Suonerie, loghi e giochi in tv o sul web il primo è gratis poi scatta la truffa e il cellulare resta senza credito. Allora inizia il tentativo di contattare il gestore del servizio per disdire l’abbonamento, ma… nulla! Ogni settimana 7 euro in meno sulla scheda. Come fare allora? A chi rivolgersi e come tutelarsi? Alcuni operatori commerciali infatti in maniera del tutto scorretta e contraria alla tutela del consumatore propongono l’acquisto di loghi, suonerie e altri strumenti senza esporre chiaramente i termini dell’abbonamento che si sta sottoscrivendo.
La pubblicità in televisione
Quante volte è capitato di vedere in televisione delle pubblicità contenenti l’invito ad inviare un sms gratuitamente al numero in sovraimpressione per ricevere in regalo una suoneria o di partecipare a un quiz televisivo telefonando, con la promessa di ricevere dei premi allettanti (telefonini di ultima generazione, lcd, pc, ecc.) per poi scoprirsi abbonati ad un servizio mai richiesto? Il meccanismo dell’abbonamento a luoghi e suonerie è incredibilmente diffuso e ne è dimostrazione il sempre più crescente numero di utenti che attirati dalle pubblicità in questione mandano il famoso sms di conferma pensando di ricevere un regalo. Il fenomeno è prettamente diffuso tra i ragazzi, soprattutto perché i contenuti sono a volte particolarmente simpatici e rivolti ad una fascia di età molto bassa. Le conseguenze di questo acquisto si possono immaginare: in virtù del principio che nessuno ti regala niente ci si ritrova a ricevere settimanalmente suonerie, loghi, sfondi, pagandoli molto salati! Infatti il ricevimento di uno di questi contenuti settimanali può costare anche 6 o 7 euro alla volta e nel giro di poco il credito telefonico viene prosciugato. Le pubblicità in questione sono congegnate in modo che raramente un utente possa rendersi conto dell’effettivo costo che va ad affrontare: infatti le informazioni sui costi si trovano regolarmente sotto la descrizione in caratteri piccoli e con un sistema di scorrimento che non permette la perfetta comprensione delle stesse. La stessa truffa viene perpetrata attraverso alcuni quiz televisivi, con i quali a fronte di quesiti molto semplici e premi allettanti, vengono venduti “sottobanco” abbonamenti a suonerie e servizi web mai richiesti.
La pubblicità su internet
La truffa chiaramente corre anche sul web. A volte basta cliccare su un link che promette falsamente di fare vincere una suoneria o una ricarica perché scatti l’inganno attraverso dialer, programmi che fanno pagare molto cara la connessione. Lo stesso dicasi per i contenuti scaricati direttamente sul cellulare, dove i costi aumentano di parecchio per via del tempo necessario al download e spesso anche per le dimensioni dei contenuti stessi.
Come tutelarsi
La prima cosa da fare è collegarsi al sito web da cui parte il messaggio promozionale per cercare un riferimento telefonico o una mail tesa a richiedere la disattivazione. Qualora ciò non sia agevole, perché ad esempio un riferimento non c’è, è estremamente utile rivolgersi al Garante per la Concorrenza e il Mercato sul sito www.agcm.it, ove dal 2007 è attivo il numero verde 800.166.661 creato appositamente per segnalare questi abusi. L’autorità sentito il professionista erogante il servizio potrà disporre controlli, richiedere prove e se del caso disporre, in attesa di giudizio la sospensione della pubblicità nei casi più gravi. Aggiungasi che attualmente il Garante sta esaminando una di queste denunce concernenti un operatore molto pubblicizzato per l’invio di suonerie e sfondi. Con la sentenza n. 14879 del 3 giugno 2010, il Tar del Lazio si è pronunciato in merito al ricorso inoltrato contro una trasmissione televisiva che invitava i telespettatori a partecipare ad un quiz, incentivandoli a chiamare ad un numero che aveva di base una tariffa molto superiore ai normali costi telefonici, con cui in realtà gli stessi, ingenuamente acquistavano a caro prezzo suonerie per cellulari. Il Tar ha decretato questa “pubblicità ingannevole”, applicando oltre ai principi comunitari della libera circolazione nel mercato di prestazioni e servizi, anche le norme del codice del Consumo che impongono che la pubblicità in generale sia chiara e percepibile dall’utente, di modo che lo stesso possa immediatamente rendersi conto dell’offerta proposta. La raccomandazione pertanto è la seguente: diffidare dalle pubblicità che con messaggi particolarmente vistosi, propongono regali, suonerie, ricariche, contenuti e verificare sempre, leggendo ogni parte del messaggio pubblicitario, che tipo di offerta si va a sottoscrivere. Il la maggior parte delle volte si tratta di servizio in abbonamento. Gli operatori più onesti lo diranno chiaramente, altri lo celeranno con tecniche visive e pubblicitarie molto efficaci. Infine verificare sempre che, nelle condizioni riportate sia garantita la possibilità di disattivare immediatamente il servizio. Di solito si richiederà di mandare un sms in proposito.
Avv. Carla Trombetta
Fonte: contralegem.it
Fonte: contralegem.it
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