Demetrio Fortugno |
I Carabinieri del R.O.S. e del Comando
Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione all’O.C.C. n. 9762/11
R.G.N.R.-D.D.A. e n. 1037/12 R.G.-G.I.P., emessa in data 14.02.2012 dal G.I.P.
del Tribunale di Reggio Calabria, con la quale è stato disposto l’arresto di
sette persone ed il sequestro di due società di trasporti per una valore di oltre
€ 1.500.000,00 (con riferimento ai crediti, agli articoli risultanti
dall’inventario, ai beni strumentali, alla denominazione aziendale,
all’avviamento, ai conti correnti,
nonché alle autorizzazioni
all’esercizio dell’attività commerciale concesse dalle Autorità competenti);
più precisamente:
-
la custodia
cautelare in carcere nei confronti di PESCE Giuseppe[1]
inteso “testuni”, latitante
dall’aprile del 2010, per il reato p.p. dall’art. 416 bis c.p.; ANGILLETTA
Maria Rosa[2],
D’AGOSTINO Maria Carmela[3],
FABRIZIO Giuseppe[4],
FORTUGNO Demetrio[5],
FORTUGNO Domenico[6]
e SPATARO Maria Grazia[7],
tutti indagati per il reato di cui all’art. 12 quinquies L. n. 356 del 1992 aggravato
dall’art. 7 L. n. 203 del 1991;
Maria Grazia Spataro |
-
il sequestro
preventivo della somma di € 91.150,00 in contanti (nella disponibilità di
FORTUGNO Domenico e già assoggettata a sequestro probatorio, in data 9.2.2012,
da parte di questo Reparto Anticrimine), di tutte le quote e dell’intero
patrimonio aziendale della “MEDMA TRANS
S.A.S. DI FORTUGNO DEMETRIO & C.”[8],
del 50% sia delle quote sociali che del patrimonio aziendale della “CALABRIA TRASPORTI SAS DI FABRIZIO Giuseppe &
C.”[9].
Maria Carmela D'Agostino |
La misura cautelare in argomento costituisce il logico prosieguo del provvedimento
di fermo di indiziato di delitto emesso il 09.02.2012 dalla Procura della
Repubblica - D.D.A. di Reggio Calabria (cd. “operazione CALIFFO”), ratificando il ruolo direttivo di PESCE
Giuseppe, promosso ai vertici dell’omonima cosca
dal fratello maggiore Francesco: a carico di PESCE Giuseppe era già esecutiva
l’ordinanza custodiale emessa il 20.5.2010 dal GIP di Reggio Calabria nell’ambito
del procedimento 4302/06 RGNR DDA (operazione “ALL INSIDE”) proprio per il delitto di associazione, che
attualmente si trova in fase dibattimentale dinanzi al Tribunale di Palmi; il
nuovo provvedimento restrittivo mira a punire un’autonoma fattispecie di reato,
prendendo in considerazione la consumazione di “un nuovo delitto associativo in capo a PESCE Giuseppe, ultimo dei testuni ancora a piede libero”, al quale
sono stati affidati i “compiti di
direzione, promozione ed organizzazione della cosca di famiglia”.
Domenico Fortugno |
FORTUGNO Domenico – colpito dal decreto
di fermo del 09.02.2012 unitamente ad altri 9 soggetti[10]
ritenuti affiliati alla “cosca PESCE”
di Rosarno, ma tratto in arresto il 13.02.2012, dopo essersi reso
volontariamente irreperibile – era stato rimesso in libertà dal GIP di Palmi,
con ordinanza del 15.02.2012 in esito al giudizio di convalida del fermo, per
difetto di gravità indiziaria.
Le fonti di prova a
carico del predetto e dei rimanenti indagati derivano dall’analisi incrociata
delle intercettazioni telefoniche sul FORTUGNO e dell’ingente documentazione
contabile sequestrata a seguito della perquisizione
effettuata da questo Reparto Anticrimine negli uffici della “MEDMA TRANS S.A.S. DI FORTUGNO DEMETRIO
& C.”, la notte del 09.02.2012. Le indagini hanno permesso di accertare
due fatti di intestazione fittizia di imprese penalmente rilevanti ai sensi degli
artt. 12 quinquies L. 356/1992 e 7 L. n. 203/1991, in quanto
finalizzati all’elusione delle misure di prevenzione patrimoniali, entrambi
ruotanti intorno alla persona di FORTUGNO Domenico, cugino acquisito in primo
grado di PESCE Francesco “testuni” e, tra l’altro, attualmente imputato del
delitto di associazione alla “cosca PESCE” dinanzi al
Tribunale di Palmi nel processo “ALL INSIDE”: FORTUGNO Domenico è
occulto comproprietario della “CALABRIA
TRASPORTI SAS DI FABRIZIO Giuseppe & C” unitamente a FABRIZIO Giuseppe ed
ANGILLETTA Maria Rosa, nonché attuale dominus
della “MEDMA TRANS S.A.S. DI FORTUGNO
DEMETRIO & C”, formalmente intestata al padre FORTUGNO Demetrio, alla moglie SPATARO Maria Grazia ed a
D’AGOSTINO Maria Carmela.
