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mercoledì 2 maggio 2012

Reggio Calabria: Carabinieri, Operazione "Tutto e subito"


I Carabinieri del Comando Provinciale di RC e la sezione di P.G. della Polizia di Stato di Palmi hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare, emesso dall’Ufficio Gip del Tribunale di Palmi, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 13 appartenenti ad un’associazione per delinquere operante nel territorio della provincia di Reggio Calabria finalizzata alle truffe.
Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, hanno consentito di individuare gli autori di una serie indeterminata di truffe nel territorio della piana di Gioia Tauro.
L’indagine ha ad oggetto un’associazione per delinquere finalizzata al compimento di truffe, realizzate mediante attività di contraffazione di titoli di credito e sostituzioni di persona, che risultano essere state poste in essere dal gruppo di etnia rom dei Bevilacqua dall’anno 2009 fino a tutto il 2011, con condotta perdurante.
I singoli delitti-fine riportati non sono stati il frutto di una esecuzione isolata da parte di coloro che li hanno realizzati, ma espressione di un preciso disegno organico, in cui si sostanzia l’associazione a delinquere.
Le investigazioni sono state compendiate in molteplici informative di reato che hanno consentito di individuare un pericoloso gruppo di persone che, con organizzazione tutt’altro che rudimentale, ha attuato una sistematica attività illecita contro il patrimonio, tradottasi nell’accertata realizzazione di ben 14 truffe, che sono state compiute ai danni di ignari venditori che, in tutta buona fede, si erano attivati per offrire sul mercato informatico alcuni beni nel territorio della piana di Gioia Tauro (Rosarno, Melicucco, Gioia Tauro, Cinquefrondi, Polistena).
Oggetto delle truffe sono stati per lo più mezzi meccanici (miniscavatori, escavatori, carrelli elevatori, minipale), automobili e motocicli, spesso pubblicizzati sul sito internet www.subito.it. Tutte le truffe erano caratterizzate dal medesimo modus operandi. Molto spesso gli acquirenti:
-         si presentavano qualificandosi con nomi fasulli (che spesso si ripetevano), quali Fiumanò Antonio, Antonucci Bruno, Bruni Antonio, Arcidiacono Francesco;
-         utilizzavano, durante le trattative, per i contatti telefonici con il venditore, le medesime sim card intestate a persone fittizie (nella più parte dei casi a stranieri mai censiti sul territorio nazionale);
-         si facevano consegnare il bene acquistato in territori del comprensorio della Piana di Gioia Tauro;
-         pagavano con titoli di credito interamente contraffatti.
In tutti i casi ottenuta la consegna della merce e consegnato in pagamento il titolo di credito contraffatto, il truffatore  o i truffatori interrompevano qualsivoglia rapporto con il venditore, rendendosi irreperibili.
Quanto alle vittime, la più parte sono titolari d’imprese, per lo più aventi sede fuori dai confini territoriali della Calabria.
La complessa attività d’indagine svolte da Carabinieri e Polizia (attraverso l'acquisizione delle querele da parte delle persone offese, individuazioni fotografiche da parte delle stesse, acquisizione dei tabulati sulle utenze utilizzate dai truffa tori durante le trattative, acquisizione di sommarie informazioni da parte delle persone informate sui fatti, perquisizioni) ha permesso di appurare l'esistenza di un gruppo di  etnia rom che si dedica professionalmente alla consumazione di truffe, con organizzazione di uomini e mezzi.
Le modalità di consumazione (che si ripetono in ciascuna) sono state ricostruite attraverso le dichiarazioni delle vittime che, nella più parte dei casi, hanno anche effettuato delle individuazioni fotografiche riconoscendone l’autore/i e dall'analisi dei tabulati e dalle indicazioni delle celle agganciate dai cellulari in uso agli indagati nei giorni e negli orari delle singole truffe attestanti la loro contemporanea presenza in Zone prossime ai luoghi interessati dagli eventi delittuosi.
Contestualmente alla predetta attività, i reparti operanti stanno procedendo al sequestro preventivo di numerosi mezzi costituiti da macchine agricole o altri mezzi meccanici (quali escavatori, carrelli elevatori e oggetti similari).

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