Visita il nuovo sito Italia Inchieste

E' ONLINE IL NOSTRO NUOVO SITO ITALIA INCHIESTE (http://italiainchieste.it/) CON PIU' NOTIZIE, PIU' SPAZIO PER I LETTORI, PIU' INTERATTIVITA', VIDEO E NOVITA'... VI ASPETTIAMO!!!

venerdì 15 febbraio 2013

Regione: Nucera su elezioni politiche e mezzogiorno


“C’è una grande svista nell’attuale campagna elettorale: l’assoluta mancanza di temi riguardanti il Mezzogiorno, non solo in relazione al suo futuro ed al suo sviluppo, ma anche nel suo ruolo all’interno di un grande Paese come l’Italia”.
Questa la riflessione del Segretario Questore del Consiglio regionale on. Giovanni Nucera, a margine delle manifestazioni ed interventi attraverso i quali si sta sviluppando la campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento. 
“Mentre al Nord la Lega riesce a strappare, almeno sulla carta, condizioni estremamente vantaggiose, il Mezzogiorno sembra essere totalmente escluso dalla campagna politica. Nessuno, né la destra, né la sinistra, stanno cercando di lanciare proposte e progetti  che dimostrino un qualche concreto interesse verso il Sud e la Calabria  in particolare. Prevalgono, invece, discussioni virtuali e le maggiore preoccupazione dei candidati è quella di apparire”. 
“Una  campagna elettorale dove i reality show rappresentano il feticcio dei sondaggi;  la politica “marketing”, di spettacolo  e delle polemiche montate dai mass media alimentano il populismo  ed incentivano i neo frontismi, i localismi. In questa virtualità, quella che viene utilizzata come un feticcio ideologico è proprio la questione morale, la cui assenza rimarca, invece, sempre più il bisogno improrogabile di creare leggi e istituzioni forti e credibili. Uno Stato meno pervasivo nella realtà economica, dotato di strumenti di partecipazione veramente democratici, che non possono essere le  attuali leggi elettorali. Norme che mortificano la democrazia, lo stesso valore congenito della sovranità popolare,  falsano il risultato, perché concentrano il potere nelle mani di pochi, soprattutto a livello regionale,  affidando la gestione ad una ristretta oligarchia che spesso cede al compromesso con  poteri forti e poco controllabili”.
Una politica spettacolo che si consegna agli attacchi, alle contrapposizioni, allo scontro, alla demolizione dell’avversario. Con un quadro del genere  un ragionamento sulle  politiche meridionali e sul loro rilancio non può avere alcuna speranza di trovare  diritto di cittadinanza. Mi chiedo, – argomenta l’on. Nucera - nella formazione delle liste, dei cosiddetti listini, progetti e programmi, perché non si parla di “Alta velocità ferroviaria” anche al Sud, di progetti complessivi per il Mezzogiorno, mostrando maggiore attenzione verso le zone in assoluto abbandonate come la locride, verso cui, a livello governativo, abbiamo più volte ed insistentemente chiesto la definizione di uno specifico Decreto”.
“Credo fermamente – ha ancora detto l’on. Giovanni Nucera – che il  Mezzogiorno abbia bisogno di verità, di realismo, di una visione lunga sul futuro, sui   giovani. Soprattutto di un barlume di speranza.  E’ desiderio di tutti  sentir parlare di ripresa, e non di debito pubblico sempre più pesante o di pressione fiscale  che opprime sempre più i cittadini onesti. Vogliamo sentir parlare di  politiche europee di respiro solidale, dove i criteri di sussidiarietà e  della solidarietà siano la direttrice principale per aiutare veramente chi rimane indietro. Dove l’organizzazione amministrativa dello Stato sia costruita sul lavoro e sulla valorizzazione della famiglia. Dove le Università non perdano sempre più iscritti, a causa di decisioni che cancellano di fatto il diritto allo studio per tutti, si deprime  la ricerca,  l’innovazione tecnologica e, di conseguenza , le prospettive dei giovani”.
“La politica degli slogan  accattivanti e delle battute di spirito, alla ‘Peppe Grillo’, non sarà mai in grado di risolvere i gravi problemi di  questo Paese. Occorre, invece – spiega l’on. Giovanni Nucera - recuperare antichi valori, quelli, per usare le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ‘di libertà e giustizia sociale’.  Gli stessi che guidarono, attraverso un articolato piano di sviluppo la rinascita dell’Italia all’indomani della II guerra mondiale, e che videro protagonisti disinteressati grandi statisti come De Gasperi, Fanfani, Dossetti, Lazzati, Togliatti, Nenni e Saragat che seppero mettere in campo strumenti straordinari per far rialzare l’Italia distrutta dalla guerra. Oggi la politica si dimostra incapace, se non assente, nel risolvere i problemi della gente, alimentando delusione e pessimismo, soprattutto tra i giovani”
“I clamori e le rassicuranti manifestazioni della campagna elettorale finiranno presto. Dopo si dovrà necessariamente affrontare il problema della modernizzazione del Paese, della sua crescita e dell’unità nazionale tra i territori. Tutto questo è “realpolitik” il cui significato è stato completamente dimenticato da  tutti i protagonisti di questa competizione elettorale”. 
“Il cuore dei problemi del nostro Paese rimane il  Mezzogiorno, e la sua soluzione non è quella della Lega Nord che punta a trattenere a tutto vantaggio del suo bacino elettorale gran parte delle ricchezze prodotte dal settentrione.  Una prospettiva – Afferma Nucera - che alimenterebbe ulteriormente l’idea delle ‘due Italie’, in cui egoismo ed arroganza porterebbero all’ulteriore marginalizzazione di una parte del Paese. Per questo ribadisco, ora più che mai con forza, la necessità  di  promuovere  politiche solidali, in un rapporto più sincero e leale  verso le categorie sociali, in primis, la famiglia,   nucleo fondante della comunità nazionale e dell’economia italiana. Non è possibile pensare ad una società sana e forte se non è fondata sulla famiglia che deve essere al primo posto nel programma di qualsiasi formazione politica”.
Per fare tutto questo bisogna essere realisti e coraggiosi – conclude Nucera -  Qualità che non trovano  spazio all’interno dell’attuale panorama politico-elettorale.  Forse, c’è ancora la possibilità di cambiare strada per rendere migliore e più giusto questo  grande e bellissimo Paese. Ma non resta molto tempo. Soprattutto al Mezzogiorno. 

Nessun commento:

Posta un commento

Puoi commentare questa notizia.