Relatore: Prof. Daniele
Castrizio – Università di Messina
Secondo le fonti antiche, e almeno fino alla caduta dell'Impero Romano
d'Occidente, il più famoso e celebrato scultore in bronzo era senz'altro
Pitagora di Reggio, che ancora il sofista cristiano Maras di Samosata, in
Siria, riteneva essere l'autore della statua più bella al mondo: quella di
Hera, moglie di Zeus, nel santuario di Olimpia. Tutti i critici antichi
sostengono che Pitagora fosse inimitabile nella realizzazione dei capelli e
delle barbe, che avesse realizzato un canone di simmetria, e che le sue opere
fossero tanto perfette da sembrare degli uomini veri: di almeno due sue statue
si sospettava che avessero vita autonoma e si muovessero da sole. Nato e
cresciuto a Reggio negli anni in cui il tiranno Anaxileos fondava il Regno
dello Stretto, Pitagora venne istruito nell'arte della bronzistica da Clearco
di Reggio, il primo a realizzare statue colossali in bronzo, e fu, a sua volta,
maestro di Sostrato di Reggio, che continuò la Scuola reggina di scultura.
Essendo il più rinomato bronzista, Pitagora si mise al servizio dei vincitori
delle gare panelleniche, risiedendo per gran parte della vita nel Peloponneso,
anche se, forse negli ultimi anni, tornò in Italia, dove realizzò alcuni dei
suoi capolavori più celebrati, quali l'Europa sul toro a Taranto e il Filottete
ferito a Siracusa.
Celebrato e noto, Pitagora ha sofferto il naufragio della scuola artistica
magnogreca, seppellita dal gusto prettamente e grettamente romano per le opere
ateniesi: più volte studiato da archeologi e da storici dell'arte, la sua
produzione artistica, ricercata tra le copie pervenute fino a noi, è rimasta
avvolta dalle nebbie dell'incertezza. Ma un'altra strada è possibile: le
creazioni del genio reggino erano tanto celebrate da essere imitate nelle "arti
minori", quali la glittica, e da valicare i confini angusti della Magna
Grecia per approdare in tutte le regioni periferiche dell'ecumene greco.
La ricerca, effettuata cercando di incrociare i dati archeologici con
quelli letterari, ha prodotto un catalogo di opere e di invenzioni artistiche,
che verrà illustrato dal Professore Daniele Castrizio domani (17 ottobre, ore
21.00) presso il Planetario provinciale
Pitagora di Reggio Calabria.
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