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martedì 17 aprile 2012

RIGASSIFICATORE: UNA COMMISSIONE DI STUDI APERTA AI SINDACI, AD ESPERTI ED ALL’UNIVERSITA’ MEDITERRANEA CHE FACCIA LUCE SU TUTTI I LATI OSCURI DELL’IMPIANTO


Sono molto soddisfatto dell’esito della discussione che si è tenuta in consiglio provinciale sull’ordine del giorno relativo al rigassificatore che ho sottoposto all’attenzione dell’intera assise.
Nonostante mi trovassi di fronte ad una maggioranza di centro-destra favorevole alla sua costruzione, eccezion fatta per il consigliere Rocco Sciarrone, ed ad una parte della minoranza in difficoltà per posizioni assunte dal PD a livello nazionale, si è riusciti a raggiungere una mediazione che consentirà al consiglio provinciale di esprimersi nei prossimi mesi in maniera più approfondita e dettagliata.
Una discussione franca che ha visto per il momento contrapposte due analisi e modelli di sviluppo fra chi crede che il rigassificatore sia un investimento utile soprattutto se legato alla piastra del freddo e chi come il sottoscritto, lo ritiene del tutto inutile perché la Calabria non ha bisogno di quel gas in quanto da anni siamo attraversati da un grande gasdotto proveniente dal nord Africa che soddisfa ampiamente il nostro fabbisogno di gas e che rispetto alla piastra del freddo ricorda come la stessa LNG abbia ufficialmente dichiarato che la sua realizzazione non riguarda in alcun modo le attività della società e dei suoi azionisti.
Rispetto a queste problematiche ed a quelle relative ai probabili danni ambientali che sono stati ad esempio riscontrati a Rovigo, dove nonostante il rigassificatore avesse superato ogni valutazione d’impatto ambientale, vi è il c.d. “allarme schiuma”, ossia una striscia di tale materiale, lunga 9 km e spessa mezzo metro, che ha danneggiato l’ecosistema marino e ricoperto le spiagge locali nonostante non era stata affatto prevista negli studi preliminari, il consiglio provinciale ha deciso di votare all’unanimità la composizione di una commissione consiliare che approfondisca tutti questi aspetti.
Ho proposto che di questa commissione facciano parte oltre a cinque consiglieri provinciali, tre di maggioranza e due di minoranza, anche i tre sindaci direttamente interessati dal progetto, esperti del settore e professori dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, perché è indispensabile che scelte così importanti per il territorio passino attraverso il coinvolgimento delle popolazioni locali e studi che consentano di essere in possesso di dati reali e concreti nel pieno rispetto della trasparenza amministrativa assolutamente necessaria in questi casi.
Ovviamente la costituenda commissione che verrà formata nella prossima seduta di consiglio provinciale dovrà porsi obiettivi e scadenze precisi affinché, anche attraverso la visita ad altri impianti esistenti, ne venga fuori una relazione dettagliata che possa fare piena luce su tutti i lati oscuri che vi sono nelle relazioni della LNG e nella VIA ministeriale del 2008 che non prende in considerazione neanche l’inceneritore di Gioia Tauro oramai prossimo al raddoppio.
Per queste ragioni confido che al più presto la commissione diverrà operativa affinchè la Provincia di Reggio Calabria e la Piana di Gioia Tauro in particolare possano avere piena coscienza di un tema che deve stare a cuore di ogni cittadino che vuole uno sviluppo sostenibile e veramente utile al nostro territorio che sino ad oggi è stato oggetto solo ed esclusivamente di investimenti inutili e dannosi.

Cinquefrondi li 17.04.2012                       

Giuseppe Longo
 consigliere provinciale PRC

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