Anche se non vale nulla, possiamo
affermare di essere stati facili profeti poiché, come affermammo nei mesi
scorsi, vi è il concreto e drammatico rischio che il cantiere del Nuovo Palazzo
di Giustizia chiuda definitivamente e che lo stesso si trasformi in una nuova
incompiuta.
La Bentini, azienda appaltatrice
dell’opera, potrebbe abbandonare i lavori a
causa dell’enorme credito che vanta.
Condividiamo, pertanto, il
fortissimo grido d’allarme lanciato dalle organizzazioni sindacali, a partire
dal bravo e battagliero segretario provinciale della Filca-Cisl, Nino Botta,
che hanno denunciato la pesantissima situazione, assolutamente insostenibile,
che stanno vivendo i lavoratori del cantiere del Palazzo di Giustizia, i quali,
da qualche giorno, stanno attuando uno sciopero a oltranza.
I lavoratori, ad oggi, non ricevono
gli stipendi da oltre quattro mesi: l’ultimo stipendio risale al mese di
maggio. Si tratta di una situazione drammatica e insostenibile.
Dobbiamo registrare come su una
tematica così delicata e fondamentale per il futuro della città vi sia la
totale latitanza e l’assordante silenzio dell’amministrazione comunale guidata
dal sindaco Arena con la contestuale assenza dell’impresa Bentini che non dà
alcuna risposta ai sindacati.
Sembrerebbe che Arena e la sua
giunta non siano affatto interessati al destino di un’opera che, nei fatti, rappresentava
l’unico vero cantiere della città.
Come noto, la questione dei lavori
del Nuovo Palazzo di Giustizia è uno dei tanti prodotti del nefasto
“modello-Reggio” che ha distrutto e raso al suolo la città.
In tal senso, esprimiamo piena
vicinanza e solidarietà alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori che
stanno portando avanti una encomiabile lotta per la vita che è, nei fatti, una
lotta per le prospettive della città.
Proprio in queste ore i lavoratori
in sciopero hanno affisso all’ingresso del cantiere del Nuovo Palazzo di
Giustizia un’enorme striscione nel quale denunciano la vicenda e accusano la
classe dirigente e politica responsabile di questa situazione vergognosa.
Bisogna essere vicini ai sindacati e
ai lavoratori per porre il tema del Nuovo Palazzo di Giustizia al centro dell’agenda
degli interventi urgenti da attuare.
E’, pertanto, necessario e
fondamentale un intervento del Prefetto, dr. Piscitelli, il quale, secondo
alcune voci, avrebbe manifestato piena e
saggia disponibilità a trattare la questione attraverso una convocazione
formale delle parti prevista per i prossimi giorni.
Il Nuovo
Palazzo di Giustizia non può e non deve chiudere poiché è in gioco il futuro di
Reggio.
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