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giovedì 25 ottobre 2012

ADICO: le news


CENTOSETTEMILA EURO PER IL GAS DI DUE MESI: L’INVEROSIMILE IMPORTO CHIESTO A UNA FAMIGLIA DI CAORLE CHE ABITA IN UNA VILLETTA


25 ottobre 2012
Che il prezzo del gas abbia raggiunto livelli molto alti è noto in tutta Europa, ma che una bolletta di fornitura per una famiglia media, di un periodo di circa due mesi, possa riportare una cifra pari a 107 mila euro appare inverosimile. Per lo meno non fino ad oggi. L’amara e assurda bolletta dell’Eni gas, infatti, è arrivata qualche giorno fa ad una famiglia di Caorle residente in via Beato Angelico che ora, a parte lo sgomento iniziale, trova la faccenda alquanto assurda soprattutto per il fatto che spetterà a loro procedere con tutta una serie di controlli e verifiche, cioè dovrà essere la famiglia a provare l’errore madornale fatto nei loro confronti. A spiegare l’accaduto è un nipote della signora intestataria della bolletta che, speranzoso del fatto che tutto verrà risolto al più presto, ironizza sulla faccenda definendola “inverosimile”. Inverosimile a dir poco, soprattutto se si pensa all’assurdità di inviare una bolletta riportante cifre di una tale entità ad un nucleo famigliare ristretto residente in un paesino di provincia senza nemmeno effettuare delle verifiche. Anche confondendola con la bolletta di un hotel, e a Caorle ce ne sono parecchi, un costo del genere sarebbe assolutamente spropositato. «Non è la prima volta che ci troviamo a dover fare i conti con errori di questo tipo», racconta il nipote, portavoce della famiglia, «da quando alcuni anni fa abbiamo cambiato il contatore, i codici non corrispondono mai al nostro nuovo impianto e questo è stato segnalato più volte all’agenzia di Caorle. Ora che ci ritroviamo tra le mani questa assurda bolletta siamo andati subito a chiedere spiegazioni e l’unica cosa che ci hanno consigliato di fare è stata quella di chiamare direttamente la sede centrale di Roma.» Un errore? Un guasto? Quale che sia il problema non si è ancora capito, visto che nessun tecnico è venuto qui a casa a effettuare dei controlli, anche solo per cercare di capire. Anche perché il numero di contatore riportato sulla fattura non corrisponde a quello installato». Ma la polemica non si ferma all’ammontare della cifra: «Oltre al danno, la beffa», continua il nipote, «perché da Roma ci hanno detto che adesso spetta a noi dimostrare l’errore, come se non fosse già abbastanza evidente. Pensare che una persona possa andare all’ufficio postale o ad una ricevitoria del lotto e pagare 107 mila euro, fa sorridere solo a pensarci». Ovviamente l’intenzione di pagare non è minimamente contemplata da questa famiglia e la speranza è che presto l’errore venga chiarito, anche se per farlo occorreranno lunghi tempi burocratici. «Mi auguro che il tutto si risolva al più presto», conclude l’uomo, «altrimenti dovrò rivolgermi ad un legale».
La polemica mossa dalla famiglia di Caorle che si è vista recapitare una fattura di Eni Gas superiore a 100 mila euro per il bimestre estivo, è una di una lunga serie di errori che, negli ultimi tempi vengono segnalati all’Adico, Associazione Difesa Consumatori (info@associazionedifesaconsumatori.it). È di qualche giorni fa, un altro incredibile episodio di errata fatturazione dei consumi, che vede da ormai quattro anni un artigiano residente a Murano battersi con Eni contro dei muri di gomma per un contatore disinstallato nel 2008 ma che continua ancora oggi a fatturare inspiegabilmente dei consumi inesistenti. L’addebito dei consumi è giunto ora a 13 mila euro e, nonostante le continue segnalazioni scritte, al cliente continuano a pervenire lettere di recupero crediti che gli intimano di pagare. «La fattura va immediatamente contestata con una lettera di diffida» spiega il presidente di Adico, Carlo Garofolini, «e si deve pretendere una verifica dei conteggi e dei consumi effettivamente prodotti, e l’emissione di una fattura di storno, dal momento che è palese che ci troviamo davanti a un’anomalia nella fatturazione o a una perdita nelle tubature». A quanto pare i disservizi Eni sono noti ad Adico che da anni lotta contro queste problematiche che interessano costantemente numerosi consumatori. «La tipologia di problema che interessa la famiglia di Caorle, che vede Eni non registrare il cambio di contatore, con conseguenti discrepanze tra codici indicati in bolletta», conclude Garofolini, «non è rara, ed è la conseguenza di un sistema burocratico eccessivamente automatizzato che invece di migliorare il servizio, lo peggiora e rovina la vita alle persone».
Da “La Nuova Venezia” di mercoledì 24 ottobre 2012

