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giovedì 22 novembre 2012

Parchi marini, da Legambiente via libera ai tagli


Gli ambientalisti accolgono positivamente la proposta di razionalizzazione degli enti sub-regionali che prevede la chiusura degli istituti calabresi creati per la salvaguardia delle biodiversità

Tagli oculati agli sprechi e più investimenti sulle eccellenze. Legambiente Calabria commenta positivamente la proposta – maturata nel quadro di una generale revisione e razionalizzazione degli enti subregionali e cristallizzata in un progetto di legge – di giungere al taglio dei cosiddetti “carrozzoni” mangiasoldi, in particolare dei parchi marini, un istituto giudicato inutile e ingiustificato. I cinque parchi calabresi sono operativi dal 2009, si tratta del parco Riviera dei Cedri (CS), del parco “Baia di Soverato” (CZ),  del parco “Costa dei Gelsomini” (RC),  del parco “Scogli di Isca” (CS), e del parco “Costa degli Dei” (VV). Cinque parchi, cinque consigli di amministrazione, cinque presidenti, cinque bilanci che gravano sui contribuenti calabresi.

“Nel generale quadro di tagli e razionalizzazione disegnato dal centrodestra regionale – ha commentato il presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone – oggetto della proposta di legge, riteniamo positivo rivedere l’istituto dei parchi marini, enti che assorbono risorse pubbliche senza assolvere compiutamente al compito per il quale sono stati creati, in particolare la salvaguardia della biodiversità marina e la promozione di un turismo sostenibile. In tal senso – continua Falcone – riteniamo indispensabile allargare il dibattito a tutte le forze politiche e all’associazionismo e, sempre nell’ottica di una riduzione degli sprechi, giungere a una rimodulazione degli investimenti regionali in difesa dell’ambiente, delle coste, del mare, dei fiumi, del risparmio energetico, della gestione del ciclo integrato dei rifiuti e dell’acqua e a sostegno della green economy”.

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