I carabinieri del Comando Provinciale di
Reggio calabria arrestano un
latitante nella Piana di Gioia Tauro: deve espiare anni 11, mesi 9 e giorni 17
Mattinata
in rosarno (rc), n via copernico nr. 3, i Carabinieri di Gioia tauro e lo squadrone eliportato
cacciatori “calabria”, localizzavano e traevano in
arresto il latitante gallo domenico, nato a taurianova (rc) il 30.01.1980, residente a rosarno, nullafacente, pluripregiudicato, ricercato dal mese
di maggio del corrente anno. L’Arrestato è è responsabile di numerosi reati
contro la persona ed il patrimonio commessi in calabria tra il 2000 ed il 2010.
A carico del GALLO risultano i reati di associazione per delinquere
(associazione promossa e diretta da BELLOCCO Umberto, BELLOCCO Pietro e NOCERA
Francesco) finalizzata al compimento di numerose rapine (anche a danno di
istituti di credito) ed estorsioni, ricettazione, violenza a pubblico
ufficiale, porto e detenzione abusiva di arma clandestina, acquisto, trasporto,
detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, guida senza patente, falsità
materiale, violazione degli obblighi.
Nella
fase di cattura il fuggiasco tentava la fuga introducendosi nell’abitazione
adiacente, sita al civico n. 4 di via torricelli,
ove immobilizzava e costringeva al silenzio il proprietario dell’abitazione, un
anziano pensionato di 80 anni, incensurato.
I carabinieri all’inseguimento con un
tempestivo e puntuale intervento traevano in salvo il malcapitato anziano e catturavano
il fuggitivo senza danni collaterali. Il latitante arrestato dovrà rispondere
anche di reati di sequestro di persona e
violenza privata.
Erano,
altresì, tratte in arresto:
-
albanese giuseppina, nata a rosarno
il 02.03.1960, ivi residente, coniugata, nullafacente, censurata;
-
la ruffa domenico, nato a gioia
tauro (rc) il 30.09.1989, residente a rosarno, celibe, nullafacente, censurato.
Le
persone suddette, rispettivamente madre e figlio, sono proprietarie
dell’appartamento, ove il latitante aveva stabilmente trovato rifugio; queste
sono ritenute responsabili del reato di cui all’art. 390 c.p. (procurata inosservanza
di pena).
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