(AGI) - Crotone, 9 feb. - E' partita da un articolo apparso nel gennaio 2010 sulla testata 'il Crotonese' l'indagine dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza che ha permesso di riportare a Crotone, dopo 35 anni, una stele egizia trovata nel corso di alcuni scavi da un operaio di Crotone e poi finita nel museo del Castello Sforzesco di Milano. Lo ha rivelato questa mattina il capitano Raffaele Giovinazzo, comandante del Nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri di Cosenza, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il procuratore della Repubblica di Crotone Raffaele Mazzotta, il comandante provinciale dell'Arma, colonnello Francesco Iacono, la soprintendente per i beni archeologi della Calabria, Simonetta Bonomi. Nella stessa occasione la stele egizia, confiscata dai carabinieri a Milano, e' stata consegnata alla soprintendente Bonomi. "La principale difficolta' - ha spiegato il capitano - e' stata quella di mettere insieme tutti i pezzi di questa vicenda a partire dalla persona che aveva trovato il reperto al quale poi fu rubato da ignoti ladri che lo hanno venduto al museo sforzesco di Milano". La soprintendente Bonomi ha evidenziato l'importanza della 'stele di Horus con i coccodrilli' dal punto di vista storico: "Se conosciamo perfettamente, anche grazie agli studi condotti dal museo sforzesco di Milano, quello che rappresenta questa stela nella storia dell'antico Egitto, dobbiamo capire il motivo e come essa sia giunta fin qui. Adesso tocchera' a noi valorizzare la presenza di questo reperto nel museo di Crotone". Il procuratore Raffaele Mazzotta, che ha disposto la confisca del reperto una volta che i carabinieri del Nucleo Tpc di Cosenza avevano ottenuto le prove che si trattava proprio di quello rinvenuto a Crotone, ha sottolineato che quella disposta a Milano e' "la prima confisca del genere in un museo italiano".
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