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sabato 21 aprile 2012

Legambiente: “La disabilità? Un punto di vista Abbattiamo le barriere della mente”



Le testimonianze: una città piena di ostacoli ma il vero problema è culturale. Domani in mattinata l’escursione alla Collina di Pentimele
e nel pomeriggio il blitz creativo dei giovani ambientalisti sul Lungomare


Cos’è la disabilità? Un punto di vista. Gli scatti della mostra MOVIMENTO E STATICITA’ ci restituiscono una realtà ribaltata, momenti di un’intensità struggente, che riempiono l’anima e in un attimo decostruiscono molte delle barriere mentali vero ostacolo al benessere dei diversamente abili. Fotografo d’eccezione Osvaldo Pieroni, intellettuale di caratura europea, ambientalista della prima ora, professore all’Unical, e tante altre cose. Ma le immagini di Osvaldo hanno un valore aggiunto: raccontano di una malattia che è anche la sua, la SLA, e condensano in un attimo un mondo pieno di vita, nonostante tutto.

“Una mostra che ha un sottotitolo, Start Living Again, un modo per ribaltare la SLA. E è quello che spesso accade chi viene colpito da questa e da altre malattie. Si torna a vivere, nonostante tutto. Vorremmo fosse sempre così” ha detto Cristina Riso di Legambiente, madrina dell’evento di ieri all’Accademia delle Belle Arti. Ma il tema dell’incontro, che rientra nell’ambito del cartellone della CORRIREGGIO 2012, è comunque un atto di denuncia: “La città ancora nemica - in ricordo di Miriam Massari”. Una donna coraggiosa, Miriam, una giornalista costretta sulla sedia a rotelle ma non per questo meno impegnata nel lavoro, nel sociale, nella politica. “Prigioniera politica della disabilità”, così si definì iniziando alla fine degli anni 80 una grande battaglia di civiltà, per i diritti dei diversamente abili. Dovendo viaggiare spesso per lavoro, Miriam decise di aprire la contesa e mise alle strette le Ferrovie. Era il 1989. Unica soluzione trovata fu destinargli un bagagliaio, in cui viaggiò insieme al marito. All’esterno c’era un cartello: “Espressi e materiali radioattivi”. Uno scandalo che finì sulle pagine di Repubblica e diede il la al cambiamento. Oggi le cose stanno diversamente, ma non troppo. Ecco perché, dopo averla ospitata nel ’91, la CORRIREGGIO ha voluto ricordare Miriam Massari e raccoglierne idealmente il testimone.

“Il movimento è un gesto collettivo, ecco perché con noi oggi – ha detto Riso introducendo le tante testimonianze della giornata – ci sono tante altre associazioni, ci sono i protagonisti del mondo dei diversamente abili”. A cominciare dall’avvocato Francesco Nucara, presidente provinciale della “FISH – Federazione Italiana Superamento Handicap”. Un’organizzazione importante che si occupa di vigilare sul rispetto dei diritti dei diversamente abili, a cui le leggi fanno corrispondere degli obblighi troppo spesso non rispettati: la riserva di posti di lavoro, l’insegnante di sostegno per gli studenti, l’eliminazione delle barriere architettoniche. La realtà è spesso amara, spiega Nucara: “La disabilità è solo una relazione asimmetrica, implica una discriminazione”. In altre parole, se si annullassero le differenze non ci sarebbero disabili.

“È proprio quello che avviene nello sport – aggiunge Riso – che crea le categorie appunto per annullare le differenze e mettere tutti sullo stesso piano. Lo sport abbatte gli ostacoli”. Non è uno spot, è la vita di Anna Barbaro, atleta reggina non vedente impegnata con la “Asved con noi”. Una testimonianza davvero preziosa la sua. Da sempre impegnata nel sociale, Anna ha svolto il servizio civile affiancando i non vedenti. Poi la malattia e nel giro di un anno s’è ritrovata dall’altra parte. “C’è voluta molta forza di volontà – ha raccontato – da volontaria mi sforzavo di capire cosa volesse dire vivere la disabilità. Mi battevo con e per loro, in una città piena di buche, di marciapiedi impercorribili, di ostacoli. Ma non avevo capito nulla: solo quando è iniziata la mia malattia ho compreso”. Un messaggio molto forte, che Anna racconta col sorriso anche grazie allo sport: “Mi ha dato forza – spiega – mi ha fatto superare le mille paure che tutti noi viviamo e che costringono la gran parte dei disabili a restare chiusi in casa”.

Testimonianze che ci dicono che, in fondo, il vero ostacolo, l’origine della negazione dei diritti sono le nostre barriere mentali. “La città è negata a chi vive la malattia, per questo si preferisce non uscire”. Sono le parole di Francesca Genovese dell’AISLA, una donna dalla grande dignità che si muove per chi non si può muovere e parla a nome di chi non si rassegna. Una malattia difficile la SLA, per chi ne è colpito e per quelli che gli stanno intorno. Una malattia che non dà scampo (scoperta nel 1874, non esiste ancora una cura, riconosciuta in Italia solo nel 2001) e che annienta il corpo in pochi anni. “Ma il sorriso di Osvaldo, di Maurizio, di Pasquale, degli altri – aggiunge Carmelo Genovese – dà senso alle nostre vite. Quello che uccide è la burocrazia, perché la SLA è una malattia che corre e troppo spesso bisogna sbattere i pugni per farlo capire ai nostri amministratori”.

