Solo l’Università de L’Aquila concede a tutti il diritto allo studio, applicando solo la tassa regionale e l’imposta di bollo di 155 euro
L’indagine condotta da Adiconsum ha rilevato che la maggior parte dellaspesa per le tasse universitarie viene sostenuta ora. È infatti tra la metà di ottobre e la metà di novembre che gli atenei fanno cassa con le iscrizioni.
Adiconsum ha studiato il complesso sistema di tassazione universitaria, che quest’anno registra le novità del D.lgs 68/2012 sul Diritto allo Studio e della Spending Review che ha dato il via agli aumenti delle tasse applicate ai fuori corso.
Il quadro che emerge dall’indagine – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – è quello di una giungla di distinzioni, differenziazioni e parametri che cercano di graduare il costo di tasse,
contributi e spese ulteriori in base a criteri di reddito, merito, consistenza del nucleo familiare, condizione sociale e lavorativa, distanza dell’abitazione, regime di iscrizione part-time o fuori corso ed altri ancora.
Un dato emerge su tutti – prosegue Giordano – e cioè che il costo dell’Università è un ulteriore stangata per le famiglie. L’indagine di Adiconsum - continua Giordano – ha messo in luce come il sistema della tassazione universitaria al di là delle barriere di accesso del numero chiuso, non garantisce pari opportunità di studio a tutti gli aventi diritto, tagliando fuori studenti fuori sede, studenti con reddito basso, studenti lavoratori.
Occorre – conclude Giordano – un sistema di tassazione più uniforme ed equo. Non ci può essere un futuro di sviluppo del Paese se non sappiamo evolvere e migliorare il nostro sistema educativo e formativo.
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