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venerdì 30 novembre 2012

ADICO: le news


LA GRANDE PAURA DEI VENTENNI DIPLOMATI: IN POCHI ALL’UNIVERSITÀ, CON L’ANSIA DEL LAVORO


29 novembre 2012
Sempre più ragazzi italiani hanno un diploma, sempre meno si iscrivono all’Università, e ben uno su cinque appena concluso l’esame non sa assolutamente cosa fare. Il dato che ha già creato allarme e polemiche viene confermato dalla rapporto “Diplomati 2012″ di Almalaurea su circa 40mila studenti appena usciti dalle superiori, una delle fotografie più complete su un momento decisivo per la vita di intere generazioni e per il futuro del Paese. Ma l’allarme più alto arriva dalla certificazione delle ansie e del disorientamento dei giovani italiani attorno ai vent’anni verso il lavoro: sembra data per scontata la difficoltà di trovarlo e un miraggio il posto fisso ma – insieme – cresce proprio l’aspirazione ad un lavoro stabile. E – cosa ancor più preoccupante – “basta che sia sicuro”, anche se lontano dai propri studi o dai propri interessi culturali.
I diplomati. E’ cresciuta la quota dei diciannovenni che hanno conseguito il diploma (dal 40% del 1984 al 73% del 2009), ma dal 2003 al 2009 il rapporto tra immatricolati all’università e gli studenti appena diplomati si è ridotto in misura consistente, di quasi 10 punti percentuali.
La fotografia. Nel complesso i diplomati si dichiarano piuttosto soddisfatti della propria esperienza scolastica. L’esperienza scolastica complessiva soddisfa 31 studenti su 100 e 54 su 100 sono moderatamente soddisfatti. L’82% dei diplomati è soddisfatto della competenza dei docenti, il 75% della chiarezza espositiva e il 65% della loro capacità di valutazione. Meno apprezzati sono risultati i laboratori (56%) e le aule (53%). Ma le opinioni più critiche risultano per i vari aspetti dell’organizzazione scolastica fra cui le attività di recupero per chi ha debiti formativi, il sostegno all’orientamento per le scelte post-diploma (universitarie o lavorative), gli approfondimenti culturali e gli incontri con le aziende. Eppure si registra un forte elemento di contrasto con tanta soddisfazione: se tornassero ai tempi dell’iscrizione alla scuola superiore,solo 57 diplomati su cento ripeterebbero lo stesso corso, ma 42 su cento cambierebbero l’indirizzo di studio e/o la scuola: 10 su cento ripeterebbero il corso ma in un’altra scuola, 7 sceglierebbero un diverso indirizzo/corso della propria scuola e 24 cambierebbero sia scuola sia indirizzo. Il 40 per cento degli scontenti lo farebbe principalmente per studiare altre materie, il 24 per cento per compiere studi che preparino meglio al mondo del lavoro, il 15 per compiere studi più adatti in vista dei successivi studi universitari.
Il sogno del lavoro. Sulle priorità tra studio e lavoro 50 diplomati su cento intendono solo studiare, 10 intendono coniugare studio e lavoro, 22 intendono solo lavorare e 16 sono incerti sul loro futuro. Risulta che tutti i diplomi liceali sono il preludio naturale al proseguimento degli studi: l’80 per cento dei diplomati 2012 nei licei classici, il 74 per cento dei diplomati scientifici e il 66 dei linguistici intendono proseguire. Negli indirizzi tecnici il 28 per cento dei diplomati vorrebbe solo studiare, il 35 solo lavorare e il 9 studiare e lavorare.
“Risulta evidente che gli strumenti di orientamento alle scelte post-diploma possono essere determinanti nel prevenire abbandoni degli studi” ¬ ha dichiarato Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea. A causa di scelte inadeguate al primo anno di università si perde infatti il 18% delle matricole con notevole spreco di risorse umane. Per quanto riguarda il background socioeconomico degli studenti, emerge che l’effetto del contesto familiare sul rendimento dei ragazzi è già evidente prima della scuola superiore. Praticamente il futuro dei nostri ragazzi si decide già dalle scelte fatte (da loro e dalle famiglie) a 14 anni. La strada per dare uguali opportunità educative ai ragazzi a partire dalla scuola primaria – conclude – è ancora lunga”.
Il futuro. Per quanto riguarda le aspettative legate al futuro professionale, la maggioranza dei diplomati esprime un forte interesse per l’area aziendale, per l’area marketing, comunicazione, pubbliche relazioni, e per l’area commerciale/vendite. Nell’arco di pochi anni le dinamiche del mercato del lavoro hanno contribuito in modo decisivo a determinare, nell’immaginario collettivo, una revisione di concetti quali “posto fisso” e “flessibilità del lavoro”. Nelle aspettative dei giovani questo processo sembra aver comportato un aumento della richiesta di stabilità del lavoro, ritenuta di gran lunga, nel complesso, l’aspetto più rilevante fra quelli presi in considerazione. Preoccupante è lo scarso interesse per una professione coerente con gli studi e con i propri interessi culturali manifestato da questi ragazzi.
Fuori dalla scuola. Le esperienze di volontariato coinvolgono il 16% dei diplomati. Tra le attività extrascolastiche ha acquisito uno spazio sempre più importante l’utilizzo di Facebook o di altri siti web di reti sociali, divenuto un’abitudine quotidiana per il 65% degli studenti; altri 27 diplomati su cento si collegano comunque almeno una volta alla settimana.
Fonte: repubblica.it

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