(ANSA) - ROMA, 24 GEN - Cosa Nostra è stata colpita dalle indagini degli ultimi anni in "maniera strutturale" e si trova attualmente "in una situazione di grave crisi dalla quale non è ancora riuscita ad uscire" anche se mantiene "intatta la sua vitalità e la sua estrema pericolosità". Lo scrive la Direzione nazionale antimafia nella Relazione 2012 consegnata al Parlamento. Una situazione che, avverte la Dna, non deve far calare l'attenzione degli investigatori: perché‚ sono da tempo in atto "continui tentativi volti a ristrutturare e a far risorgere le strutture di governo dell'organizzazione criminale". In sostanza, dalla cattura di Provenzano in poi, "Cosa nostra, superata la fase caratterizzata dalla cosiddetta strategia della 'sommersione', vive una fase di transizione non soltanto sotto il profilo della scelta di una nuova leadership ma anche sotto il profilo della ricerca di nuovi schemi organizzativi e di nuove strategie operative". Ed ora sembra aver "recuperato un suo equilibrio", pur avendo ancora grosse difficoltà operative. Dunque, dice la Dna, la situazione "impone che non vi sia alcun calo di tensione e che l'azione di contrasto sia tempestiva e serrata": "non ci si può illudere sul fatto che lo Stato, approfittando della sua momentanea debolezza, possa più agevolmente e definitivamente sconfiggerla". Piuttosto, bisogna dotare gli organi chiamati a contrastarla "di nuovi, più affinati e sempre più efficaci strumenti normativi e di risorse anche economiche". Dal punto di vista operativo, la "priorità assoluta" resta la cattura di Matteo Messina Denaro "capo indiscusso delle famiglie mafiose del trapanese, che estende la propria influenza ben al di là dei territori indicati". Nella situazione di difficoltà in cui si trova Cosa Nostra, conclude la Dna, "il venir meno anche di questo punto di riferimento, potrebbe costituire, anche in termini simbolici, un danno enorme per l'organizzazione".
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi commentare questa notizia.