Che si tratti di una questione di mentalità lo dice anche il fatto che Reggio, come molte altre città italiane, è una città off limits per i bambini e addirittura per le madri, che alcuni anni fa sono scese in piazza con Legambiente per inscenare quella che è passata alla storia come “la rivolta dei passeggini”. Ecco che la disabilità appare ancora di più come un qualcosa di relativo, relazionale, un punto di vista. In fondo, disabili sono purtroppo tutti i bambini a cui è negato il gioco, la socializzazione, l’inclusione. “Traffico, spazi urbani, verde pubblico – ha detto Fabrizia – sono malgestiti. Sono scomparsi i bambini che si muovono in autonomia. Ed è prima di tutto un problema culturale, perché nemmeno lo si rileva. Ma l’amministrazione di questa città dov’è?”.

Spazio anche alle riflessioni di Titti Vinci, storico dirigente del terzo settore caduto anche lui nella disabilità, che auspica una sorta di “alfabetizzazione umana” della cittadinanza, a rimarcare la natura culturale della questione, e lancia l’allarme contro l’avanzata dei “professionisti della disabilità”, che costruiscono carriere, è la denuncia, piuttosto che risolvere problemi. Di certo non rientra nella categoria Pietro Pecora, anima dell’Associazione L’Aquilone e riferimento di tutti gli eventi della CORRIREGGIO legati alle questioni della disabilità. Un impegno che prende molto sul serio perché, come ha avuto modo di dire dietro le quinte, “per me dopo Festa Madonna c’è la CORRIREGGIO”.

Un flash dedicato a Nunzia Coppedé, altra eroina della disabilità, presidente della FISH Calabria e tra le anime con don Giacomo Panizza della comunità lametina Progetto Sud, bersaglio di gravi intimidazioni mafiose (a Nunzia toccherà il compito di dare lo start il 25 aprile  alla CORRIREGGIO 2012). E infine l’ultimo saluto a Miriam Massari, scomparsa da pochi mesi in un ospedale romano dopo aver subito l’ultima umiliazione della vita: la negazione del diritto a morire col conforto del marito accanto. Di Miriam ci restano le parole che pronunciò il 23 aprile del ’91 alla CORRIREGGIO, il suo testamento morale: “Ogni persona che non lotta per la propria libertà è causa indiretta dei delitti che si commettono quotidianamente contro la personalità repressa, straziata, frantumata della persona con handicap”.
GLI APPUNTAMENTI DI OGGI, SABATO 21 APRILE.
·         Alle ore 15 al Campo Scuola CONI di Modena un momento dedicato al tema “SPORT, UN DIRITTO PER TUTTI”, promosso da Legambiente, CSI – Centro Sportivo Italiano e l’Associazione L’Aquilone.. Interverranno Paola Nasti di Legambiente e Santo Placanica, direttore di gara della CORRIREGGIO.
·         A partire dalle ore 18 in via San Paolo 19A l’incontro promosso in collaborazione con SpazioTeatro e Circolo del Cinema “Cesare Zavattini” dal titolo “FATECI SPAZI/O”, in occasione della I Giornata nazionale CRESCO (Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea). Dopo l’aperitivo offerto dagli organizzatori, via alle performance teatrali di SpazioTeatro, al “Confronto sugli spazi per la cultura della città” insieme a Nicoletta Palladino (Legambiente), Valentina De Grazia (SpazioTeatro) e Tonino De Pace (Circolo del Cinema “Cesare Zavattini”),  e Gaetano Tramontana (SpazioTeatro). A partire dalle 21, la serata proseguirà con la proiezione di una selezione di cortometraggi a cura del Circolo Zavattini.

GLI APPUNTAMENTI DI DOMANI, DOMENICA 22 APRILE.
·         Con partenza alle ore 9 dallo svincolo autostradale di via Lia, l’escursione guidata alla Collina di Pentimele a cura della sezione CAI di Reggio Calabria. Una mattinata dedicata al tema “SPAZI DI NATURA IN CITTA’” che prevede un momento di sosta e riflessione collettiva al Fortino Sud sul tema “Collina, il sogno che non muore”.
·         Alle ore 10 a Piazza Camagna l’iniziativa “AMBIENTANDO S’IMPARA”: spazio di formazione creativa e sensibilizzazione ambientale in collaborazione con Action Aid e gruppo scout Agesci RC1. Coordinano Paola Nasti e Mariacaterina Gattuso di Legambiente.
·         Alle ore 17, sulla passeggiata a mare del Lungomare Falcomatà, l’iniziativa “UN ALTRO MODO D’A/MARE”: un blitz creativo a cura di Legambiente Giovani con il contributo del media partner TerreArse.it

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