Similmente a quanto già emerso in
passato, la misura cautelare eseguita ribadisce la centralità del ruolo delle
donne all’interno della criminalità organizzata: per via delle lunghe
detenzioni imposte agli uomini, le mogli – da custodi della mentalità mafiosa
all’interno delle mura domestiche tenutarie dei segreti di mariti, figli e
fratelli – da tempo, hanno assunto un ruolo dinamico ed operativo in seno alla
“cosca PESCE”. Già nel corso
dell’inchiesta “ALL INSIDE” era stata
evidenziata la posizione di numerose donne a cui era devoluto il compito di far
transitare all’esterno le direttive dei boss in carcere; addirittura, a MESSINA
Maria Grazia (attualmente detenuta) era stata affidata la custodia della “bacinella”, la cassa comune della cosca in
cui confluivano i proventi dell’attività illecita del gruppo criminale
riferbile al genero PESCE Antonino “testuni”
ed al nipote PESCE Francesco cl. 78. Nel corso dell’indagine “CALIFFO 2”, viene accertato che ad ANGILLETTA Maria Rosa,
SPATARO Maria Grazia e D’AGOSTINO Maria Carmela vengono intestate due imprese
che in base ai loro redditi dichiarati non avrebbero mai potuto fondare o
mantenere e dalla cui gestione, nel concreto, erano state assolutamente
estromesse. In particolar modo, in merito alla creazione della “MEDMA
TRANS” (fondata il 23.09.2010), le verifiche effettuate hanno dimostrato
che l’assetto economico-patrimoniale dei tre soci rivelava un’originaria
sproporzione tra i redditi dichiarati e la disponibilità di risorse economiche;
gli accertamenti fiscali a loro carico dimostravano una pressoché totale
assenza di reddito per l’anno 2009, incompatibile con la sottoscrizione delle
rispettive quote di capitale per la creazione della società (pari ad € 45.000)
che per l’effettuazione delle spese necessarie all’avvio dell’attività
commerciale (acquisto di camion, trattori stradali, semirimorchi, spese per il
mantenimento dei mezzi): FORTUGNO Demetrio (socio accomandatario e
rappresentate legale), per tutto il 2009, aveva dichiarato solo € 447,00,
derivantigli da reddito d’impresa di un’omonima ditta individuale, ma
sottoscriveva una quota di partecipazione alla “MEDMA TRANS” pari a € 15.300; SPATARO Maria Grazia (socio
accomandante) aveva dichiarato € 580,00 euro, ma sottoscriveva una quota di
partecipazione pari a € 14.850; addirittura, D’AGOSTINO Maria Carmela (socio accomandante) aveva dichiarato
l’esigua somma di € 41,00, derivantegli da reddito d’impresa della ditta
individuale “Arte e Stile”, ma sottoscriveva
una quota di partecipazione alla “MEDMA
TRANS” pari a € 14.850.
Nell’ambito dello stesso procedimento penale, come noto, è
rientrato anche l’arresto per favoreggiamento
personale aggravato dall’art. 7 della Legge nr. 203/1991 di PRONESTÌ
Antonio[11],
avvenuto la sera del 09.08.2011, in contemporanea alla cattura di PESCE
Francesco “testuni”. Il giovane boss
aveva trovato rifugio all’interno di un bunker costruito all’interno della “DEMOLSUD”, la
cui sicurezza era garantita da un
sofisticato circuito di telecamente perimetrali. La visione dei filmati
contenuti nel sistema di registrazione, chiariva che il latitante aveva
ricevuto assistenza, oltre che dal suddetto PRONESTI’ Antonio, anche da
PRONESTI’ Salvatore Francesco[12] (fratello di Antonio) e da PRONESTI’ Giuseppe[13]
(figlio di Antonio).
