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giovedì 25 ottobre 2012

'NDRANGHETA: CIRCOLI CALABRESI, GLI ONESTI DENUNCINO I CLAN APPELLO DA MILANO, LA CALABRIA NON SIGNIFICA SOLO MALAFFARE

(ANSA) - MILANO, 25 OTT - ''I calabresi levino il loro grido di allarme contro la 'ndrangheta e contro ogni strumentalizzazione che tende a far passare l'idea che Calabria significhi solo delinquenza e malaffare''. A lanciare l'appello e' il professor Italo Richichi, presidente della Federazione italiana circoli calabresi, la cui sede legale e' in via Pisani, a Milano. Richichi si rivolge in particolare ai ''calabresi onesti e laboriosi che hanno lasciato la Calabria per creare un futuro diverso e migliore per i propri figli e per i figli dei figli'', e a loro chiede di ''isolare la malavita, gli 'ndranghetisti, i mafiosi, i camorristi, i ladri e gli assassini, nella speranza che si rafforzi la cultura della legalita' e della trasparenza e che si affermi l'immagine di una Calabria colta, onesta e laboriosa''. La nota della Federazione prende spunto da quanto e' accaduto il 9 ottobre scorso, ''una giornata triste per le comunita' calabresi'', perche' ''a Reggio viene sciolto il Consiglio Comunale per contiguita' con la 'ndrangheta, a Milano viene arrestato un assessore regionale con l'accusa di aver acquistato 4.000 voti dalla 'ndrangheta''. Al di la' delle decisioni della magistratura, rispetto alle quali ''non si vuole entrare nel merito'', la Federazione esprime il proprio rammarico ''per come notizie di tale portata vengono troppo spesso diffuse e strumentalizzate dai media, quasi l'obiettivo fosse quello di gettare fango sulle numerose comunita' calabresi''. ''La 'ndrangheta - conclude Richichi - non ha amici, ha solo affiliati, cerca solo il potere e chi il potere ce l'ha e lo usa per i propri fini. Grande errore sarebbe generalizzare, fare di tutte le erbe un fascio e non saper distinguere i pochi disonesti dalla grande quantita' di persone pulite e oneste che vivono e lavorano sia fuori che dentro i confini della Calabria''. 

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