“Su
una problematica così importante, come quella dell’autosufficienza regionale
per gli emocomponenti ed emoderivati – questione che ho sollevato tramite
apposita interrogazione consiliare - la
risposta della Vicepresidente è stata un po’ generica e non convincente”.
E’
quanto afferma il consigliere regionale dell’Idv, Giuseppe Giordano,
commentando la risposta data dal Governo regionale nel corso dell’ultima seduta
consiliare sulla questione inerente la raccolta
sangue nella nostra regione.
“I
punti sollevati - sottolinea Giordano -, ovvero da un lato la presenza nei
diversi centri trasfusionali ospedalieri dei separatori cellulari - strumenti
per l’effettuazione della plasmaferesi- dall’altro, sui requisiti minimi
organizzativi ai quali si dovranno adeguare per il relativo accreditamenti i
centri di raccolta sangue entro il 31 dicembre 2014, non hanno trovato i
chiarimenti necessari. Questo ultimo aspetto riguarda il sostegno economico ai
centri regionali Avis che, come sappiamo, operano su base volontaristica.
Ebbene – rilancia Giordano - la Vicepresidente ha glissato sulle tematiche alla
base della mia interrogazione, omettendo di rispondere sull’utilizzo dei
separatori cellulari e limitandosi, sulla problematica dell’accreditamento, a
rinviare all’istituito comitato regionale sangue che starebbe predisponendo tutti gli adempimenti necessari
per gli adeguamenti normativi richiesti. Tutto ciò senza, però, entrare nel merito del
supporto finanziario alle strutture che, quali associazioni volontaristiche,
trovano difficoltà a reperire i fondi necessari”.
“Non
vorremmo, come al solito- conclude il consigliere regionale -che alla fine del percorso
previsto dall’accordo Stato-Regioni e sulla base della direttiva europea, i
vari centri di raccolta gestiti dall’Avis si ritrovino senza accreditamento
per carenza di risorse finanziarie
necessarie agli adeguamenti strutturali, facendo venir meno il contributo
insostituibile che i suddetti enti forniscono alla sanità regionale sulla
raccolta sangue, così come la carenza dei separatori cellulari possa
determinare uno aggravio sul bilancio sanitario”.
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