Sono state oltre cinquecento le visite e le ecografie – informa una nota
dell’ufficio stampa della Giunta regionale -
prenotate ed effettuate per la “settimana nazionale della tiroide”, iniziata lunedì
scorso e conclusasi oggi, all’Azienda Ospedaliera Universitaria “Mater
Domini” a Germaneto di Catanzaro. Ben
l’80% dei pazienti visitati non sapeva di essere affetto da una patologia
tiroidea.
“Il numero delle visite effettuate – ha
commentato il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dott. Florindo
Antoniozzi - è il segnale che ci
muoviamo verso una giusta direzione, con l’attenzione della gente per la
prevenzione che è sempre maggiore, anche grazie alla disponibilità ed alla
grande professionalità che le nostre strutture sono in grado di offrire”.
L’iniziativa, promossa dall'associazione delle Unità di
Endocrinochirurgia Italiane - Club delle Uec, giunta alla sua
quarta edizione, si è concretizzata con una settimana di visite specialistiche
gratuite in centri distribuiti su tutto il territorio nazionale. L'Unità
operativa di chirurgia generale dell’AO “Mater Domini”, diretta dal prof. Rosario Sacco, è stata selezionata,
per il terzo anno consecutivo, ed ha lavorato al progetto in collaborazione con
l’Unità operativa di endocrinologia della Fondazione “Campanella” diretta dal
prof. Antonino Belfiore.
“La partecipazione del nostro centro di Eccellenza è preziosa – ha
sottolineato la referente per la chirurgia della tiroide e delle paratiroidi
della tiroide del Policlinico ‘Mater Domini’ dott.ssa Nadia Innaro - sia per contribuire a legittimare il
progetto, sia per aiutare i cittadini residenti nella nostra regione fornendo
un’adeguata prestazione sanitaria ed intervenendo direttamente nell’ambito
della prevenzione territoriale. In caso di bisogno, poi, gli specialisti
possono offrire ai pazienti un percorso di diagnosi e cura completo e
all’avanguardia, soprattutto dal punto di vista chirurgico. Quando serve il bisturi – conclude la Dott.ssa Innaro - il
ricorso a nuove tecniche e tecnologie consente di ridurre al minimo l’incisione
e, quindi, la cicatrice sul collo oltre che limitare al massimo i rischi per le
corde vocali in quanto, siamo il secondo centro in Italia (dopo Varese) e
l’unico in Calabria ad effettuare da oltre due anni il monitoraggio
intraoperatorio dei nervi ricorrenti. Nella nostra Unità, fatta di soli dodici
posti letto, si eseguono, in un anno, tra i cento ed i centoquaranta interventi
sulla tiroide e la lista d’attesa per la patologia tiroidea è di
centoventicinque pazienti”. Un lavoro, quindi, di eccellenza, quello svolto
dall’unità operativa di chirurgia della tiroide dell’A.O. “Mater Domini”, anche
nell’ambito della prevenzione, come di mostrano i dati di questa settimana, se
si pensa che nel 2010 la spesa per emigrazione sanitaria per questa patologia è
stata di oltre due milioni euro soprattutto verso la Toscana ed il Lazio. Il
progetto della “settimana nazionale della tiroide” è stato patrocinato dal
Ministero della Salute, dalla Società italiana di Medicina Generale e da
Cittadinanzattiva -Tribunale per i Diritti del Malato.
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