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martedì 7 febbraio 2012

News da Stopndrangheta.it - 6 febbraio 2012


Dai primi vagiti alla decadenza senza essere passata dall'età adulta. Se messi ordinatamente in fila, e letti superando il ristretto cortile del proprio "particulare", gli ultimi mesi di cronache politiche e giudiziarie ci consegnano un'immagine dell'antindrangheta appannata da polemiche, battibecchi, dichiarazioni che, nel prendere di mira il bersaglio piccolo e personale, finiscono per abbattersi su un mondo intero. Sorvolare o addirittura alimentare l'individualismo calabrese, in nome della propria superiorità morale, significa sottovalutare quale sia il rischio, mortale, a cui è attualmente esposto - con tutte le sue specificità, i suoi limiti e i suoi percorsi personali - un mondo ancora in cerca di un immaginario, ma già in crisi di credibilità. Abbiamo deciso, per questo, di mettere a disposizione di una riflessione più ampia (regalandole così una qualche dignitosa utilità) la polemica "da manuale" che ci sta vedendo, inopinatamente, protagonisti (in fondo al pezzo i link alle varie "puntate").

Descrizione: Descrizione: Descrizione: http://www.liberainformazione.org/img/murales_doppio.jpgLE MAPPE
Riflessioni attorno all'identità calabrese, all'individualismo anarcoide, ai legami tra le cosche dei pastori e la sinistra, alla nascita di un movimento contro i clan. La memoria impedita dell'antindrangheta genera un immaginario sterile e alimenta la rassegnazione. E dalla memoria, da una nuova identità e un immaginario antindrangheta passa il futuro della Calabria


Descrizione: Descrizione: Descrizione: http://www.stopndrangheta.it/immagini/1284_img1.jpgL’INTERVENTO
Il j’accuse del pm Musolino: l’area grigia della porta accanto
Il 3 gennaio 2012 a Reggio incontro organizzato da "ReggioNonTace", a due anni dalla bomba contro la Procura generale. Tra i relatori anche il magistrato Stefano Musolino: "Basiti, abbiamo assistito alla funzione religiosa in cui l'arcivescovo metropolita ringraziava, per i suoi trent'anni di sacerdozio, un parroco coinvolto in un grave procedimento penale per fatti di mafia. Mentre un assessore comunale giustificava come normali relazioni, le chiacchierate elettorali con il capo clan del quartiere in cui è cresciuto, senza che venisse autorevolmente stigmatizzato il suo comportamento dai vertici della sua istituzione".

Descrizione: Descrizione: Descrizione: http://www.stopndrangheta.it/immagini/1342_img1.jpgLE MAPPE
di Francesca Chirico
"Non potevo esprimere nessuna opinione. Una volta per le botte sono finita in ospedale". Quella di Ilaria, ex moglie di Francesco Pesce e testimone nel processo "All Inside" in corso a Palmi, è una delle voci di donne che si sono levate, negli ultimi anni a Rosarno, per testimoniare o collaborare contro la 'ndrangheta. Ognuna è un grido di dolore; messe insieme, tutte in fila, sono un segnale culturale che spetterebbe innanzitutto alle altre donne calabresi cogliere e valorizzare. Per farlo diventare contagioso, per farlo diventare dirompente.


Descrizione: Descrizione: Descrizione: http://www.stopndrangheta.it/immagini/1344_img1.jpgLE ORDINANZE
Il 28 aprile 2010 i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito 40 decreti di fermo emessi dalla Dda di Reggio. Scaturito dall'inchiesta denominata All Inside, il blitz è solo uno dei tanti colpi inferti negli ultimi due anni (inchieste All Inside 2, All Clean 1, All Clean 2) alla cosca Pesce di Rosarno, tra sequestri milionari di beni, catture di latitanti e l'avvio della collaborazione di due donne legate alla famiglia: Giuseppina Pesce e Rosa Ferraro. Pubblichiamo il DECRETO DI FERMO emesso dalla Dda di Reggio Calabria nell'aprile 2010.

IL FATTO
Descrizione: Descrizione: Descrizione: http://it.peacereporter.net/upload/2/21/216/2169/21690.jpgLe cosche devono risarcire, vittoria di Lavorato
di Alessio Magro
A cinque anni dalla prima storica sentenza in favore dei comuni di Rosarno e Gioia Tauro, il Tribunale di Palmi conferma in sede civile il principio rivoluzionario del danno ambientale delle cosche: i Piromalli dovranno risarcire di 9 milioni di euro la Provincia di Reggio Calabria. Una strada pionieristica battuta per primo dallo storico sindaco antindrangheta della Piana.


Descrizione: Descrizione: Descrizione: http://www.stopndrangheta.it/immagini/1350_img1.jpgIL RICORDO
A Caterina Cimato, morta nei giorni scorsi a Rosarno, la mano libera dal bastone con cui reggeva in piedi i 91 anni gliela volevano stringere proprio tutti. Nessuno dei braccianti africani di Rosarno, la mattina del 7 gennaio 2011, intendeva proseguire oltre, lungo via Carlo Alberto, senza pagare il giusto tributo. "Grazie mamma". Uno dopo l'altro, in ressa disordinata, con un ragazzo alto e grosso, del Burkina Faso, a farle da amorevole scudo. E Caterina non si è sottratta. Alle strette energiche, all'assembramento, al dovere di essere, ancora una volta, la madre di Giuseppe Valarioti. Consapevole che, se Peppe non gliel'avessero ammazzato l'11 giugno 1980, ora sarebbe stato lì, con gli africani di Rosarno, a chiedere, in testa al corteo diritti e dignità.


IL CASO
Descrizione: Descrizione: Descrizione: http://static.fanpage.it/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2012/01/giovanni_tizian-638x425.jpgIo, cronista minacciato dalle mafie del Nord
di Giovanni Tizian - Repubblica
Giovanni Tizian, giornalista freelance, racconta delle minacce e della scorta che gli hanno assegnato per il suo lavoro sulle mafie al Nord. La sua testimonianza è finita in prima pagina su Repubblica. "Io, cronista minacciato dalle mafie del Nord" è un grido d'allarme in una società che sottovaluta le cosche e ignora il dramma del precariato.

IN TV

FUORI DAL CORO
Salviamo il giovane cronista calabro-emiliano dalle cosche, dalla tv-spettacolo, dalle penne mercenarie e colleghi invidiosi
di Nuccio Barillà e Alessio Magro

LA VICENDA
di Danilo Chirico e Alessio Magro – il manifesto – 03/11/2009


Descrizione: Descrizione: Descrizione: goticaIL LIBRO
di Giovanni Tizian
Nel 9° capitolo di "Gotica. 'Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea" (Round Robin editrice, 2011), Giovanni Tizian ripercorre la parabola criminale di Carmelo Novella, il boss originario di Guardavalle e reggente de "La Lombardia" ucciso il 15 luglio 2008 a San Vittore Olona, in provincia di Milano. Avrebbe pagato con la morte il suo progetto autonomistico dalle direttive della "Provincia", l'organismo di controllo calabrese.

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