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mercoledì 21 novembre 2012

AMIANTO: PICCO MALATTIE NEL 2020, ARRIVA PIANO D'AZIONE AL VIA II CONFERENZA NAZIONALE;IN ITALIA 34MILA SITI CONTAMINATI

(ANSA) - ROMA, 21 NOV - Un Piano nazionale per affrontare l'emergenza amianto, tenendo conto che il picco delle malattie correlate all'esposizione a tale sostanza verra' registrato attorno al 2020. Il Piano d'azione verra' varato in occasione della II Conferenza nazionale sull'amianto, che si apre domani a Venezia e che, come ha sottolineato oggi il ministro della Salute Renato Balduzzi presentando l'iniziativa, ''non sara' una passerella ma una tre giorni di lavoro, e alla fine contiamo di dare un prodotto concreto, un elemento di speranza per le comunita' locali interessate e per tutti, perche' l'amianto appartiene all'esperienza di tutti i nostri territori''. Rassicuranti le parole del ministro: ''Vogliamo dare alla gente una risposta, anche agendo attraverso un miglior coordinamento della ricerca scientifica. Non bisogna dunque abbassare la guardia''. Entrando nel merito, Balduzzi ha spiegato che il Piano nazionale sull'amianto sarà articolato su tre filoni principali: la bonifica dei siti inquinati, la presa in carico dei malati ed i problemi risarcitori, la ricerca scientifica. La questione resta ovviamente di interesse prioritario e nel riparto delle risorse finanziarie per la sanit… per il 2012, "di prossima definizione - ha precisato - tra gli obiettivi indicati c'è anche il trattamento dei tumori rari come appunto il mesotelioma, correlato all'esposizione all'amianto". Balduzzi ha anche indicato un'altra priorita': ''L'assistenza ai malati di patologie correlate all'amianto - ha detto - deve essere resa omogenea nelle diverse Regioni ed uno dei compiti della II Conferenza nazionale Š proprio riuscire a trovare una standardizzazione della presa in carico di questi malati da parte del Servizio sanitario nazionale''. Dopo la I Conferenza nazionale nel 1999, ha quindi rilevato Balduzzi, è stato realizzato il registro nazionale sui mesoteliomi, ma "molto resta da fare", a partire dalle bonifiche dei siti inquinati. Il ruolo dell'Italia nella lotta all'amianto si conferma però di prima linea e "quest'anno - ha confermato il ministro - l'Italia ha avuto il mandato dell'Ue per avviare una rete europea dei centri di riferimento per la lotta ad alcune patologie rare tra cui il mesotelioma". Un'emergenza, quella legata all'amianto, di portata internazionale e che in Italia fa registrare numeri che allarmano: secondo i dati del Quaderno del ministero della Salute su 'Stato dell'arte e prospettive in materia di contrasto alle patologie asbesto-correlate' presentato lo scorso settembre, nel nostro Paese esistono 34.148 siti potenzialmente contaminati dall'amianto, di cui 373 inclusi nella classe di pericolosita' di primo livello. Il dato non include Sicilia e Calabria, con le quali si stima che il numero dei siti piu' rischiosi salirebbe a 500. In Italia, inoltre, dal secondo dopoguerra al 1992, anno di messa al bando dell'amianto, ne sono state utilizzate oltre 3,5 milioni di tonnellate. Sul fronte della salute, questo si e' tradotto in una incidenza del mesotelioma pari a 3,6 casi ogni 100 mila abitanti per gli uomini e 1,6 ogni 100 mila per le donne. Ancora oggi, esistono in Italia 32 milioni di tonnellate di cemento-amianto da bonificare. Per rimuovere tutte le situazioni piu' a rischio servirebbero finanziamenti di circa 10 milioni l'anno per 10 anni. Nel 2009 in Italia sono state smaltite 373 mila tonnellate di rifiuti contenente amianto, il 72% delle quali e' stato trattato all'estero.

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