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giovedì 22 novembre 2012

ADICO: le news


RIFORMA DEL CONDOMINIO: COSA CAMBIA


21 novembre 2012
La commissione Giustizia del Senato ha dato il via libera definitivo alla riforma del condominio. Il provvedimento ora è legge. Tra le novità principali c’è la norma che prevede sanzioni fino a 200 euro (che in caso di recidiva diventano 800 euro) per chi non rispetta il regolamento. Somme che saranno devolute al fondo di cui l’amministratore dispone per le spese ordinarie. Ecco tutte le novità.
L’amministratore dovrà essere più qualificato
Trasparenza, formazione e onorabilità. Sono questi i requisiti che ora ciascun amministratore dovrà possedere. Inoltre, nei luoghi di accesso al condominio o di maggiore uso comune, accessibili anche a terzi, verranno riportate le sue generalità, come il domicilio e i recapiti (anche telefonici).
La carica durerà due anni e, al momento di accettare l’incarico o di rinnovarlo, l’amministratore dovrà specificare l’importo della sua retribuzione. Non potrà però richiedere compensi ulteriori a quelli specificatamente deliberati.
Anche un solo condomino potrà richiedere la convocazione dell’assemblea per la revoca dell’amministratore che abbia commesso gravi irregolarità fiscali. Infine, i condomini potranno pretendere la costituzione di una polizza assicurativa per la responsabilità civile a carico dell’amministratore, per gli atti compiuti nell’esercizio del suo mandato.
Gli obblighi dell’amministratore
L’amministratore avrà l’obbligo di far transitare le somme ricevute a qualunque titolo su uno specifico conto corrente, postale o bancario, intestato al condominio. Ciascun condomino potrà chiedere di prenderne visione. L’assemblea, inoltre, potrà disporre la creazione di un sito internet del condominio, ad accesso individuale e protetto, per consultare tutti gli atti e i rendiconti mensili.
Il provvedimento impone poi obblighi di trasparenza nelle regole per redigere il rendiconto condominiale che dovrà essere compilato in modo da consentire l’immediata verifica delle varie voci e potrà essere sottoposto a revisione contabile. Le scritture e i documenti giustificativi dovranno essere conservati per dieci anni.
L’amministratore avrà l’obbligo di attivarsi per recuperare i debiti, chiedendo un decreto ingiuntivo entro sei mesi dal rendiconto da cui risulta la morosità.
Riscaldamento e animali
Il regolamento condominiale non potrà “vietare di possedere o detenere animali domestici”, mentre, per quanto riguarda il riscaldamento, ci si potrà “staccare” dall’impianto centralizzato senza dover aspettare il parere positivo dell’assemblea. La decisione del singolo però non dovrà creare pregiudizi agli altri condomini. In caso contrario, chi rinuncia dovrà comunque continuare a pagare le spese per la manutenzione straordinaria dell’impianto.
Maggioranze in assemblea
La doppia convocazione non è stata eliminata, ma l’approvazione delle delibere sarà più semplice. In prima convocazione, per la costituzione dell’assemblea servirà la maggioranza dei partecipanti che rappresentino i 2/3 dei millesimi, mentre perché siano valide le delibere occorrerà la metà dei millesimi. Anche per la seconda riunione sono stati stabiliti due quorum diversi: uno perché sia valida la costituzione dell’assemblea (1/3 del valore dell’edificio e 1/3 dei partecipanti); l’altro perché siano valide le delibere (1/3 dei millesimi).
All’interno del provvedimento vengono specificate anche le maggioranze che servono per approvare gli interventi ritenuti socialmente rilevanti, come l’eliminazione delle barriere architettoniche, il miglioramento del consumo energetico, la sicurezza, la creazione di posti auto, la produzione di energia da fonti rinnovabili. Tutti interventi che prima erano regolati solo tramite leggi speciali.

