Sicuramente gli esponenti nazionali e locali del PdL, invece di lasciarsi andare a dichiarazioni insulse e riprovevoli, avrebbero fatto molto meglio a continuare nel mutismo che li ha accompagnati da quando, due giorni fa, il governo ha deciso lo scioglimento per mafia del Comune di Reggio Calabria.
Ne avrebbero sicuramente guadagnato. Anche perché nel tentativo di difendere l’indifendibile, e cioè il modello Reggio di Scopelliti e Arena che ha distrutto la città, cercano di alzare un polverone sulle decisioni del governo agitando i soliti logori e ormai consumati argomenti di una destra becera e arrogante che è ripudiata dalla coscienza civile del popolo italiano anche per i guasti inenarrabili, le sofferenze e i sacrifici che hanno causato con il loro malgoverno nazionale durato troppo a lungo.
Alfano, Gasparri, Larussa e compagnia cantante invece di lanciarsi adesso in dichiarazioni strumentali che suscitano indignazione e protesta in tutti i reggini onesti, avrebbero dovuto agire quando potevano farlo e quando ciò era ancora possibile per indirizzare su una strada diversa nell’amministrazione del Comune i loro colleghi di partito Scopelliti e Arena, se davvero erano interessati al futuro della città.
Costoro negli anni passati non hanno fatto niente per impedire la bancarotta etica, morale e finanziaria del Comune di Reggio e la conquista di Palazzo S. Giorgio da parte della ‘ndrangheta. Per questo oggi avrebbero fatto meglio a tacere.
Del resto basta dare una lettura alla relazione della Commissione di Accesso sul Comune di Reggio Calabria, pubblicata dal Fatto Quotidiano, per rendersi conto della gravità e dell’enormità dei fatti che sono alla base dello scioglimento per mafia.
In tal senso, sono illuminanti le parole che ha pronunciato il prefetto dott. Vittorio Piscittelli quando ha affermato: “sono convinto che se il sindaco Arena avesse letto la relazione sarebbe giunto alle stesse conclusioni a cui sono giunto io”.
Tuttavia siamo convinti che bisogna guardare oltre le polemiche faziose e strumentali, per preparare una nuova stagione di riscatto, di rilancio e di crescita per la città di Reggio Calabria a cui deve concorrere la popolazione reggina onesta.
Nei prossimi due anni ci sarà molto da lavorare per costruire una Reggio migliore capace di archiviare i dieci anni più bui della sua storia e di riprendere il cammino della sua Primavera, nel solco della straordinaria lezione di Italo Falcomatà.
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