Le
tradizioni storiche, gli usi e costumi di un popolo, rappresentano un
patrimonio di grande valore che costituisce la memoria autentica di una
comunità e ne definisce l’identità culturale. In tale prospettiva è necessario
sostenere tutte le attività tese a conservarlo, valorizzarlo e promuoverlo,
specialmente se le stesse sono attività di grande rilevanza come quella
presentata oggi.
E’
quanto dichiara l’On. Nino Foti nel corso del suo intervento durante la
conferenza stampa, che ha avuto luogo oggi pomeriggio presso la Camera dei
Deputati, nella quale sono stati illustrati i dettagli della candidatura delle
“Feste della Rete delle grandi Macchine a spalla” al segretariato Unesco, unica
proposta dello Stato italiano alla selezione 2013 per ottenere l’inserimento
nella lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
La
Varia di Palmi, così come i Gigli di Nola, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo
e i Candelieri di Sassari, continua l’On. Nino Foti, sono eventi unici dal
fascino esclusivo. Ogni anno infatti coinvolgono migliaia di persone appartenenti
a realtà italiane distanti geograficamente ma che il progetto della “Rete delle
grandi Macchine a spalla” è riuscito a riunire. Per questo motivo un plauso
particolare va ai sostenitori di questo progetto e all’On. Paolo Russo,
Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, promotore
di questa iniziativa.
Nel
caso specifico della Varia di Palmi, aggiunge l’On. Nino Foti, è bene ricordare
le origini particolari di questa tradizione, che risalgono al 1575 quando a Messina
scoppiò una epidemia di peste che provocò la morte di 40.000 persone. In quell’occasione
i cittadini di Palmi offrirono accoglienza e assistenza al popolo messinese che
in segno di riconoscenza, donò alle autorità ecclesiali di Palmi, uno dei
capelli della “Madonna
della
Lettera” venerata nella stessa città siciliana. Da quel momento, anche nel
popolo palmese, cominciò la venerazione verso la Madonna appellata col titolo
“della Lettera”.
Vista
l’importanza e il prestigio che questa iniziativa riveste, conclude l’On. Nino
Foti, la candidatura per l'Italia di Palmi e della sua Varia a Patrimonio
immateriale dell'Unesco, deve essere pertanto motivo d’orgoglio non solo per la
comunità Palmese ma per l’intero nostro territorio, convinti che il 2013 possa
segnare l’auspicato epilogo di questo percorso.
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