Sono molto
soddisfatto dell’esito della discussione che si è tenuta in consiglio
provinciale sull’ordine del giorno relativo al rigassificatore che ho
sottoposto all’attenzione dell’intera assise.
Nonostante mi
trovassi di fronte ad una maggioranza di centro-destra favorevole alla sua
costruzione, eccezion fatta per il consigliere Rocco Sciarrone, ed ad una parte
della minoranza in difficoltà per posizioni assunte dal PD a livello nazionale,
si è riusciti a raggiungere una mediazione che consentirà al consiglio
provinciale di esprimersi nei prossimi mesi in maniera più approfondita e
dettagliata.
Una discussione
franca che ha visto per il momento contrapposte due analisi e modelli di
sviluppo fra chi crede che il rigassificatore sia un investimento utile soprattutto
se legato alla piastra del freddo e chi come il sottoscritto, lo ritiene del
tutto inutile perché la Calabria non ha bisogno di quel gas in quanto da
anni siamo attraversati da un grande gasdotto proveniente dal nord Africa che
soddisfa ampiamente il nostro fabbisogno di gas e che rispetto alla piastra del
freddo ricorda come la stessa LNG abbia ufficialmente dichiarato che la sua
realizzazione non riguarda in alcun modo le attività della società e dei suoi
azionisti.
Rispetto a
queste problematiche ed a quelle relative ai probabili danni ambientali che
sono stati ad esempio riscontrati a Rovigo, dove nonostante il rigassificatore
avesse superato ogni valutazione d’impatto ambientale, vi è il c.d. “allarme
schiuma”, ossia una striscia di tale materiale, lunga 9 km e spessa mezzo
metro, che ha danneggiato l’ecosistema marino e ricoperto le spiagge locali nonostante
non era stata affatto prevista negli studi preliminari, il consiglio
provinciale ha deciso di votare all’unanimità la composizione di una
commissione consiliare che approfondisca tutti questi aspetti.
Ho proposto
che di questa commissione facciano parte oltre a cinque consiglieri
provinciali, tre di maggioranza e due di minoranza, anche i tre sindaci direttamente
interessati dal progetto, esperti del settore e professori dell’Università
Mediterranea di Reggio Calabria, perché è indispensabile che scelte così
importanti per il territorio passino attraverso il coinvolgimento delle
popolazioni locali e studi che consentano di essere in possesso di dati reali e
concreti nel pieno rispetto della trasparenza amministrativa assolutamente
necessaria in questi casi.
Ovviamente la
costituenda commissione che verrà formata nella prossima seduta di consiglio
provinciale dovrà porsi obiettivi e scadenze precisi affinché, anche attraverso
la visita ad altri impianti esistenti, ne venga fuori una relazione dettagliata
che possa fare piena luce su tutti i lati oscuri che vi sono nelle relazioni
della LNG e nella VIA ministeriale del 2008 che non prende in considerazione
neanche l’inceneritore di Gioia Tauro oramai prossimo al raddoppio.
Per queste
ragioni confido che al più presto la commissione diverrà operativa affinchè la
Provincia di Reggio Calabria e la Piana di Gioia Tauro in particolare possano avere
piena coscienza di un tema che deve stare a cuore di ogni cittadino che vuole
uno sviluppo sostenibile e veramente utile al nostro territorio che sino ad
oggi è stato oggetto solo ed esclusivamente di investimenti inutili e dannosi.
Cinquefrondi li 17.04.2012
Giuseppe
Longo
consigliere provinciale PRC
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