“La Calabria perde un altro
figlio illustre. Di lui abbiamo il dovere di onorarne la memoria ed esaltare la
sua figura di studioso e di calabrese”.
E’
con queste parole che il Segretario Questore del Consiglio regionale on.
Giovanni Nucera commenta la scomparsa, avvenuta sabato scorso a Catanzaro, di
Padre Stefano De Fiores, teologo mariano di fama internazionale e autore di numerosi libri.
“La
notizia della sua scomparsa – ha aggiunto Nucera – mi ha profondamente
addolorato. Partecipo costernato al dolore che ha colpito la sua famiglia, e
l’intera comunità calabrese che aveva in Padre De Fiores uno dei più autorevoli
protagonisti del mondo culturale e cattolico. Ho avuto l’onore ed il privilegio
– ha ancora detto il Segretario – Questore del Consiglio regionale – di
trovarmi con lui in alcuni importanti convegni tenutisi in Calabria. Colpiva, dall’alto della sua autorevolezza e
del suo carisma la semplicità del suo parlare e del suo rapportarsi con gli
altri, trasmettendo passione e interesse per quelle che erano le risultanze dei
suoi studi e delle sue ricerche, nelle quali
traspariva con forza la portata delle sue idee, la grande fede che era
alla base di ogni suo lavoro. Gran parte della sua opera è stata dedicata alla
figura della Madonna di cui, ha tracciato con rigore scientifico e competenza
teologica, la figura e il significato attraverso il tempo e lungo lo sviluppo
del sapere umano”.
“Dalla sua piccola San Luca, della quale era orgoglioso, Padre De Fiores
– ricorda Nucera – ha saputo rappresentare la tenacia e la dignità, tutta
calabrese, di perseguire obiettivi, raggiungere risultati, onorando la sua
terra, in un percorso sempre segnato dall’amore e dalla dedizione verso la Vergine: da quella di
Polsi, nel suo Aspromonte, a quella di Loreto, nella cui basilica fu ordinato
sacerdote il 21 febbraio 1959. Per questo meritava, e merita ancora più oggi,
il pensiero di essere considerato uno dei più autorevoli teologi mariani a livello
internazionale. La sua vita è un percorso segnato dalla Fede, dal Credo, inteso
nel concetto più intimo del termine. Di lui ci rimane – prosegue Nucera – assieme
ai suoi numerosissimi testi, articoli ed enciclopedia di mariologia, tradotti e
conosciuti in tutto il mondo, l’immagine indelebile di un calabrese vero, che
nonostante gli alti e prestigiosi incarichi accademici, non dimenticava mai la
sua terra. A Polsi, in un così piccolo villaggio raccolto attorno al Santuario
della Madonna della Montagna, insistette
per organizzare un convegno mariologico internazionale assieme al Rettore del
Santuario don Pino Strangio. Da qui si comprende – conclude Nucera – l’amore
per la sua terra, sentimento da cui, tutti, ciascuno nei rispettivi ruoli,
dobbiamo prendere esempio e forza di agire”.
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