ISTAT: FAMIGLIE PENALIZZATE. GRILLI: NO, BENEFICI PER 98,8%


24 ottobre 2012
L’economia italiana mostra i primi segnali di ripresa. Il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, ricorda che in occasione della valutazione della Nota di Aggiornamento del Def “si segnalava come l’analisi della congiuntura rivelasse alcuni primi, seppur timidi, segnali positivi. Ulteriori segnali incoraggianti, ancorché non univoci, sono emersi anche nelle ultime settimane”, ha detto oggi nel corso di un’audizione in Parlamento sulla Legge di Stabilità.
“Segnali di sofferenza permangono dal lato delle famiglie: nel secondo trimestre il loro potere d’acquisto si è ridotto dell’1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al secondo trimestre del 2011, portando al 3,5% la perdita di potere d’acquisto rispetto ai primi sei mesi del 2011″. Il presidente dell’Istat ha aggiunto che la propensione al risparmio delle famiglie ha toccato “il minimo storico assoluto”. L’aumento dell’Iva, incluso nella Legge di Stabilità, “interesserà prezzi di beni e servizi relativi a quasi l’80% della spesa per consumi”.
“Le famiglie con figli, in particolare se minori, risultano avere benefici inferiori rispetto alla media del quintile di appartenenza”. Ha detto Giovannini parlando della riduzione dell’Irpef e del taglio delle detrazioni, previsti nel ddl Stabilità, in un’audizione alla Camera.
“Il risultato – ha spiegato il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini – dipende dal più alto rapporto fra il numero di persone che generano spese deducibili e detraibili e il numero di percettori che caratterizza queste famiglie. Le modifiche dell’Irpef penalizzano i primi e attribuiscono vantaggi solo ai secondi, attraverso la riduzione delle aliquote”. Giovannini rileva anche che “lo svantaggio relativo delle famiglie con figli risulta più evidente se questi sono di minore età, o comunque ancora impegnati negli studi o non economicamente autosufficienti, poiché si lega al fatto che la cura dei figli riduce le probabilità di occupazione delle madri (e, per quelle occupate, costituisce un ostacolo al conseguimento di maggiori guadagni)”.
“La riduzione d’imposta media per famiglia, inclusiva di quella relativa alle addizionali regionali e comunali, è pari a circa 240 euro”. Lo ha detto il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, in un’audizione alla Camera sulla Legge di Stabilità. “In particolare, le misure – ha spiegato – comportano un beneficio medio di 340 euro l’anno per il 77,7% delle famiglie e un aggravio di circa 290 euro per il 7,4%, mentre per il rimanente 14,9% delle famiglie l’effetto sarà sostanzialmente nullo”.
La norma della Legge di Stabilità, chiamata ‘cieli bui’, che prevede per risparmiare piani di affievolimento dell’illuminazione pubblica, “ha sollevato dubbi nell’opinione pubblica rispetto al potenziale effetto che una riduzione dell’illuminazione pubblica nei centri abitati nelle ore notturne possa comportare per la sicurezza dei cittadini”. Lo ha rilevato il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, in un’audizione in Parlamento aggiungendo che “secondo l’indagine Multiscopo condotta dall’Istat nel 2009 su tale argomento, il 27,4% dei cittadini afferma che la zona in cui abita è scarsamente illuminata. Livelli insoddisfacenti di illuminazione sono segnalati in modo particolare nel Lazio (38,5%), in Campania (30,9%) e in Liguria (30,2%). Dall’indagine emerge poi una certa limitazione alle attività quotidiane dei cittadini derivante dall’insufficienza di illuminazione e dalla conseguente percezione dei cittadini di scarsa sicurezza nel circolare per le strade. In particolare, il 28,9% degli intervistati dichiara di provare poca o nessuna sicurezza quando esce da solo ed è buio, e l’11,6% evita del tutto di uscire dopo il tramonto sia solo, che accompagnato. In particolare, la sensazione di insicurezza rispetto all’uscire dopo il tramonto é più diffusa tra le donne (37,0% contro il 20,1% degli uomini) ed è maggiore nel Sud del Paese, soprattutto in Campania (41,6% rispetto alla media italiana del 20,9%)”.
GRILLI: BENEFICI PER 98,8% DEI CONTRIBUENTI
“Il 98,8% dei nostri contribuenti avrà un effetto positivo” dalla combinazione della riduzione delle aliquote Irpef e delle nuove disposizioni su deduzioni e detrazioni previste dalla legge di stabilità. Lo ha detto il ministro dell’Economia,Vittorio Grilli, durante un’audizione sulla legge di stabilità davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, precisando che i vantaggi andranno per il 54% ai lavoratori dipendenti, per il 34% ai pensionati, per 10% ai lavoratori autonomi e per il 2% agli altri. Inoltre per Grilli la riduzione delle aliquote Irpef coinvolge 30,8 milioni di contribuenti “con un beneficio medio pro capite di 160 euro”.
Il ministro ha anche spiegato al momento “non è necessario chiedere aiuto alla Bce, perché abbiamo un bilancio in pareggio strutturale. Grilli è poi tornato sul ddl di stabilità, sostenendo che l’aumento di un punto percentuale dell’Iva colpisce anche gli evasori perchè “l’Iva è un’imposta pagata da tutti, compresi gli evasori”. “Chi evade l’Irpef, evade, ma non evade l’Iva”, ha aggiunto Grilli spiegando che “la combinazione di ridurre meno l’Iva, ma di ridurre l’Irpef per le aliquote più basse ha un impatto positivo per la redistribuzione e per l’impatto sulla domanda”.
A questo proposito Grilli ha precisato che “gli effetti del pacchetto del ddl di stabilità sono chiaramente positivi, anche se non particolarmente marcati, circa lo 0,1% del Pil”.
fonte: avvenire.it

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