(ANSA) - CROTONE, 17 GIU - E' stato un cittadino di Crotone a fornire agli inquirenti, che indagano sulla rapina da oltre un milione di euro compiuta ieri a Crotone ai danni di un grossista di oro, un contributo decisivo per giungere al fermo di oggi. La persona, che ieri si trovava in strada nella zona, si e' insospettita per la presenza dei due individui in divisa da finanzieri con delle borse in mano che si allontanavano di corsa. Cosi' si e' segnata sul cellulare il numero di targa dell'auto, una Fiat Punto nera, nella quale i due si sono infilati. Da questa indicazione subito comunicata al 113 si e' risaliti ad Antonio Musacchio, di Cotronei, con piccoli precedenti, ritenuto l'autista della banda di malviventi, nel cui garage e' stata trovata l'auto avuta in prestito da un amico. La testimonianza del cittadino e' stata suffragata anche dalla visione di alcune immagini della videosorveglianza che hanno registrato l'ingresso della vettura intorno alle 7.17 del mattino e l'uscita alle 9.06. Il fermato ha negato spiegando la propria presenza nella zona, in quel frangente, dall'interesse verso una donna. I particolari che hanno portato al fermo di Musacchio sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa con il Procuratore della Repubblica Raffaele Mazzotta, il questore Mario Finocchiaro e il capo della mobile, Cataldo Pignataro. ''Se i cittadini ci sostengono come e' accaduto in questa circostanza - ha spiegato il procuratore Mazzotta elogiando il comportamento del testimone - si riesce a dare quelle risposte che l'opinione pubblica si aspetta''. Intanto le condizioni del grossista di oro, Luciano Colosimo, ricoverato nel reparto di neurochirurgia degli ospedali riuniti di Reggio Calabria, permangono sempre gravi. Stamattina l'uomo, che e' stato colpito selvaggiamente alla testa dai banditi mentre si trovava nel suo ufficio con alcuni rappresentanti e un impiegato, e' stato operato per un ematoma.
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