L’esame delle immagini svelava che PESCE Francesco, in due
occasioni, aveva delegato PRONESTI’
Giuseppe a giocargli dei numeri al “SUPERENALOTTO”: la mattina del 4 agosto
(ore 11:06’ e ss.), il ragazzo veniva ripreso nell’atto di conservare dei
fogliettini che per foggia e dimensione (entravano nel taschino della
maglietta) erano assimilabili a delle schedine del “SUPERENALOTTO”. La sera del
9 agosto, quest’Arma rinveniva nella FIAT Panda di proprietà di PRONESTI’ Antonio
n. 8 ricevute del “SUPERENALOTTO”, attestanti altrettante scommesse effettuate
il 04.08.2011 (ore 16:17 e ss.) ed il 06.08.2011 (ore 16:09 e ss.) e cioè gli
stessi giorni in cui PRONESTI’ Giuseppe aveva incontrato il ricercato. I numeri
erano stati scelti dal latitante in persona, poiché quei pronostici (giocati
sia il 4 che l’8 agosto) comprendevano l’esatta data di nascita di PESCE
Francesco (21.01.78), quella di sua figlia Maria Grazia (29.01.10), nonché il
giorno (7) ed il mese (12) in cui era nato suo fratello PESCE Giuseppe cl. 80. Le
ricevute del “SUPERENALOTTO” erano state trovate nell’abitacolo della FIAT
Panda in uso ai PRONESTI’.
La successiva comparazione tra i
filmati, gli oggetti trovati all’interno del bunker (quotidiani, medicinali, ricevute
di scommesse al “SUPERENALOTTO”) ed
altri rinvenuti nell’autovettura dei PRONESTI’ (prescrizioni mediche,
confezioni di farmaci e scommesse al “SUPERENALOTTO”)
permetteva di certificare che la latitanza di PESCE Francesco “testuni”, era stata gestita dai predetti
quantomeno dall’8.06.2011.
Alla luce di quanto accertato, la D.D.A. reggina ha formulato
apposita richiesta di rinvio a giudizio a carico di PRONESTI’ Salvatore
Francesco e PRONESTI’ Giuseppe.
[1] PESCE
Giuseppe inteso “testuni” nato a
Cinquefrondi (RC) il 07.12.1980, latitante dal 26.04.2010 (operazione “ALL INSIDE”).
[2] ANGILLETTA Maria Rosa nata a
Cinquefrondi (RC) il 26.8.1983.
[3] D’AGOSTINO Maria Carmela[3]
nata a Taurianova (RC) il 31.7.1980.
[4] FABRIZIO Giuseppe nato a Taurianova
(RC) il 18.11.1974, già detenuto per altra causa.
[5] FORTUGNO Demetrio nato a Palmi (RC) il 2.5.1952.
[6]
FORTUGNO Domenico nato a
Cinquefrondi (RC) il 20.07.1981, residente a Rosarno Via Fogazzaro 6.
[7]
SPATARO Maria Grazia nata a
Cinquefrondi (RC) il 25.1.1987.
[8] “MEDMA TRANS S.A.S. DI FORTUGNO DEMETRIO
& C.” con sede legale in Rosarno, in via Tintoretto n. 1, Partita Iva
n. 02645920808, avente per attività trasporto
merci in conto proprio e in conto terzi.
[9] “CALABRIA TRASPORTI SAS DI FABRIZIO Giuseppe
& C.” con sede legale in Rosarno, contrada Testa dell’Acqua n. 66,
Partita Iva n. 02420920809, avente per
attività trasporto merci in conto proprio ed in conto terzi.
[10] ALVIANO
Giuseppe nato a Taurianova il 07.10.1975; BERRICA Giovanni Luca nato a
Taurianova il 10.04.1978 (successivamente scarcerato); D’AMICO Danilo nato a
Taurianova il 19.07.1977; DELMIRO Biagio nato a Rosarno il 03.02.1968;
MARAFIOTI Saverio nato a Rosarno il 09.04.1965; MESSINA Rocco nato a Cinquefrondi il 18.05.1984; MUZZUPAPPA
Francescantonio nato a Cinquefrondi il 26.06.1982; RAO Giuseppe, nato a Vibo
Valentia il 18.12.1983; TOCCO Francesco Antonio nato a Rosarno il 16.03.1968.
[11] PRONESTÌ Antonio nato Villefranche
S.S. (Francia) il 27.03.1967.
[12] PRONESTÌ
Francesco Salvatore nato Villefranche S.S. (Francia) il 01.07.1971.
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