La Chiesa cosentina e l’intera città si apprestano a vivere una giornata
davvero speciale per un meritato riconoscimento alla Cattedrale di Cosenza, che
è stata scenario, nei secoli, di iniziative e manifestazioni che hanno esaltato
lo spirito di accoglienza e la volontà di pace dei religiosi e della comunità.
Il 5 maggio prossimo sarà celebrata la cerimonia del primo
riconoscimento Unesco in Calabria,
assegnato alla Cattedrale di Cosenza all’interno dei Patrimoni Testimoni
di Una Cultura di Pace.
E’ questo il risultato di un percorso
avviato nel 2006 dal Club Unesco Cosenza “B.Telesio” e dalla Diocesi di Cosenza
- Bisignano attraverso un’apposita raccolta firme alla quale hanno risposto
entusiasticamente migliaia di cittadini.
Il significato del riconoscimento
ed i dettagli della cerimonia, che si svolgerà nel Duomo, saranno illustrati
nel corso di una conferenza stampa il 3 maggio prossimo nel Salone di
Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, alle ore 17.
Affiancandosi ai due promotori,
hanno offerto sostegno all’iniziativa, che premia tutti i calabresi, Regione
Calabria, Comune e Provincia di Cosenza.
Di seguito la motivazione del
riconoscimento:
“La
Cattedrale di Cosenza è fin dai secoli XI – XII baricentro di attività
culturali, storiche e religiose che
hanno arricchito la conoscenza e il patrimonio culturale e sociale della
Calabria. Allo stesso tempo la Cattedrale è stata nei secoli un faro per
migranti dai diversi paesi ai quali continua ancora oggi a proporsi come luogo
di incontro fraterno, dove “trovano spazio per momenti ed eventi culturali e anche per la preghiera
interreligiosa”. Proprio questo impegno di azione per la pace, connesso con il
monumento di cui si chiede il riconoscimento, inserito nella realtà storica e
nello spirito della gente, in linea con l’atto costitutivo dell’UNESCO, è la
prima condizione per l’attribuzione della qualifica che costituisce un impegno per la pace. Il
nostro riconoscimento va dunque alla Cattedrale di Cosenza, alla luce
degli eventi passati e delle possibilità future, che rispondono alle idealità a
cui il programma si ispira, anche con l’auspicio che valga a mettere sempre più
in rilievo il significato del dialogo e dell’incontro per costruire la pace.“
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