WINDJET IN CONCORDATO PREVENTIVO, RISARCIMENTI A RISCHIO: «CHI È RIMASTO A TERRA CONTINUI A DIFFIDARE LA COMPAGNIA»


22 novembre 2012
Si fa sempre più in salita la strada per ottenere il rimborso dei biglietti per i passeggeri vittime del crack di Windjet, la compagnia aerea che la scorsa estate ha interrotto i voli lasciando a terra migliaia di passeggeri. Il vettore infatti ha presentato al Tribunale di Catania domanda di concordato preventivo, uno strumento previsto dalla legge per le società in difficoltà economica grazie al quale l’imprenditore cerca un accordo con i suoi creditori per non essere dichiarato fallito, e che gli concede del tempo (in questo caso fino all’11 gennaio 2013) per cercare di superare la fase di crisi. Solo dopo questa data Windjet dovrà presentare il piano dettagliato sulle modalità e i termini di rimborso dei creditori. «E bisogna sperare che la società, alla fine, “risorga dalle sue ceneri”: perché se verrà dichiarata fallita– spiega il presidente di Adico Associazione Difesa Consumatori, Carlo Garofolini – è bene che si sappia che i passeggeri resteranno, purtroppo, con un pugno di mosche in mano. E anche la vicenda Windjet verrà archiviata come una delle troppe storie all’italiana: basti pensare ai recenti fallimenti di altre compagnie aeree come Myair, SkyEurope o Alpi Eagles o dei tour operator Todomondo e Viaggi del Ventaglio: tutte vicende di cui i consumatori stati vittime impotenti».
Secondo Adico, quella di Windjet la domanda di concordato ha l’obbiettivo di evitare, per qualche mese, il fallimento, nella speranza che la situazione si risolva. Ma comunque resterebbero debiti da milioni di euro da pagare a tutti i creditori, dipendenti e fornitori in primis: ecco perché la società ha citato Alitaliachiedendo un risarcimento danni da oltre 160 milioni per concorrenza sleale legata alla vicenda della mancata acquisizione da parte della compagnia di bandiera italiana.
«Una richiesta a nostro avviso ben poco fondata – sostiene ancora Garofolini – per questo vogliamo parlare chiaro ai consumatori: nel caso in cui, al termine del concordato preventivo, si aprisse unaprocedura fallimentaresconsigliamo vivamente l’insinuazione in quanto si tratterebbe di un intervento troppo costoso in rapporto alle somme richieste, trattandosi oltre tutto di crediti senza privilegi. I passeggeri insomma si troverebbero in coda a una lunghissima lista di creditori che, a differenza loro, hanno garantita la restituzione delle somme pendenti tramite l’Inps, come i lavoratori, e potrebbero sperare di avere il rimborso solo se Windjet avesse soldi in cassa, eventualità molto remota».
Adico comunque consiglia a chi abbia acquistato biglietti senza poi poterli utilizzare, o chi ha pagato il sovrapprezzo previsto per i voli riprotetti da altre compagnie, di procedere prima possibile con una diffida ad adempiere, che agisce come tutela preventiva, interrompendo la prescrizione e intima formalmente il pagamento dell’indennizzo, anche se si avranno concrete possibilità di ottenere qualcosa solo in caso di riassetto finanziario del vettore. Ulteriori notizie, e di conseguenza la possibilità di pianificare nuove azioni, si potranno avere solo allo scadere dei termini del concordato, quindi dalla metà di gennaio 2013 in poi. Adico terrà monitorata la situazione e nel frattempo mette a disposizione il proprio ufficio legaleper la redazione e l’invio della diffida: per informazioni, iscrizioni e appuntamenti gli uffici di Venezia Mestre sono sempre aperti da lunedì a venerdì (telefono 041.5349637,info@associazionedifesaconsumatori.it). Si raccomanda comunque fin da ora di conservare ogni pezza giustificativa che possa essere utile a dimostrare le spese sostenute e i disagi subiti (biglietti aerei, scontrini, ricevute fiscali di taxi, hotel, eventuali corrispondenze intercorse via mail).

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