa e Arena, hanno creato uno spaventoso e macroscopico buco
finanziario. Infatti, il debito complessivo, provocato dal vergognoso decennio
caratterizza-to dal “modello-Reggio” coniato da Scopelliti, si aggirerebbe
intorno alla spaventosa e abissale cifra di oltre 679 milioni di euro. La Corte
dei Conti ha reso pubblico e confermato ciò che noi comunisti, per anni,
abbiamo ripetutamente e pubblicamente sostenuto subendo sistematiche minacce e
quotidiani attacchi personali; contemporaneamente l’atto della Magistratura con-tabile
ha definitivamente zittito e sbugiardato tutta la pletora dei sedicenti
amministratori della città, i quali, negando l’evidenza dei fatti, per troppo
tempo hanno offeso l’intelligenza dei reg-gini raccontando solo bugie e
falsità. Ed è davvero incredibile la faccia tosta di questi personaggi che,
tutt’oggi, invece di andare a nascondersi hanno ancora il barbaro coraggio di
parlare pubblicamente, pensando di poter continuare ad imbrogliare la gente.
Reggio e i
reggini hanno dovuto prendere atto di quanto fallimentare fosse il modello
ammini-strativo di Scopelliti, Raffa e Arena: un sistema di potere che ha
completamente raso al suolo la città provocando un’immane bancarotta. E non è certo un caso se, proprio in questi
giorni, per la prima volta, i dipendenti comunali non riceveranno lo stipendio
di novembre a causa dell’assoluta mancanza di risorse: un enorme choc da
riparare in ogni modo. Dopo lo scioglimento per mafia e l’insediamento dei
Commissari era chiaro che si sarebbe arrivati al redde rationem relativo alle casse comunali. La Corte dei Conti ha accelerato
i tempi e, come noto, vi è il concreto rischio che si proceda rapidamente verso
il dissesto finanziario del Comune di Reggio. Noi pensiamo che si debba
tentare, in tutti i modi, di evitare la dichiarazione di dissesto. Sarebbe
un’ulteriore ingiusta punizione nei confronti dei cittadini, per questa
situazione drammatica provocata dai famigerati personaggi del centrodestra. E’,
quindi, sbagliato scaricare sui reggini gli effetti di precise, personali e
soggettive responsabilità. Aumentare le tariffe e le aliquote al massimo
consentito, specie in questa drammatica fase di pesantissima crisi finanziaria,
non è assolutamente una ricetta opportuna. Occorre un intervento straordinario
del governo nazionale per evitare il dissesto; un aiuto che, però, deve
coincidere con l’immediata rimozione da ogni incarico amministrativo dei
massacratori di Reggio, a partire da Scopelliti e Raffa, che, peraltro, con il dissesto
finanziario sarebbe automatica.
Le precise e
ineludibili responsabilità relative al buco finanziario sono esclusivamente da
addebitare nei confronti di Scopelliti, Raffa e Arena e di tutti quegli
amministratori (consiglieri e assessori) e quei dirigenti comunali (molto spesso
esterni e strapagati) che hanno avallato, condiviso e votato scelte e decisioni
che hanno prodotto l’odierna situazione di default. Per essere chiari fino in
fondo, auspichiamo che paghino i diretti responsabili: si proceda rapidamente
ad aggredire, senza se e senza ma, i patrimoni personali (beni mobili e
immobili) dei protagonisti del tragico decennio amministrativo procedendo alla
loro confisca. Una riflessione è doverosa: ben due tra gli ex sindaci che hanno
portato la città alla bancarotta sono gli attuali, speriamo ancora per poco,
presidenti di provincia e regione. Preso atto degli enormi danni che hanno causato
al comune di Reggio reputiamo offensivo che, al di là dell’iter legislativo in
materia di dissesto, proseguano a guidare due enti come la Regione e la
Provincia. Pensare che Raffa e Scopelliti gestiscano, ancora oggi, la cosa
pubblica è fonte di enorme preoccupazione. Sarebbe, quindi, opportuno che rassegnassero
immediatamente le dimissioni. E’ la nostra richiesta che coincide perfettamente
con l’unanime sentire comune dell’opinione pubblica stanca, tradita e schifata dai
personaggi che hanno la responsabilità storica del totale fallimento della
città.
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